Header Ads

Bridge to Africa, unire l'Italia al continente del futuro verso una crescita condivisa e sostenibile

 



Intevista con Gian Luca Agostinelli, presidente del Propeller Ports of La Spezia and Marina di Carrara che ci ha raccontato della prima edizione di A Bridge To Africa, l’evento dedicato agli investimenti produttivi tra Italia e il Continente del futuro, in programma il 14 e 15 novembre presso l’Auditorium Bucchioni di La Spezia. Il Propeller Ports of La Spezia and Marina di Carrara, insieme a Clickutility Team, è l’organizzatore della manifestazione cui si è unito un comitato promotore pubblico-privato composto da: AdSP di La Spezia e Marina di Carrara; Comune di La Spezia; Contship Italia Group; Dario Perioli Group; Laghezza spa; Scafi Società di Navigazione SpA; TARROS. 

Come nasce l'idea di "A Bridge to Africa"? 

Questo evento è reso possibile anche grazie all’organizzazione del Propeller, un’associazione italiana con oltre 26 club e 1.500 membri, tra cui più di 100 imprenditori e professionisti della Blue Economy di La Spezia e Marina di Carrara, che fonda la propria cultura sul confronto e il dialogo aperto e inclusivo. Questo approccio ha garantito un sostegno immediato al progetto, creando un gruppo solido di aziende e persone unite e senza rivalità. La nostra rete internazionale ha poi facilitato il coinvolgimento delle istituzioni e delle aziende globali, con una risposta immediata. A Bridge to Africa nasce dall'idea di costruire un collegamento concreto tra il tessuto imprenditoriale italiano e le opportunità che l’Africa offre in termini di sviluppo industriale e di investimenti. Abbiamo osservato la straordinaria crescita economica di molti paesi africani, il loro bisogno di know-how e competenze, e ci è sembrato importante creare un evento che permettesse di esplorare sinergie economiche e commerciali in grado di sostenere una crescita reciproca e sostenibile. L’obiettivo principale è quindi di creare un “ponte” che parta da La Spezia e Marina di Carrara, ma in maniera più allargata dai porti del nostro paese e che metta in comunicazione l’Italia con l’Africa attraverso il dialogo e il confronto diretto tra imprenditori e istituzioni di entrambe le parti. Vogliamo che l’evento non sia solo una singola occasione, ma che possa essere replicato ogni anno e che si consolidi nel tempo quale punto di riferimento per lo sviluppo economico, commerciale e finanziario tra Africa e Italia. A Bridge To Africa diventerà una piattaforma stabile per le imprese che desiderano guardare al continente africano come un’opportunità strategica. 

Perché è stata scelta La Spezia come sede dell’evento? Che ruolo gioca l’area imprenditoriale di La Spezia e di Marina di Carrara verso i paesi dell’Africa? 

Si tratta di un sistema portuale da sempre legato a tutti i Paesi del Mediterraneo. Ricordo quando, da giovane agente marittimo, già salivo a bordo delle navi marocchine, algerine, e di quelle di Messina e di Tarros che collegavamo già all’epoca il nostro porto all’Africa. Qui vi è una tradizione consolidata di rapporti con quei Paesi, di collaborazione e reciproco rispetto, di traffici importanti che ci hanno visti protagonisti. La realtà imprenditoriale di La Spezia e di Marina di Carrara è molto dinamica e diversificata. Comprende settori chiave come quello portuale, manifatturiero, logistico e tecnologico Si tratta di settori particolarmente importanti per il mercato africano, dove si stanno sviluppando infrastrutture e dove c'è una crescente necessità di innovazione. Il continente africano offre ampie opportunità, e le imprese del nostro territorio possono portare il loro know-how e le loro competenze per contribuire a progetti di sviluppo, infrastrutture e tecnologia. Le imprese italiane si trovano in una posizione strategica per supportare il cambiamento e lo sviluppo del mercato africano, non solo come partner economici, ma anche come promotori di innovazione tecnologica e sostenibilità e da questo punto di vista il sistema portuale di La Spezia e di Marina di Carrara rappresenta già un approdo e un punto di partenza per “il ponte” in direzione Africa. Inoltre, l’Africa rappresenta un mercato con un potenziale di espansione notevole, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni di prodotti italiani di alta qualità e la creazione di joint venture con partner locali. Le sfide della transizione ecologica e del miglioramento delle condizioni di vita possono essere affrontate attraverso solo attraverso collaborazioni strategiche che portino innovazione e sostenibilità non solo attraverso iniziative singole e private ma grazie a un sistema di cooperazione economico politico a livello Paesi. 

