ForMare, affrontare le nuove sfide dello shipping
Cosa cambia rispetto alla prima edizione?
Sulla scorta dell’esperienza precedente abbiamo capito l’estrema valenza delle possibilità di networking tra i partecipanti e della condivisione dal vivo dell’esperienza formativa. Da qui la decisione di dare un maggior rilievo alla fase in presenza con i moduli che in questa specifica modalità passano da tre a quattro, cui si aggiungeranno altri tre online. L’altra novità è l’intensificazione dei “case study”. Considerando si tratta di un percorso “executive” si è deciso di puntare sull’analisi di casi reali, come, ad esempio, gli aspetti legati allo “spazio marittimo” sempre più importanti per il settore.
Che tipo di partecipazione ha caratterizzato la prima edizione?
La quasi totalità dei partecipanti svolgeva un ruolo in seno a compagnie armatoriali, spaziando ampiamente rispetto a ruoli operativi e settori industriali. Per quanto riguarda le aree funzionali sono state rappresentate principalmente quella legale, operativa, commerciale, delle risorse umane. Le aziende invece ricoprivano quasi l’intera gamma di attività: cruise, commerciale, rimorchiatori. L’auspicio è quello di riuscire ad attrarre anche figure impegnate in settori che lavorano strettamente con lo shipping come quello legale, assicurativo, dei servizi tecnici a supporto. I nostri obiettivi sono stati fissati: dotare una visione sistemica al lavoro attraverso competenze non solo verticali rispetto all’area di attività ma anche di conoscenze approfondite sulle altre aree. Questo consente di avere una comprensione delle conseguenze delle proprie azioni e delle criticità e problematiche che potrebbero derivare sulle diverse funzioni aziendali. Nell’ottica di una contaminazione virtuosa, dunque, ben vengano tutte le professionalità che supportano lo shipping.
La struttura del Master può essere replicata in altri ambiti?
Il Master nasce da un’accurata analisi dei bisogni portata avanti insieme a Confitarma rappresentando una modalità innovativa di gestire la formazione basata da una parte sulla verticalizzazione delle competenze, considerata per singola area, dall’altra su un’impostazione metodologica incentrata su una visione olistica di interazione che sotto l’aspetto delle norme giuridiche e tecniche diventano sempre più complesse. Tenendo debitamente conto di queste caratteristiche potrebbe essere plausibile traslare il modello anche su altre attività come quella portuale e terminalistica.
Guarda le testimonianze dei participanti al primo Master