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Semplificazione delle norme l’obiettivo di Confitarma

 



Transizione ecologica, una vera e propria sfida che il settore dello shipping italiano sta affrontando in un contesto globale non privo di fattori di crisi geopolitiche: ne parla in questa intervista Mario Zanetti, presidente di Confitarma. 

Quali soluzioni Confitarma sta promuovendo per sostenere la transizione verde? 

Come settore siamo impegnati nella transizione ecologica e non solo a parole: lo dimostrano i fatti e i risultati raggiunti finora che ci pongono all’avanguardia in questo processo. Tuttavia, il modo in cui è stato impostato il Green Deal non è adeguato, né per i tempi né per le modalità. Un esempio sono le normative locali, come ETS e FUEL-EU-Maritime. Tali misure, indipendenti tra loro e frutto di criteri diversi, generano un aggravio gestionale e una distorsione del mercato. È fondamentale un approccio al tema concordato a livello IMO che superi le regolamentazioni a carattere locale o regionale. Soluzioni transitorie per la decarbonizzazione sono costituite dall’LNG o dal metanolo - disponibili anche nelle versioni “bio” - per poi passare ad una completa conversione ad altri combustibili/vettori energetici come ad esempio ammoniaca e idrogeno, senza dimenticare l’importanza della cattura del carbonio, tecnologia non ancora pienamente matura, ma in fase di sperimentazione. Le risorse finanziarie private, possono non essere sufficienti ed è, quindi, necessario che anche l’Italia sostenga le sue imprese in questo sforzo. 

Semplificazione normativa: come valuta l’efficacia dell’introduzione dell'EMSWE? 

Con l’introduzione dell'European Maritime Single Windows Environment (EMSWE), l’Unione Europea ha voluto compiere un importante passo in avanti verso l’armonizzazione delle procedure amministrative di arrivo e partenza delle navi. È stata a mio avviso una scelta giusta perché le differenze sono ancora troppe non solo tra porti di diversi Stati membri ma anche all’interno della stessa nazione. Dobbiamo tuttavia essere consapevoli che la digitalizzazione e la tecnologia da sole non bastano e che devono essere accompagnate da un serio sforzo di semplificazione e razionalizzazione dei processi. Pur guardando al prossimo futuro con un certo ottimismo, in Italia questo sforzo è reso ancora più gravoso dall’elevato numero di porti e di amministrazioni coinvolte nei procedimenti autorizzativi rispetto ad altri paesi competitor. 

Quali misure ritiene necessarie per mantenere la competitività della flotta italiana rispetto ai Paesi che non rispettano gli stessi standard ambientali e normativi? 

Il settore marittimo è fortemente regolamentato a livello internazionale, in primis in materia di sicurezza e ambiente. Le navi sub-standard non possono navigare e non sono, quindi, competitor delle nostre unità che fanno della qualità ai più alti livelli la loro arma più importante. Diversamente, sono le regolamentazioni a carattere locale o regionale che creano problemi. Come specificato anche in precedenza, soprattutto nell’importante sfida della decarbonizzazione del settore è fondamentale un approccio concordato a livello IMO che superi le regolamentazioni localistiche. 

Occupazione e formazione: in che modo Confitarma intende promuovere l’accesso alle professioni marittime? 

Il settore marittimo offre grandi opportunità ai giovani, ma è necessario rilanciare la marineria italiana con riforme urgenti. Le parole d’ordine sono: semplificazione, digitalizzazione e comunicazione. Prioritario è semplificare e aggiornare la normativa sull'accesso alle professioni del mare e sostenere concretamente i giovani. Da sempre Confitarma sostiene gli ITS del mare, un'eccellenza italiana che garantisce elevati livelli occupazionali. Inoltre, Confitarma è sempre più impegnata a diffondere fra le nuove generazioni come i mestieri del mare e la vita di bordo si stiano evolvendo: il costante progresso tecnologico delle navi determina anche una continua evoluzione delle professioni del mare e delle competenze richieste e migliora la qualità della vita a bordo grazie, ad esempio, alle sempre maggiori possibilità di accesso a internet da parte degli equipaggi.


Maurizio De Cesare
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