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La ripresa economica argentina fa bene all'Italia

 


All’inizio del 2024, dopo le elezioni Presidenziali, l’Argentina ha affrontato una situazione economica, finanziaria e sociale estremamente complessa e delicata. Il Governo del Presidente libertarian Javier Milei sta lavorando intensamente per riscrivere in ottica liberista l’economia nazionale e per riguadagnare la fiducia internazionale, dimostrando la sostenibilità dei conti pubblici argentini. 

La priorità di questi mesi è stata l’aggiustamento fiscale con l’obiettivo dichiarato di raggiungere il deficit zero nel 2024. Obiettivo finora raggiunto, visto che il primo trimestre del 2024 si è chiuso con un avanzo fiscale. 

Milei punta all’attrazione degli investimenti esteri e alle riforme per creare convergenze con le altre forze politiche rappresentate in Parlamento e con le istituzioni politiche estere. In tale scenario l’Italia gioca un ruolo fondamentale. La visita di Milei a Roma nel febbraio 2024 ha rappresentato un’occasione privilegiata per esplorare nuove opportunità di partenariato in settori chiave come l’energia, le infrastrutture, l’agroindustria, la sostenibilità dei processi produttivi e l’innovazione tecnologica. 

Negli ultimi anni il clima di incertezza che caratterizzava il Paese non ha consentito la creazione di un positivo “business climate” che potesse favorire gli investimenti esteri di cui l’Argentina ha estrema necessità per contribuire a trasformare le sue enormi ricchezze naturali in valore aggiunto. I primi passi del nuovo Governo di Javier Milei vanno in questa direzione e potrebbero essere uno spunto interessante anche per le imprese italiane. 

La presenza di imprese italiane in Argentina affonda le sue radici in più di cento anni di storia e se il Governo Milei riuscirà in questo sogno economico di ricrescita, i grandi investimenti internazionali ritorneranno e l’Argentina potrebbe tornare a svolgere un ruolo di primo piano grazie alle risorse ed alle materie prime di cui dispone nei settori delle energie rinnovabili, del litio e del gas. 

L’Argentina è un grande produttore e consumatore di energia elettrica. La produzione è insufficiente a soddisfare le crescenti necessità industriali e urbane locali. Circa due terzi dell’elettricità viene generata da impianti termici convenzionali che utilizzano gas naturale e, seppur in misura minore, vengono sfruttati anche gli impianti idroelettrici, quelli nucleari e le fonti rinnovabili. 

L’Argentina è storicamente un paese produttore di gas naturale e grazie all’innovazione tecnologica e agli investimenti esteri potrebbe divenire un hub centrale anche per gli altri Paesi dell’America Latina. Il territorio argentino possiede nel settore occidentale, lungo la cordigliera delle Ande, le condizioni idrogeologiche ideali per l’installazione di impianti geotermici. Il potenziale dell’Argentina in campo geotermico è enorme, ed aumenta con il miglioramento delle tecnologie sviluppate a livello mondiale. La diversità delle condizioni meteorologiche e del terreno permettono all’Argentina lo sfruttamento di quasi tutte le fonti di energia rinnovabile. 

Il rilancio di nuovi investimenti nel settore energetico costituirebbe un grande valore aggiunto in termini di crescita economica, alimentando la creazione di vere e proprie filiere produttive. Si tratta di settori in cui le imprese italiane svolgeranno un ruolo fondamentale e il progetto della Farnesina sul turismo delle radici - un’iniziativa innovativa volta a incoraggiare il turismo degli italiani residenti all’estero - consentirà di rafforzare le relazioni tra i due Paesi, grazie alla presenza nel Paese della più grande comunità italiana residente all’estero. 

Domenico Letizia
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