Una casa comune per gli imprenditori italiani a Hong Kong
Viste da Hong Kong le preoccupazioni legate ad “una guerra delle tariffe” sono meno accentuate che in Europa. Certo, si respira un clima di attesa. Ma il lancio di Deepseek, versione made in China dell’intelligenza artificiale generativa, realizzata con costi inferiori alla concorrenza americana e per giunta con il rilascio pubblico dei codici di programmazione, dimostra la capacità del sistema di assorbire gli shock. La Cina prosegue il suo peculiare percorso di sviluppo economico con fiducia. Ne è dimostrazione Hong Kong, “città vetrina” e interfaccia del paese con il resto del mondo. Alle prese, dopo le difficoltà legate alla pandemia, con un processo di trasformazione infrastrutturale destinato a modificarne a fondo i connotati economici.
È in questo contesto particolare che Riccardo Fuochi, imprenditore del settore logistico attivo da anni nell’ex colonia britannica, ha lanciato da alcuni mesi Italy Alliance, iniziativa il cui obiettivo è consolidare la presenza di una community italiana in loco, a supporto delle aziende interessate a esplorare il mercato cinese.
«L’idea di fondo è partire dalla disponibilità di uno spazio fisico – 1.300 metri quadri di uffici nel cuore della città – fornendo al contempo servizi, competenze, conoscenza profonda del territorio. Non un semplice “sharing space”, dunque, ma un pezzettino di “sistema Italia” in grado di interagire in modo efficiente con una realtà certo differente ma caratterizzata da dinamicità e opportunità quasi senza pari».
Italy Alliance è stata accolta con grande interesse sia dalla comunità istituzionale italiana presente a Hong Kong (Consolato generale, ufficio ICE, Camera di Commercio Italiana) sia dagli enti cittadini come l’HK Trde Development Council. In una sola soluzione offre alle aziende interessate sia l’hardware: uffici privati, board room, meeting room, spazi per l’organizzazione di convegni – sia il software: professionisti ed aziende specializzati nei rispettivi settori in grado di offrire informazioni e consulenze dirette e pragmatiche per muoversi “dall’altra parte del mondo”.
«Nell’ottica di sviluppare sinergie, reti di interessi comuni, stiamo stipulando anche convenzioni con diverse associazioni,» continua Fuochi. «Possiamo diventare punto di riferimento, oltre che per l’organizzazione di meeting e incontri, per tutte le comunità imprenditoriali che si affacciano per la prima volta, o ritornano, a Hong Kong».
Le opportunità da sfruttare, avendo a disposizione una risorsa come Italy Alliance, sono enormi. Sebbene in crisi, la globalizzazione riconosce nella città ancora uno dei suoi centri nevralgici. Messe da parte le criticità post Covid, con rallentamenti in settori come il retail di lusso e la ristorazione di alto livello, legate al ridimensionamento dei flussi turistici, Hong Kong sta affrontando una stagione di grande rinnovamento e trasformazione urbanistica.
E’ in fase di partenza, ad esempio, la realizzazione della “northen metropolis”, una zona residenziale da 500mila abitazioni che raccorderà nei fatti Hong Kong con Shenzhen mentre il progetto Skytopia, nell’area dell’aeroporto, prevede la realizzazione di una marina, di un centro logistico per l’arte e di shopping center da 800 negozi.
«Il calo di attività legato a certi business sarà compensato dalle opportunità che si possono aprire in altri campi. La presenza italiana tradizionale in settori come l’arredamento, la moda, il design si può arricchire con la nuova domanda nell’arte, nell’intrattenimento o nello sport. Con la revisione della politica sui visti, ad esempio, si sta affermando un nuovo tipo di turismo, più incentrato sulla fruizione del tempo libero. Le possibilità di fare business ci sono tutte. E, grazie a Italy Alliance, chi vuole cimentarsi avrà ora a disposizione uno strumento efficace per potersi inserire al meglio in questo panorama effervescente».