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AGOSTO 2024 PAG. 58 - Napoli, prolungamento della diga foranea “Duca d’Aosta”

 

Napoli, prolungamento della diga foranea “Duca d’Aosta” Giuseppe Grimaldi Andrea Annunziata

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale avvia i lavori di prolungamento e rafforzamento della diga foranea “Duca d’Aosta” del Porto di Napoli, un’opera marittima tra le più complesse e costose mai realizzate nello scalo commerciale campano. La prima fase dei lavori andrà a ricostruire il muro paraonde, per poi successivamente prolungare l’infrastruttura di protezione del Porto per tutta la sua lunghezza di 2,6 chilometri, aggiungendo circa altri 200 metri di murata.

Il primo stralcio dell’intervento, da 92,7 milioni di euro, sarà incentrato su opere di rafforzamento e interesserà 1,1 chilometri di Diga. L’intervento complessivo di circa 121 milioni di euro è compreso all’interno di un più ampio progetto (“Prolungamento e rafforzamento della Diga Foranea Duca D’Aosta”) finanziato per complessivi 150 milioni con fondi complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

I lavori appena partiti, spiega il Segretario Generale dell’AdSP, Arch. Giuseppe Grimaldi, si sviluppano su una lunghezza di 800 metri, sul fronte lato mare, dove verrà realizzata una scogliera rivestita da una mantellata in “tetrapodi”, specifici per le dighe marittime. Sono previsti anche interventi diffusi di ripristino, riparazione e consolidamento locale delle strutture esistenti per tutti i 2,6 chilometri della diga “Duca d’Aosta” e dell’antemurale “Thaon de Revel”. I lavori dovranno terminare entro il 30 giugno 2026.

Per la Diga Duca d’Aosta del Porto di Napoli gli interventi più importanti sono stati effettuati negli ultimi decenni dopo una serie di violente mareggiate, come quella del gennaio 1987, del dicembre 1999 e del dicembre 2004, che hanno provocato lo scorrimento di alcuni cassoni, sgrottature subacquee e dissesti del muro paraonde. L’ultima violentissima mareggiata risale a dicembre 2020 e ha causato una serie di crolli parziali e dissesti tali da richiedere così un’opera di ripristino, riqualificazione e prolungamento.

Intanto, l’AdSP ha consegnato anche i lavori di consolidamento e adeguamento funzionale del lato di Ponente del Molo 3 Gennaio del Porto di Salerno, che dovranno essere ultimati entro fine giugno 2025.

Il Molo 3 Gennaio è utilizzato prevalentemente per le attività di imbarco, sbarco e movimentazione merci varie, oltre ad essere un’area di transito di gru da banchina. La progettazione ha pianificato l’articolazione delle fasi costruttive, il programma delle lavorazioni e l’organizzazione delle aree di cantiere in modo da ridurre al minimo l’interferenza con le attività portuali. Il tutto secondo criteri di sostenibilità energetica e ambientale e di efficienza energetica, utilizzando ove possibile materiali e tecniche a ridotto impatto ambientale.

A Ponente del Molo 3 Gennaio verranno installate paratie verticali composte da pali metallici tubolari di grande diametro lunghi circa 25 mt, che realizzano gli elementi strutturali portanti, alternati a palancole metalliche a forma di “zeta” che realizzano la chiusura tra gli elementi principali. La nuova paratia di banchina, vincolata in testa con tiranti di ancoraggio, verrà infissa a stretto ridosso della banchina esistente, lunga 383 metri, per poi riempire in calcestruzzo l’intercapedine tra banchina e paratia. Per motivi connessi alla stabilità delle banchine le attività dovranno essere eseguite da mare con l’ausilio di idonei mezzi marittimi. Sulle paratie verrà realizzata una trave di correa in conglomerato cementizio armato su cui saranno installati gli arredi di banchina quali le bitte di ormeggio, i parabordi e le scalette di risalita.  

“I lavori di consolidamento del Molo 3 Gennaio, come diversi altri interventi in corso nel Sistema portuale campano, sono fondamentali per la modernizzazione del Porto di Salerno - commenta il Presidente dell’AdSP, Andrea Annunziata - Anche stavolta siamo riusciti a rispettare tutti i programmi relativi agli investimenti del PNRR. Il potenziamento e consolidamento di un molo strategico come il 3 Gennaio non solo garantirà una maggiore sicurezza dell’operatività portuale ma, grazie allo sviluppo infrastrutturale che determina, anche una maggiore crescita occupazionale”.

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