Una stagione di grandi opportunità per la Sicilia
Per la Sicilia è arrivato il momento di sfruttare pienamente la sua centralità geografica nel Mediterraneo. Le condizioni, al di là dei flussi provenienti da Suez, sono più che mai favorevoli. Il Nord Africa si avvia ad una stagione di crescita impetuosa mentre la partita della transizione energetica rimette l’isola in gioco come riferimento logistico, ancora una volta in direzione Sud, ma anche per le regioni francesi che si affacciano sul bacino e parte della Grecia. Per cogliere l’occasione servono visione, infrastrutture adeguate a sostenerle e competenze operative. Sotto questo aspetto l’anno che volge al termine ha registrato un segnale forte e chiaro con l’operazione di acquisizione da parte di Italian Shipping & Logistics Agency, società palermitana del gruppo marittimo e logistico tedesco EMS-Fehn-Group, della Europea Servizi Terminalistici, realtà storica nel settore isolano, presente ad Augusta, Catania, Mazara del Vallo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle.
«E’ una scelta che viene da lontano» spiega a PORTO&interporto, Pietro Coniglio, amministratore delegato di Isla. «Da alcuni anni stavamo ragionando su come agire lunga la catena del valore per garantire la massima qualità in tutti gli anelli dell’attività operativa. Con una presenza che copre 22 porti e una stretta collaborazione con varie imprese portuali è stato naturale guardare ad ETS come il complemento necessario per sviluppare la nostra visione di lungo termine basata su project cargo e, in particolare, sulle future attività legate all’offshore».
La posta in gioco sono i progetti di impianti per lo sfruttamento dell’energia del vento previsti nei prossimi anni nel Mediterraneo. Una ricca opportunità che vede il porto di Augusta, selezionato, insieme a Taranto e Brindisi-Manfredonia, come hub della rete logistica di supporto.
«Augusta come realtà portuale soddisfa pienamente tutti i requisiti per questo tipo di attività, garantendoci anche un’ottimizzazione per le operazioni di project cargo, aiutandoci a non deviare le navi. Ovviamente, l’idea di fondo è di continuare a lavorare alla crescita della vocazione multipurpose dello scalo, con particolare attenzione al segmento container e delle rinfuse. La possibilità di poter sfruttare le aree retroportuali, anzi, rende le sue banchine appetibili anche per l’organizzazione di linee dirette».
Tutto questo in attesa che comincino gli interventi sull’offshore, «un’attività che intendiamo portare avanti in un’ottica di integrazione con gli altri attori protagonisti del processo». «Si tratta di una sfida gigantesca, che presuppone la costruzione e lo sviluppo di una vera e propria filiera logistico-industriale che lascia ampi margini di collaborazione a tutti i livelli. Anche per questo abbiamo costruito una rete di imprese, WindMed7, per realizzare una supply chain quanto più qualificata ed efficiente possibile».
Nel breve-medio periodo, in attesa dei primi impianti che dovrebbero arrivare nel 2028, si provvederà a sviluppare le infrastrutture esistenti, puntando sul consolidamento dei volumi.
«Abbiamo già trasferito due reach stacker heavy lift da 110 tonnellate e stiamo trattando l’acquisto di altri due da 180 tonnellate. Si tratta di attrezzature importanti che ci permetteranno di rendere più veloce la movimentazione. Il piano di investimenti guarderà molto agli aspetti della sostenibilità: tutti i nuovi mezzi introdotti saranno elettrici o predisposti per questa tecnologia. È in quest’ottica che ci impegneremo prossimamente con gli enti locali anche per l’introduzione di una comunità energetica portuale».
Un impegno verso l’ambiente garantito anche dagli sforzi compiuti in questi anni da EST nell’ implementazione della digitalizzazione delle procedure.
«Siamo tra le aziende per che per prime si sono mosse su questa strada. Ad oggi la gestione del terminal è di fatto semiautomatica» sottolinea Antonio Pandolfo, direttore generale di EST. «L’obiettivo per il 2025 è arrivare alla piena automazione. Un impegno che porteremo avanti collaborando strettamente con l’AdSP, con l’attivazione dei “gates intelligenti”. L’arrivo del PCS rappresenterà un ulteriore salto di qualità per garantire servizi sempre più efficienti sotto tutti i punti di vista».