CEPIM apre una nuova stagione di sviluppo
Cosa cambia con il nuovo terminal?
Di fatto il territorio si dota di un nuovo strumento per penetrare i mercati nazionali e internazionali. Costato 20 milioni, di cui la metà finanziati da Cepim e per il resto da MIT, fondi Ue e Regione Emilia Romagna il terminal permetterà di lavorare a regime otto coppie di treni al giorno, con la possibilità aumentare il numero dei servizi qualora ce ne fosse bisogno. Già da tempo abbiamo avviato una serie di interlocuzioni che si stanno tramutando in contratti per nuove linee verso la Francia, la Polonia, l’’Est Europa, fino all’Inghilterra.
Comincia una nuova fase di sviluppo...
Certamente si. Stiamo disegnando una nuova strategia di espansione incentrata su ciò che ci richiede il mercato: nuovi magazzini, nuovi piazzali, più servizi logistici. Il confronto con i nostri maggiori partner, primarie aziende operanti dall’automotive al movimento terra all’industria chimica, ci sollecitano a guardare al di fuori del nostro perimetro, oltre gli attuali 2,5 milioni di metri quadri che occupiamo al servizio di oltre 90 operatori e 1.600 persone impiegate. Ad esempio, si comincia a ragionare sull’esigenza di un altro check-in, quindi una nuova area su cui realizzare strutture al servizio anche delle nuove realtà industriali e produttive attirate dal nuovo terminal.
Su quali caratteristiche sarà incentrata questa strategia?
L’obiettivo è mettersi a disposizione di un sistema territoriale molto dinamico. L’idea è di sfruttare al meglio l’opportunità rappresentata dalla ZLS e dalle relazioni che intratteniamo con gateway portuali importanti come Ravenna e La Spezia. Per questo traguardo saranno impiegate risorse per circa 20 milioni nei prossimi 4-5 anni. Un impegno che ci permetterà di giocare un importante ruolo anche negli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Ue grazie al miglior bilanciamento tra gomma e ferro.
Quali le priorità nel breve termine?
Siamo alla ricerca di un partner industriale ferroviario che attraverso una joint venture ci permetta il raggiungimento ancora più veloce del break-even relativo alla realizzazione del terminal. Ad oggi contiamo di raddoppiare gli utili nell’arco di due-tre anni. Riguardo le nuove tecnologie abbiamo giocato d’anticipo individuando fin da subito le esigenze e gli strumenti di cui avevamo bisogno. In cofinanziamento con il MIT abbiamo adottato una soluzione che ci permette l’analisi automatica dei mezzi che arrivano nella nostra struttura. Attraverso un portale che sarà realizzato l’anno prossimo ogni veicolo sarà scansionato e i dati del container memorizzati, evitando di bloccare ulteriormente il flusso in entrata e in uscita. Perseguiremo, inoltre, le attività intensificate con i festeggiamenti per il nostro 50esimo anniversario incentrati sulla promozione della cultura e la storia del nostro territorio. Anche così si costruisce il futuro.
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