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Capitanerie di Porto, supporto e tutela del cluster marittimo


Intervento Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Nicola Carlone

Il tradizionale appuntamento con la Naples Shipping Week, che alterna la sua location con Genova suggellando una marittimità nazionale imperniata sulle due storiche realtà portuali e dal respiro internazionale, rappresenta uno di quegli appuntamenti che il cluster non può mancare di annotare nella sua – fitta – agenda, sia per la numerosa partecipazione degli stakeholder che annualmente viene registrata, sia per l’importante presenza delle Istituzioni che puntano a fornire le risposte attese dal mondo dello shipping. 

La Guardia Costiera è naturalmente in prima linea tra esse, consapevole di rivestire un ruolo centrale con le sue 15 Direzioni marittime e Capitanerie di porto disseminate sul territorio nazionale, che assicurano – da sempre – quella necessaria interfaccia con il “comando del porto”, punto di riferimento ineludibile per tutti coloro che lavorano nei porti e sul mare; del resto, più di ogni parola è la denominazione stessa “Port&Shipping” che accompagna la settimana napoletana a chiarire lo stretto e indissolubile legame esistente tra l’universo nave e le infrastrutture portuali asservite allo sviluppo dei traffici marittimi.  

La conformazione geografica del nostro Paese, che si distende nel Mediterraneo come una lunga banchina, rende fondamentale il ruolo dei nostri porti e del loro contributo determinante alla crescita del nostro Paese. Da queste infrastrutture strategiche passa la nostra economia e parte il Made in Italy che raggiunge ogni angolo del mondo.  Il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera è da sempre molto attento all’evoluzione dei traffici marittimi e sente come sua precisa responsabilità la necessità di continuare a supportare il cluster marittimo italiano nell’ottica di tutelare i porti e la flotta nazionali e quindi l’economia del mare, in modo da non perdere la competitività dell’Italia nel contesto internazionale ed in modo particolare nello scenario del Mediterraneo. 

Per raggiungere questo obiettivo comune, risulta necessario un dialogo costante e una collaborazione continua tra istituzioni e tutti gli attori portuali e marittimi – come testimonia anche la Naples Shipping Week -, e quel dialogo ci ha sempre consentito di superare anche momenti difficili e di trovare soluzioni concrete a problemi che sembravano insormontabili. Ma senza cullarsi sui risultati, unanimemente riconosciuti in ormai 160 anni di storia, con lo sguardo proiettato al futuro abbiamo il costante obiettivo di confermarci sempre di più un’Amministrazione moderna, al passo coi tempi e, soprattutto, al servizio del cittadino, per continuare a garantire la sicurezza in mare – che rimane il nostro primario obiettivo – ed offrire servizi sempre più efficienti, a beneficio dell’intera economia marittima del nostro Paese. 

Come Amministrazione Marittima dobbiamo sostenere l’armamento e i nostri porti, continuando a concentrarci sulle sfide del settore marittimo nei prossimi anni, che credo si possano riassumere in alcune inderogabili parole chiave, su cui insisto con forza e convinzione: sostenibilità, digitalizzazione e semplificazione. 

Sulla sostenibilità è importante il lavoro dei nostri armatori che da tempo stanno spingendo sempre di più sulle propulsioni green in luogo dei carburanti tradizionali. Credo sia un ottimo segnale il dato sull’order book delle navi dei prossimi anni, con un’impennata netta degli ordini di navi alimentate con combustibili alternativi e green: gas naturale liquefatto (GNL), ma anche ammoniaca, metanolo, i bio-combustibili e l’idrogeno. Anche i biocombustibili, nell’immediato futuro, potranno svolgere un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del settore dei trasporti dell’UE e non solo. 

Importantissimo in questo senso è il supporto che le Capitanerie di porto stanno offrendo all’armamento con la loro partecipazione ai lavori in ambito IMO, dove si decidono le direttrici e le linee guida sull’uso dei carburanti e delle tecnologie a zero emissioni, portando la voce dei nostri armatori e dello Stato di bandiera. Il tema dei combustibili green ci riporta anche a riflettere sulla conformazione storica dei nostri porti, spesso intimamente connessi e inglobati nel tessuto cittadino delle nostre principali città di mare. E’ chiaro quindi che il consumo di combustibili più puliti, unito allo sforzo che i nostri porti stanno portando avanti sulla progressiva elettrificazione delle banchine portuali, non potrà che incidere significativamente anche sulle emissioni di gas serra, con effetti benefici per il territorio e per le comunità locali, che – spinte da una sempre più consapevole sensibilità per le tematiche ambientali – premono per un netto abbattimento delle emissioni acustiche e di CO2. Sempre in tema di transizione energetica, altrettanto rilevante è l’impegno del Paese per lo sviluppo di parchi eolici off-shore, materia che vede fortemente coinvolta la Guardia Costiera per ogni aspetto che riguarderà sia la realizzazione di questi impianti che il loro costante monitoraggio. 

