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Interporto di Nola, la sfida dell'intermodalità

 



Intervento a cura di Claudio Ricci Amministratore Delegato Interporto Campano

L’Interporto di Nola chiude il 2024 con una crescita del traffico intermodale di circa il 10%. Infatti, è in fase di forte sviluppo l’operatività intermodale nel terminal dell’interporto gestito dalla TIN (società controllata dalla società Interporto Campano, che è concessionaria della Regione Campania per la gestione dell’interporto). Questo risultato si deve all’aumento della frequenza dei collegamenti e all’istituzione di nuove tratte da parte dei principali player ferroviari. 
Le prospettive sono incoraggianti, facendo leva sugli importanti investimenti previsti dal PNNR ed in corso di realizzazione da parte di RFI, che hanno lo scopo di rimuovere vincoli e “colli di bottiglia” infrastrutturali sulla rete ferroviaria che attualmente limitano la possibilità di organizzare dei treni intermodali dai porti e dagli interporti del sud Italia verso quelli del nord, sia favorire una maggiore integrazione con il sistema dei porti. Si tratta di interventi che dovrebbero concludersi entro il 2026 e che riguardano le sagome, modulo e peso assiale dei carri. 
La struttura dell’interporto di Nola, dal punto di vista infrastrutturale, è pronta a raccogliere la sfida dell’atteso sviluppo del traffico intermodale, avendo optato sin dall’inizio per la scelta di attrezzarla con servizi all’avanguardia, come per esempio un terminal con binari adeguati agli standard europei, della lunghezza di 750 mt. 
Resta, ovviamente, da gestire questa fase transitoria sino al 2026 in attesa del completamento dei lavori sulla rete, che sicuramente al momento hanno un impatto, in generale, sul traffico. Certo il nostro posizionamento geografico particolarmente favorevole ed il contesto di scarsità di nodi logistici, ancor di più se rapportato all’area settentrionale del paese (caratterizzata da una densità notevole di strutture) fa ipotizzare per il futuro un notevole sviluppo. Mentre, oggi, riusciamo a gestire le difficoltà operative causate dai lavori. 
In linea generale, nel settore dell’intermodalità - per raggiungere gli obiettivi UE e massimizzare gli investimenti - è cruciale considerare i terminal come un nodo fondamentale e studiare meccanismi di incentivazione. Oltre alle misure come il FerroBonus e il Marebonus, è essenziale non trascurare i nodi della rete costituiti dai terminal. Per sostenere efficacemente il settore, si potrebbero prevedere misure simili anche per i terminal ferroviari, definibili come "terminal bonus", che comprendano gli aspetti delle manovre ferroviarie e della terminalizzazione. 
Tornando all’Interporto di Nola, siamo impegnati in significativi investimenti per lo sviluppo, ampliamento e il revamping delle infrastrutture materiali. Infatti, è previsto un ulteriore sviluppo dimensionale dell’area interportuale, destinato ad aziende industriali, light industrial, operatori logistici, corrieri e aziende di produzione. E' in corso di esecuzione un importante progetto di rafforzamento delle infrastrutture di velocizzazione dei flussi veicolari con un cofinanziamento del MIT nonché progetti, completamente autofinanziati, di rafforzamento degli impianti (HW e SW) di sorveglianza. 
Anche in chiave di digitalizzazione, l’Interporto di Nola specie nel campo della security, ha raggiunto altissimi standard. E implementeremo ulteriormente i nostri sistemi, anche grazie al cofinanziamento ottenuto dal MIT. 
Interporto Campano S.p.A., oltre al Real Estate, inoltre presidia ulteriori aree di business nei settori della logistica, dei trasporti e servizi attraverso il controllo e la partecipazione in società specializzate, come TIN S.p.A. Va ricordato che l’interporto di Nola, con il CIS, centro di distribuzione commerciale, costituisce un Business Park con caratteristiche uniche, che raggruppa circa 500 aziende. Infatti, le due strutture, (Interporto e CIS), all’esito di un processo pluridecennale, si sono trasformate in un vero e proprio business park, il Nola Business Park: un sofisticato (quanto ad infrastrutture materiali ed immateriali) modello, di rilievo europeo, con l’integrazione della distribuzione business to business, aziende brand/retail, logistica, light industrial, trasporti e servizi in un unico hub con oltre 400 aziende. Più in generale, l’obiettivo della attuale governance è incrementare il valore aggiunto della logistica e dell’intermodalità e consolidare il ruolo dell’interporto di Nola, insieme al CIS, quale vero e proprio “Business Park”. Oggi per la società le parole d’ordine sono crescita e innovazione. Quindi, sviluppo dimensionale dell’area interportuale e valorizzazione del sito esistente, attrazione di nuovi utenti (logistica, servizi e light industrial), investimenti per l’applicazione di tecnologie AI e automazione e digitalizzazione.

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