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Cepim, logistica e impegno sul territorio

 


L’avvio del nuovo terminal ferroviario, le cui operazioni, dopo una fase di collaudo, sono iniziate ufficialmente quest’anno, è solo un punto di partenza. Cepim rilancerà ulteriormente la propria attività per soddisfare la crescente domanda di logistica specializzata e intermodalità. Il progetto per ampliare le superfici dell’interporto è già stato predisposto e farà leva sugli importanti risultati economici registrati nel 2024. 
«Possiamo fare affidamento su una situazione economica e finanziaria che ci consente di sostenere interventi ambiziosi» conferma l’Amministratore delegato, Fabio Rufini. «Sono già state identificate aree adiacenti all’interporto e stiamo cercando di perfezionare accordi per edificarvi nuovi magazzini e piazzali». 
Nei prossimi anni Cepim investirà circa 30 milioni di euro, per un periodo temporale complessivo di 5-8 anni in cui gli investimenti ammonteranno a circa 150 milioni di euro. Sullo sfondo «l’interesse di rilevanti fondi internazionali che hanno individuato nella logistica un possibile motore di sviluppo per le proprie attività». «Le nuove strutture saranno concepite e realizzate al vertice della gamma, ma ci occuperemo anche dell’adeguamento dei magazzini e delle zone già esistenti. L’obiettivo è di trasformare l’interporto in un nodo sempre più specializzato, efficiente e rapido della catena logistica». Uno sguardo rivolto al futuro che è ben radicato nella valorizzazione della propria storia. A pochi mesi dalle celebrazioni per i suoi primi cinquant’anni, l’interporto di Parma non trascurerà la consueta presenza sul territorio, fatta anche di impegno culturale e sociale. Con questo confermando un suo particolare modello di sviluppo. 
A evidenziare l’impegno è Gaetano Garofalo, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda: «Non ci siamo mai considerati come una mera realtà economica, distaccata dalle dinamiche territoriali. Al contrario, siamo coinvolti in una serie di iniziative il cui scopo è quello di contribuire alla crescita complessiva della qualità della vita». 
Vanno in questa direzione, ad esempio, il sostegno alle iniziative culturali e sociali, come le sponsorizzazioni degli eventi legati all’hand bike, a Binario1 (per la lotta contro la violenza sulle donne) e collaborazioni con istituzioni come il Teatro Regio e la Fondazione Toscanini. In ambito formativo, da sottolineare la partnership con, ad esempio, l’ITL, l’ITS di Parma e l’ITIS Leonardo da Vinci, che «prevede la partecipazione diretta di personale dell’interporto alle lezioni, nell’ottica di far conoscere in prima persona le dinamiche operative che coinvolgono il mondo del lavoro». 
«Concepiamo la sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Non si tratta solo della mission propria di un interporto: favorire, cioè, il passaggio tra modalità di trasporto più sostenibili sotto l’aspetto ambientale. Ci impegniamo quotidianamente anche a creare un ambiente lavorativo quanto più sereno e collaborativo possibile». 
L’attenzione all’ambiente e al benessere aziendale si riflette tanto negli interventi infrastrutturali — come l’installazione dei pannelli fotovoltaici, avviati da quasi dieci anni — quanto nelle più recenti attività di “team building”.
 «Nei mesi scorsi, ad esempio, alcuni colleghi sono stati coinvolti nella piantumazione, all’interno dell’interporto, di parte degli 800 alberi previsti, in collaborazione con l’associazione KMVERDE: un modo per rafforzare i rapporti interpersonali, tutelare l’ambiente e sviluppare una maggiore consapevolezza della propria azione sul territorio. È stato un successo per certi versi inatteso, ma che ci spinge a proseguire lungo questo percorso di crescita»
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