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AGOSTO 2024 PAG. 50 - Dalla Tunisia l’idrogeno verde per l’Europa

 

Dalla Tunisia l’idrogeno verde per l’Europa

La Tunisia consolida la sua strategia nazionale per lo sviluppo dell’idrogeno verde e dei suoi prodotti derivati. Il ministero dell’Industria, delle Miniere e dell’Energia del paese nordafricano ha recentemente firmato sei protocolli d’intesa con società e joint venture straniere (Tunur, Aker Horizon, Verbund, Savannah Energy, HDF energy, Amarenco, H2Global, Deme Energy e Abo Energy), per lo sviluppo di iniziative in questo settore.

L’obiettivo degli accordi è attrarre investimenti nazionali e internazionali, sfruttare le infrastrutture ed energetiche disponibili sul territorio per la produzione, entro il 2050, di 8,3 milioni di tonnellate di idrogeno verde e suoi derivati, di cui 2,3 milioni di tonnellate destinate al mercato locale e 6 milioni di tonnellate per l’esportazione (per un valore complessivo dell’investimento di circa 120 miliardi di euro). 

L’idrogeno prodotto per l’esportazione sarà convogliato attraverso il corridoio SouthH2, rete infrastrutturale composta prevalentemente da condotte già esistenti lunga 3.330 chilometri. 

SouthH2, che collega Italia, Austria e Germania è stato inserito nella sesta lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Unione Europea, considerati iniziative transfrontaliere chiave, in grado di collegare i sistemi energetici dei paesi dell’Unione.

Selezionati dalla Commissione Europea ogni due anni i progetti PCI beneficeranno di procedure accelerate di approvazione e implementazione, nonché, sotto determinate condizioni, dell’accesso a finanziamenti europei dal Connecting Europe Facility (CEF).

L’Italia, tramite Snam, giocherà un ruolo importantissimo nel suo sviluppo. Con l’attivazione della capacità di importazione dall’Africa del Nord prevista in 4 Mtpa, il corridoio potrebbe coprire oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal Piano REPowerEU.

“L’iniziativa si concentra sull’utilizzo di infrastrutture mid-stream già esistenti, riadattate per il trasporto dell’idrogeno, con l’inclusione di alcune nuove infrastrutture dedicate dove necessario - ha spiega l’azienda - Una quota elevata di condotte riadattate (>70%), garantendo nel medio-lungo termine la sicurezza dell’approvvigionamento di gas naturale, consentirà la produzione e il trasporto dell’idrogeno in modo economicamente vantaggioso e faciliterà l’accesso a luoghi favorevoli alla produzione di idrogeno rinnovabile (vento e solare) nella regione del Mediterraneo meridionale (Italia meridionale, Tunisia e Algeria)”.

Nell’ambito dell’iniziativa Snam ha già raccolto lettere di supporto firmate dai produttori di idrogeno: “Il corridoio ha ottenuto un forte sostegno da parte degli acquirenti e degli operatori di stoccaggio lungo l’intero percorso, servendo cluster difficili da decarbonizzare in Italia (ad esempio Augusta, Taranto e il nord Italia), Austria (ad esempio Stiria, Vienna e Linz) e Germania (ad esempio Burghausen e Ingolstadt)”.

Sul corridoio faranno leva le due iniziative più ambiziose su cui sta puntando la Tunisia. Il progetto di TotalEnergies e Verbund, denominato H2 Notos, prevede di produrre idrogeno verde utilizzando elettrolizzatori alimentati da grandi progetti eolici e solari onshore e forniti di acqua desalinizzata. Si prevede che il progetto produrrà circa 200.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno nella fase iniziale, con il potenziale di aumentare la produzione nella Tunisia meridionale a 1 milione di tonnellate all’anno. Obiettivi importanti anche per l’iniziativa di ACWA Power, che nella prima fase prevede l’installazione di 4 GWdi energia rinnovabile e di 2 GW di elettrolisi, per una produzione di H2 di 6,6 TWh, che arriverà fino a 20 TWh nella fase 2.  

Secondo le stime di Snam l’idrogeno tunisino potrà essere prodotto a costi contenuti. Considerando l’indicatore che riunisce tutti i costi di capitale e di esercizio rilevanti (LCOH) si parla di circa 4 euro al chilogrammo, valore su cui l’incidenza del trasporto via pipeline risulta marginale (circa 0,5 euro al kg.)

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