Sinergia pubblico-privato per l'ITS Caboto
«La sinergia tra pubblico e privato è il pivot dell’attività degli ITS. Una collaborazione virtuosa, inscritta nello statuto delle fondazioni che gestiscono gli Istituti, che riesce a garantire l’allineamento tra programmi didattici e reali esigenze del lavoro». È in questo nesso che per il Direttore generale dell’ITS Fondazione “Giovanni Caboto” di Gaeta, Clemente Borrelli, risiede la chiave del successo per il modello di formazione che ad oggi in Italia registra le migliori performance sotto l’aspetto dell’occupabilità .
A Gaeta si sta sviluppando un importante esempio di questo tipo di collaborazione...
Certamente. Il nostro progetto con RINA, realtà leader nel settore navale, è un esempio lampante di quello che si evidenziava prima. L'azienda ci ha richiesto la formazione di ispettori navali e noi abbiamo sviluppato un piano formativo ad hoc, in stretta collaborazione con loro. Questo approccio ci permette di formare professionisti altamente qualificati, pronti a inserirsi nel mondo del lavoro fin dal primo momento.
Quando saranno pronti i primi professionisti richiesti in questo campo?
Il percorso è stato avviato nell’ottobre dell’anno scorso. I primi 20-25 diplomati arriveranno attorno all’aprile del 2026. Ciò che mi preme sottolineare è che però a breve i frequentatori del corso cominceranno lo stage di 5 mesi presso le varie sedi del RINA presenti in Italia. Rappresentanti dell’azienda hanno già avuto modo di spiegare le modalità e le caratteristiche di questa esperienza. Inoltre, il RINA si è fatto carico di un rimborso spese per gli studenti che si andrà ad aggiungere alle tradizionali borse di studio.
Un altro elemento importante è la realizzazione di un campus.
A che punto siamo?
È un progetto che è partito grazie ai fondi del PNRR e, anche in questo caso, la partecipazione di un’importante compagnia come la d’Amico Società di Navigazione. L’idea è di andare oltre il concetto di formazione tradizionale creando un vero e proprio polo d’attrazione fatto di spazi moderni e attrezzati, con laboratori, aule e alloggi per studenti. Vogliamo creare ambienti stimolanti, capaci di attirare giovani talenti e di offrire loro un’esperienza completa.
Un’esperienza che punta anche a colpire l’immaginario giovanile…
Il settore degli ITS ha la necessità di raccontarsi meglio. Quindi tutto ciò che di bello abbiamo a disposizione, dalle aule interattive alla possibilità di poter usare una barca-laboratorio, diventa una risorsa per attrarre gli studenti. Fermo restando che poi ciò che conta è l’esperienza formativa in sè. E da questo punto di vista abbiamo un argomento inequivocabile: la quasi totalità dei nostri diplomati trova lavoro entro un anno proprio perché la loro preparazione risponde a concrete richieste del mercato.
Come vi state preparando alle sfide del futuro come l'intelligenza artificiale?
È una sfida e un’opportunità su cui abbiamo cominciato a lavorare in modo concreto. Dobbiamo preparare i nostri studenti a utilizzare questa tecnologia in modo efficace, evitando un approccio superficiale. Vogliamo formare professionisti in grado di utilizzare l'IA come strumento per migliorare la produttività e l'efficienza. Per i prossimi anni vogliamo consolidare il nostro ruolo di leader nella formazione professionale, ampliando l’offerta formativa e rafforzando ancora di più la collaborazione con le imprese del territorio.