La manifestazione si inserisce nel solco del Piano Mattei, sarà un tema di cui dibatterete? 

Assolutamente sì. Il Piano Mattei, come sappiamo, è stato pensato per ridefinire i rapporti tra l’Italia e i paesi del Mediterraneo e dell’Africa, mettendo al centro la cooperazione e lo sviluppo economico sostenibile. "A Bridge to Africa" è perfettamente in linea con questi principi e vuole essere uno strumento per realizzarne tali obiettivi. Vogliamo creare un’occasione di dialogo con tutte quelle imprese italiane interessate a espandere il proprio business in Africa, facendo leva su un modello di partnership equa e vantaggiosa per entrambe le parti, come il Piano Mattei promuove. In questo contesto, la manifestazione rappresenta un’opportunità di confronto tra i vari stakeholder che possono contribuire a rafforzare il ruolo dell’Italia come partner privilegiato per lo sviluppo africano, non solo in ambito energetico, ma anche in settori come infrastrutture, agroalimentare, tecnologia e servizi. Durante l'evento, discuteremo in che modo le imprese italiane possono beneficiare delle agevolazioni previste dal Piano Mattei e su come questa iniziativa può sostenere un modello di crescita sostenibile e condivisa. Da questo evento ci si aspetta che emergano ulteriori idee e stimoli per rendere il Piano Mattei e altre iniziative di sviluppo economico con questi paesi più rapide e semplici. Un approccio paritetico e di condivisione sarà fondamentale per sviluppare le opportunità offerte dal collegamento tra il nostro paese e il continente africano. 

Come è articolato l’evento? 

L’evento si articolerà su due giorni in una serie di incontri, workshop, tavole rotonde e momenti di networking che coinvolgeranno esperti di vari settori. Abbiamo cercato di creare il giusto balance con un’agenda che prevedesse il coinvolgimento sia pubblico sia privato. I partecipanti potranno approfondire temi come la logistica, le energie rinnovabili, le infrastrutture, la tecnologia, gli investimenti e le agevolazioni all’impresa. Già molte impresse hanno dato conferma della loro presenza, una manifestazione di interesse che conferma la validità della nostra iniziativa. Verranno presentate case history di successo di alcune imprese italiane e anche di qualche paese africano che hanno già avviato progetti di collaborazione. Questo aspetto di condivisione sulle best practice è fondamentale per creare una comprensione reciproca e incoraggiare nuovi investimenti sul territorio africano. In questo modo, “A Bridge to Africa” sarà non solo un evento formativo, ma anche un’occasione per scoprire il valore di una collaborazione a tutto tondo con i paesi africani. L’evento è aperto a imprenditori, istituzioni e cittadini interessati a comprendere meglio le potenzialità della collaborazione tra Italia e Africa. Speriamo che questa manifestazione sia un punto di partenza per costruire relazioni proficue che vadano oltre il semplice scambio commerciale e che promuovano una cooperazione duratura. Vogliamo che diventi un appuntamento fisso nel panorama economico italiano, un evento annuale che ogni anno rinnovi il dialogo e la collaborazione tra questi due mondi così diversi, eppure così vicini e con così tanto da offrire l’uno all’altro. 

Per registrarti all'evento vai il sito www.abridgetoafrica.it

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.