La logistica italiana vista da Confetra Nord Est
Bene ma non benissimo. Utilizza questo oramai consueto modo di dire Paolo Salvaro il presidente di Confetra Nord Est per fotografare la situazione di una delle principali aree economiche del nostro Paese dal punto di vista della logistica e del trasporto delle merci. Perché se è vero che altre regioni sembrano avere problemi ancora più grandi (ad esempio il Piemonte) non è che a Nord Est si possano stappare le bottiglie e festeggiare.
“E’ proprio così - sorride Salvaro - perché certamente abbiamo dei segnali positivi su molti fronti, ma permangono criticità che ci fanno essere preoccupati. Le criticità del sistema dei valichi alpini sono sotto gli occhi di tutti e sono connesse alla fragilità di infrastrutture in gran parte vetuste e complessivamente insufficienti per i traffici attuali, sempre più frequentemente colpite da incidenti ed eventi dannosi, che producono continue interruzioni e limitazioni dei transiti, ferroviari e stradali.
Per il Nord Est, ma in realtà per tutta Italia, il Brennero è un enorme problema, a causa degli ingiustificabili limiti al transito imposti dall’Austria e anche il valico di Tarvisio potrebbe avere qualche problema con i lavori previsti in territorio austriaco. Bisogna razionalizzare i flussi, evitando colli di bottiglia fisici e normativi. Banalmente abbiamo bisogno di una rete stradale – non solo autostradale - adeguata. Se pensiamo alla lentezza con la quale sta andando avanti la terza corsia sulla A4 Venezia - Trieste non possiamo essere troppo contenti. Giusto oggi (20 novembre ndr) è stato approvato il bando per i lavori degli ultimi 25 km di autostrada, ma i lavori non potranno iniziare prima del 2026 e dureranno qualche anno.
Abbiamo in generale un significativo gap infrastrutturale nei collegamenti dei porti con le reti stradali e ferroviarie e con le piattaforme logistiche retroportuali, nel Nord Est andiamo un po’ meglio con la presenza dei primi tre interporti italiani Verona, Padova e Bologna e con due porti molto diversi tra loro ma efficienti.
Anche il presidente di Confetra Nord Est è convinto che ferrovia e intermodalità siano la via da percorrere nel futuro della logistica: “La percentuale di merce trasportata dai treni è ferma all’13%: bisogna dare una impulso forte all’intermodalità , ma ci sono dei problemi, anche infrastrutturali, non da poco: binari da 750 metri, lavori sulle linee che penalizzano in modo abnorme soprattutto i treni merci, con ritardi cronici ai convogli che oramai superano la metà dei treni in circolazione, la questione dell’ultimo miglio con la gestione e il costo delle manovre che penalizza le prestazioni, la capacità e la dislocazione dei terminal.
La via è quella di avere terminal più performanti, grazie a digitalizzazione e automazione, ma servono anche misure incentivanti come il ferrobonus e il marebonus che devono però essere rese strutturali e certe per gli operatori. Non può essere che sono a singhiozzo, un anno si uno no, poi forse”.
Salvaro invece lancia un allarme sugli effetti del Nuovo Codice Doganale recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale: “All’import-export servono servizi efficienti e quello fornito dalle Dogane è fondamentale. Nonostante alcuni miglioramenti negli ultimi anni rimaniamo ancora molto indietro rispetto alle necessità . C’è un eccesso di burocrazia e formalismi, manca il personale, soprattutto per i controlli sanitari. Ma soprattutto sottolineo che con l’entrata in vigore del nuovo codice doganale, sono state introdotte sanzioni penali e non amministrative, confisca della merce, rischio quasi certo di essere rinviati a giudizio anche per errori formali che nei fatti verrebbero equiparati al reato di contrabbando. Questa è una cosa gravissima che procurerà il dirottamento di maggiori quantitativi di merce su altre dogane europee e quindi su altri porti europei, che nella pressochè totalità dei casi continuano ad applicare norme meno penalizzanti e meno radicalizzate”.
Concludendo, il presidente di Confetra Nord Est ricorda un altro punto importante, quello dei giovani e della difficoltà di trovare personale: “E’ un’emergenza che riguarda quasi tutte le imprese logistiche e non solo quelle dell’autotrasporto. La logistica forse perché è poco conosciuta, non attira i giovani anche se in alcuni ambiti gli stipendi sono molto buoni. Quello della formazione dei giovani e del racconto di cosa è oggi la logistica spazzando via vecchi luoghi comuni è un tema da non sottovalutare”