Investire sulla digitalizzazione significa poi spingere verso sistemi di controllo del traffico e delle merci per dematerializzare documenti e sburocratizzare il sistema, velocizzando i processi economici e lo scambio continuo di informazioni in tutta la catena logistica. Mi lasci dire che l'innovazione digitale sta veramente rivoluzionando il settore dei trasporti marittimi, rendendo più sicure, efficienti ed ecocompatibili le rotte navali in tutto il mondo. Il Sistema di Identificazione Automatica (AIS), i Servizi di assistenza al traffico marittimo (Vessel Traffic Service, VTS), i nuovi aiuti alla navigazione “intelligenti” e più in generale le tecnologie digitali utilizzate per scambiare dati e servizi al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza della navigazione, di tutela dell’incolumità dei naviganti e di protezione dell’ambiente - in conformità con le raccomandazioni e linee guida adottate dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) e dall’Associazione Internazionale del Segnalamento Marittimo (IALA) - sono degli esempi di un vero e proprio cambiamento epocale, dove la tecnologia sta introducendo soluzioni avanzate e intelligenti per migliorare la precisione e la sicurezza delle operazioni in mare. 

Parlando di monitoraggio, voglio sottolineare che grazie alla disponibilità del sistema Pelagus, già oggi sono oltre 80mila le unità navali che costantemente le Capitanerie di porto visualizzano a sistema, oltre 32mila le navi che trasportano merci pericolose che sono monitorate ed interrogate quando in transito nel Mar Adriatico e oltre 3mila i report di quelle transitate nelle Bocche di Bonifacio. Ben 21 miliardi il quantitativo complessivo dei dati elaborati dal sistema lo scorso anno. 

Ovviamente monitoriamo le navi di bandiera italiana ovunque si trovino nel mondo e, attraverso la nostra centrale operativa, forniamo loro tutta l’assistenza necessaria sia in caso di sinistri o avarie che in caso di problematiche di security o di rapporti con le autorità marittime locali. 

Le Capitanerie di porto hanno un mandato chiaro: agevolare i trasporti marittimi e ridurre gli oneri amministrativi a carico delle compagnie di navigazione, armonizzando e semplificando le modalità di espletamento delle formalità amministrative per le navi che scalano porti dell’Unione. Ciò in virtù del ruolo che ci è stato riconosciuto di Autorità nazionale competente che agisce come coordinatore nazionale per l'interfaccia unica marittima europea (European Maritime Single Window environment). 

A ciò si aggiunge lo sforzo in materia di navigazione autonoma, attraverso cui si tenderà a ridurre significativamente le incombenze amministrative a carico del personale di bordo e delle società di armamento e ridurre anche l’errore umano che, ancora oggi, rappresenta uno dei maggiori fattori che contribuiscono sulla percentuale di incidenti marittimi. Anche in questo caso il Comando Generale sta supportando le iniziative IMO e UE attivate al fine di accompagnare il settore del trasporto marittimo verso le nuove frontiere tecnologiche che vedrà sempre più l’impiego di intelligenze artificiali a supporto del marittimo. 

Voglio citare per esempio l’iniziativa, finanziata dall’Agenzia Europea Spaziale (ESA), denominata “5G Maritime Autonomous Surface Ships – 5G MASS”, un progetto molto interessante che si inserisce in un programma di sviluppo tecnologico più ampio rivolto alla digitalizzazione e all’automazione dei porti e all’interfaccia tra tutti gli attori portuali e l’ambiente nave al fine di facilitare lo scambio automatico di informazioni riguardanti la sicurezza della navigazione. La vera innovazione di questo progetto è l’utilizzo di tecnologie spaziali che riguardano il settore dello smart shipping nella sua transizione verso l’uncrewed shipping, sia nel settore della navigazione che delle comunicazioni marittime e costiere. Nello scorso mese di marzo abbiamo condiviso un primo punto di situazione con l’armamento e il cluster sulla conclusione della prima fase di sperimentazione della nuova tecnologia. 

Da ultimo le semplificazioni che devono snellire i processi, e diverse sono le iniziative proposte dal Comando Generale, finalizzate a favorire i processi di semplificazione del nostro settore, come ad esempio le procedure per l’imbarco dei marittimi sperimentate nella fase più dura del Covid e poi divenute strutturali. 

Anche il disegno di legge su “Modifiche al codice della navigazione e altre disposizioni in materia di ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo” (cd. DDL Malan) contiene importanti novità che mirano a semplificare ed ammodernare la normativa in materia di lavoro nell’ambito del trasporto marittimo, intervenendo con specifiche modifiche ad alcuni articoli del codice della navigazione e si muove nell’ottica di allineare l’operatività delle navi italiane a quella delle navi europee e del naviglio mondiale, puntando anche a migliorare le condizioni di vita oltre che di lavoro, dei naviganti, rispetto alle varie circostanze che possono trovarsi ad affrontare in determinate aree del mondo. 

