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AGOSTO 2024 PAG. 51 - Duecento milioni per rafforzare i rapporti con l’Africa

 

Duecento milioni per rafforzare i rapporti con l’Africa Pasquale Salzano, Presidente SIMEST

Si chiama “Misura Africa” la riserva da 200 milioni di euro di finanza agevolata nell’ambito del Fondo 394, strumento gestito da SIMEST (Gruppo CDP) in convenzione con il MAECI, presentato recentemente dalla Farnesina.  

La liquidità fornita sarà indirizzata alla realizzazione di investimenti a sostegno dei processi di transizione digitale ed ecologica e per il rafforzamento patrimoniale, all’acquisto (anche in leasing) di beni e macchinari strumentali o alla realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa, a beneficio di tutte le imprese italiane che esportano beni e servizi, che si approvvigionano di materie prime strategiche e di altri prodotti o che abbiano una presenza stabile in Africa, e delle imprese italiane della filiera. 

Inoltre, attraverso le risorse del Fondo, le imprese italiane e loro controllate in Italia o in Africa potranno finanziare le spese di formazione professionale realizzate in Italia o in Africa di personale africano (incluse le spese per l’affitto e l’allestimento dei locali destinati alla formazione e le spese di viaggio, ingresso, soggiorno o regolarizzazione in Italia).

Lo strumento prevede una sub-riserva del 10% delle risorse disponibili in favore di imprese giovanili, femminili e start-up e PMI innovative, e la possibilità per tutte le imprese di accedere a una quota a fondo perduto fino al 10%, elevata fino al 20% per le imprese con sede operativa nel Sud Italia.

Al nuovo strumento potranno accedere le imprese esportatrici con un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e che siano stabilmente presenti nel continente africano, con una sede commerciale o produttiva già attiva alla data di presentazione della domanda o da attivare entro la data di prima erogazione; oppure realizzino esportazioni di beni e servizi verso il continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale o realizzino importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti dal continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale.

La misura si estende anche alle imprese delle filiere produttive che, pur non esportando direttamente, possono dimostrare che una quota pari ad almeno il 10% del proprio fatturato totale è stata realizzata da operazioni di fornitura verso una o più imprese italiane, che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e risultino stabilmente presenti in un Paese Africano, o esportino o si approvvigionino di materie prime strategiche e di altri prodotti nel continente africano.

La misura si completa con una serie di incentivi per le imprese che realizzano progetti in Africa nell’ambito di 5 degli strumenti di finanza agevolata già esistenti. Sarà possibile, infatti, ottenere il cofinanziamento a fondo perduto fino al 20% per le imprese con sede operativa nel Mezzogiorno, e fino al 10% per tutte le altre, richiedendo un finanziamento che abbia una delle seguenti finalità: l’apertura di strutture promozionali in Africa ivi incluse strutture adibite alla formazione del personale africano da inserire nell’ambito della struttura; la realizzazione di piattaforme e-commerce per i mercati africani; l’inserimento in azienda di un Temporary Manager con focus sull’internazionalizzazione nel continente africano; la partecipazione a fiere ed eventi di sistema in Africa, o in Italia con focus sull’Africa; l’ottenimento di certificazioni (ad esempio di prodotto o sostenibilità) e consulenze e studi di fattibilità per l’internazionalizzazione in Africa, includendo anche in questo caso la possibilità di finanziare la formazione del personale africano in Africa o in Italia e le relative spese connesse (spese per l’affitto e l’allestimento dei locali destinati alla formazione e le eventuali spese di viaggio, ingresso, soggiorno o regolarizzazione in Italia).

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