La rotta dell'industria marittima italiana
Intervento a cura di Mario Zanetti, presidente Confitarma
Nel commercio globale, il trasporto marittimo resta il più importante e sostenibile: 14mila miliardi di dollari, pari all’80% degli scambi in volume, con solo il 2% delle emissioni globali. Trasporti marittimi e logistica valgono il 12% del PIL mondiale, e l’Italia realizza il 60% del proprio interscambio internazionale via mare.
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Tuttavia, per affrontare le sfide future, è necessario tracciare una rotta chiara. Per questo, durante l’ultima Assemblea Confitarma, abbiamo delineato dieci obiettivi strategici, un manifesto che guarda al futuro con ambizione e responsabilità .
Il Registro Internazionale e il Tonnage Tax System sono cruciali per la competitività , ma non basta. Servono semplificazione normativa, sburocratizzazione e digitalizzazione per consentire alla nostra bandiera di sostenere la competizione internazionale. La revisione dell’ordinamento di settore è essenziale, a partire dal codice della navigazione e dal regime amministrativo della nave.
La sostenibilità è un imperativo globale, e la decarbonizzazione è al centro della nostra agenda. Come ha recentemente affermato il Presidente del Consiglio a Baku, non c’è una sola alternativa in questo momento ai fossili. Ciò nonostante, noi armatori siamo costretti a pagare una “carbon tax” per un comportamento non virtuoso che non possiamo evitare, cioè quello di bruciare i combustibili fossili per consentire al 90% delle merci del mondo di arrivare nelle nostre case, approvvigionarci di energia, di prodotti alimentari, sanitari, emettendo, peraltro, solo il 2% delle emissioni globali nell’atmosfera. È una situazione “kafkiana” che va affrontata con urgenza. In tale contesto, visto che la transizione ecologica non potrà prescindere dal contributo delle fonti fossili, è importante preservare la competitività della flotta cisterniera, il nostro Paese vanta la 2a flotta europea di product tanker (5a nel mondo), anche rivedendo i criteri tassonomici europei.
Non solo, proponiamo che le risorse generate dall’ETS siano destinate a un fondo per incentivare tecnologie e carburanti alternativi, colmando il divario di costo con i combustibili tradizionali. La transizione deve essere affrontata con misure coordinate a livello internazionale per evitare normative disallineate che penalizzino le nostre imprese.
In tale contesto uno strumento virtuoso è il Sea Modal Shift. Le Autostrade del Mare hanno già ridotto traffico su gomma ed emissioni di CO2, ma servono maggiori risorse per farne un pilastro della logistica sostenibile. Questo strumento virtuoso è fondamentale per una crescita economica rispettosa dell’ambiente, ma deve essere sostenuto con investimenti adeguati.
Parallelamente, è indispensabile investire nelle infrastrutture portuali per accogliere le navi del futuro e sostenere il rifornimento di combustibili alternativi. Il programma di Cold Ironing, per elettrificare le banchine, è un’opportunità da sfruttare appieno. Le infrastrutture devono essere pronte a supportare una flotta sempre più orientata alla sostenibilità .
La sicurezza è fondamentale. I marittimi sono l’anima del settore, e il loro benessere è una priorità . L’elemento umano è al centro della nostra visione. Abbiamo rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con innovazioni su welfare, inclusione e parità di genere. Attraiamo giovani talenti con percorsi avanzati, come il Master Executive in Shipping Management, e valorizziamo gli ITS Academy, fondamentali per preparare le nuove generazioni. I giovani rappresentano il futuro del nostro settore, e per questo dobbiamo investire nella loro formazione e crescita professionale.
Non solo, dobbiamo proteggere le rotte in un contesto geopolitico complesso, garantendo continuità negli approvvigionamenti.
Le navi italiane sono un’infrastruttura strategica, anche durante le crisi globali in quanto permettono la rapida diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
La digitalizzazione completa il nostro manifesto. Investire in tecnologie avanzate e intelligenza artificiale non è solo una scelta strategica, ma una necessità per rendere l’intera filiera più competitiva ed efficiente. Servizi digitali integrati e procedure automatizzate sono il futuro dello shipping.
Questo è il nostro impegno: unire tradizione, innovazione e sostenibilità per costruire un futuro in cui il mare sia sempre più al centro della ripresa economica e sociale dell’Italia. L’industria dei trasporti nazionale è in prima linea, quale driver strategico di questa sfida.