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Interporto Padova, focus sull'innovazione

 



Interporto Padova è oggi uno dei principali interporti italiani e certamente quello più avanzato da un punto di vista dell’innovazione tecnologica. Alle gru elettriche a portale e ai gate stradali e ferroviari automatici si aggiungono l’automazione delle operazioni di carico e scarico da treni e camion e l’utilizzo di droni automatici aerei e terrestri per la sorveglianza e il controllo di tutte le attività che si sviluppano su una superficie, in proprietà, di oltre 1,5 milioni di mq, e che dispongono di un’area ferroviaria e terminalistica di circa di 500 mila mq. È l’unico interporto italiano a essere insieme proprietario e gestore del terminal intermodale, nel quale sei modernissime gru elettriche a portale per la movimentazione di container e semirimorchi operano lungo binari di carico-scarico a modulo europeo da 750 metri. 
Da qui ogni anno partono e arrivano circa 8000 treni che collegano Padova e il bacino economico/industriale del Nord Est ai principali porti italiani ed europei oltre a importanti terminal terrestri in centro e nord Europa, movimentando circa 400.000 tra container e semirimorchi. 
Tutto questo ha reso Interporto Padova leader nel settore dei terminal terresti e permette alle aziende del Nord Est di usufruire di servizi di trasporto efficienti e competitivi per i traffici internazionali. Un servizio fondamentale per l’economia del Veneto che conta circa 400mila imprese attive, ed è la terza regione italiana per export, con beni per un valore di 81,9 miliardi di euro esportati nel 2023, pari al 13,1% del totale nazionale. 
Il presidente di Interporto Padova Luciano Greco spiega: “Il nostro centro logistico intermodale è strategico per le imprese del Veneto, ma anche di tutto il Nord Est. Le sosteniamo non solo potenziando e innovando i servizi che offriamo direttamente agli operatori logistici ma anche sviluppando collaborazioni strategiche con gli altri attori coinvolti nelle attività come l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. ADM aprirà a breve un proprio ufficio operativo all’interno del Terminal Intermodale a fianco degli operatori logistici e del trasporto rendendo più fluide e rapide le attività quotidiane. Una seconda novità è l’estensione a tutto il Terminal Intermodale della qualifica di area doganale, che assicura maggiori spazi per lo stoccaggio dei container con le merci in sospensione di IVA Dazi e Accise anche in vista del progetto di sviluppo di ulteriori fast corridor doganali, con i porti tra i quali quelli di Trieste e Gioia Tauro”. 
Una sinergia che il direttore Interregionale dell’Agenzia Dogane e dei Monopoli di Veneto e Friuli Venezia Giulia Franco Letrari in occasione della presentazione dei progetti ha commentato così: “L’unione fra una logistica efficiente ed una moderna visione di ADM permetterà una Supply Chain capace di far raggiungere la massima competitività nel mercato non solo nazionale ma anche estero aumentando i benefici per tutti gli attori interessati”. 

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Interporto Padova guarda al futuro, puntando con convinzione su digitalizzazione, automazione e fotovoltaico, grazie al quale, con un impianto ad hoc dotato di sistema di accumulo utilizza l’energia pulita e autoprodotta per alimentare le gru e le altre strutture del terminal. 
Gli investimenti degli ultimi 15 anni hanno reso Interporto Padova sempre più efficiente: se l’adozione delle gru elettriche a portale è stato il primo elemento strategico che ha assicurato un cambio di passo, in seguito l’hub padovano ha puntato su digitalizzazione e automazione e adesso sulle nuove tecnologie governate anche grazie all’intelligenza artificiale. 
Grazie alla digitalizzazione che ha permesso di dematerializzare le procedure, sono già stati automatizzati i gate di ingresso e uscita dei camion riducendo i tempi per le operazioni di carico e scarico a meno di 30 minuti. Il prossimo passo è l’automazione delle operazioni delle gru elettriche a portale che, alla fine del complesso progetto, attualmente in fase di realizzazione, saranno completamente gestite da un apposito software. 
“L’ultimo progetto da poco avviato - spiega ancora il presidente di Interporto Padova Luciano Greco - è quello in partnership con la Drone Academy Cardtech per l’utilizzo di droni ad elevata automazione gestiti direttamente dalla Control Room del Terminal Intermodale per il controllo di sicurezza dell’intera area terminalistica. Una sorveglianza che riguarderà le intrusioni, ma anche altri rischi, come quelli da incendio e una collaborazione che in futuro potrà studiare le reali opportunità offerte dai droni per il trasporto merci e l’utilizzo dei vertiporti. Stiamo anche lavorando alla messa in esercizio di droni terrestri cingolati che permetteranno la verifica a distanza dei carri ferroviari ed in particolare di assi e sistemi frenanti con un contributo importante alla sicurezza”. 
Con un massiccio ricorso alla tecnologia Interporto Padova è riuscito così a far crescere la produttività del terminal, senza aumentarne la superficie e quindi senza ulteriore consumo di suolo, diminuendo allo stesso tempo l’impatto ambientale delle proprie attività.

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