Oggi più che mai, infatti, in momenti di criticità internazionale derivanti dagli assetti geopolitici in continua evoluzione, è importante mantenere ed innalzare il livello di competitività del sistema paese cercando di semplificare, all’interno dell’ordinamento nazionale, le procedure amministrative oramai superate avvalendosi anche delle tecnologie informatiche, che sono il principale metodo di snellimento e di miglioramento dell’interfaccia tra gli operatori del settore e gli organi statali competenti, senza dimenticare di adottare tutte le dovute cautele, discendenti dalla vulnerabilità delle procedure automatizzate rispetto agli attacchi cyber. 

Si pensi poi alla semplificazione delle visite ispettive di bandiera: già la certificazione sulla Maritime Security è stata delegata agli ORGANISMI RICONOSCIUTI mentre quella MLC2006 è in fase di elaborazione, mantenendo all’Amministrazione Marittima il ruolo di controllo e di Flag State Inspection. Un ulteriore impulso alla semplificazione è dato anche dal nuovo “pacchetto sicurezza” in ambito europeo che vede, tra le altre, la revisione delle Direttive flag State e port State, nei cui obiettivi vi è proprio la digitalizzazione (con l’introduzione degli e-certificate) con una netta diminuzione delle incombenze amministrative a carico della nave oltre che la riduzione dei tempi delle ispezioni sia in ambito PSC che in quello dell’ispezione di bandiera. 

Altra novità in dirittura d’arrivo è la prossima presenza di un Ufficiale delle Capitanerie di porto in 4 sedi consolari dove si trattano il maggior numero di atti di amministrazione marittima. Questo, oltre a costituire un validissimo aiuto per il personale dei Consolati, rappresenta un fortissimo segnale di vicinanza che il MIT ha voluto indirizzare all’armamento che in questo modo potrà contare anche all’estero su una figura altamente specializzata sulle principali pratiche marittime. 

C’è poi il grande tema delle navi rigassificatrici, iniziando dalla “ITALIS LNG” che è ormeggiata a Piombino da marzo 2023. Fin da quando abbiamo saputo dell’acquisizione da parte di SNAM di questa nuova risorsa, il Comando Generale e gli Uffici marittimi periferici interessati si sono immediatamente attivati per aggiornare il Port Facility Security Plan dell’impianto portuale, rivedere le ordinanze di sicurezza del porto di Piombino, creare le condizioni di sicurezza per l’ormeggio e lo stazionamento della nave insieme ai servizi tecnico nautici, attivare le procedure di cambio bandiera con conseguente iscrizione della nave nelle matricole tenute dagli Uffici del Compartimento marittimo di Livorno, emettere la nuova certificazione di safety e security della nave. 

Un impegno a 360 gradi, quindi, cui le Capitanerie di porto – Guardia Costiera guardano sapendo di poter contare sulla solidità di un armamento nazionale e di tutto il cluster marittimo e portuale, e che lascia intravedere, sulla costante via della condivisione di obiettivi già tracciata, prospettive e margini di sviluppo e di crescita ancora da esplorare, e per il cui raggiungimento stiamo fortemente e convintamente assicurando il quotidiano lavoro della nostra organizzazione, al servizio del Paese. 
In conclusione, voglio infine anticipare un’iniziativa che avremo il piacere di vedere ospitata alla Naples Shipping Week, con la presentazione del libro “PARTONO I BASTIMENTI”, decimo volume della collana editoriale “Storie di mare”, edita dalla casa editrice All Around in collaborazione con la Guardia Costiera. 

L’idea nasce dalla volontà di dare profondità e memoria alla tradizione marinaresca del nostro Paese, raccontando il mare in maniera completamente trasversale: da un punto di vista narrativo, scientifico, divulgativo, storico. La realizzazione di una serie di libri, dieci fino a oggi, si è dimostrata nel tempo opportuna e necessaria per parlare di valori e cultura del mare – insieme alle altre iniziative promosse dalla Guardia Costiera sull’importante tematica -, ma anche per raccontare episodi meno conosciuti della storia del Paese, ma altrettanto significativi e meritevoli di essere ricordati. 

Nell’ultimo libro della collana, si parla appunto dei “bastimenti”, il cui termine - ormai desueto - rappresenta nell’immaginario collettivo la grande nave che tra ‘800 e ‘900 trasportava oltreoceano i nostri connazionali in cerca di un futuro migliore, con nostri colleghi, Ufficiali delle Capitanerie di porto che – ricoprendo l’incarico di commissari governativi a bordo delle navi - avevano la responsabilità della spedizione, sia dal punto di vista istituzionale che, inevitabilmente, umano. Storie di vite e di mare, quindi, affidate alla penna di professionisti, individuati tra esperti del settore marittimo, dell’università e del giornalismo, che in collaborazione con la Guardia Costiera ci regalano uno sguardo su uno spaccato della storia del nostro Paese, di indubbio valore storico e dal grande fascino. 

Per la Guardia Costiera, mi piace sottolinearlo con forza, è infatti fondamentale il senso della cultura del mare, che grazie a questa collana viene veicolato a beneficio di tutti, anche dei giovani lettori delle nuove generazioni, su cui noi tutti abbiamo il dovere di continuare ad investire con fiducia e costanza.
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