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LUGLIO 2024 PAG. 62 - Livelli record di finanziamenti del Gruppo BEI alla coesione

 

Livelli record di finanziamenti del Gruppo BEI alla coesione

Nel 2023 il Gruppo Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha superato gli obiettivi prefissati per i finanziamenti alla coesione in tutta l’UE, sostenendo progetti volti ad attenuare le disparità regionali. La terza relazione annuale sulle attività del Gruppo BEI nelle regioni di coesione dell’UE (“EIB activities in EU cohesion regions”) sottolinea come il sostegno mirato liberi il potenziale regionale e abbia un impatto diretto in termini di miglioramento della vita delle persone. La relazione mette inoltre in risalto come la convergenza regionale in tutta l’UE necessiti di maggiori investimenti sociali e connettività.

Il Gruppo BEI, che comprende anche il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), ha impegnato 36,2 miliardi di euro nel 2023 per progetti nelle zone più povere dell’UE, note come regioni di coesione. Lo scorso anno questo impegno ha rappresentato quasi la metà (ovvero il 47%) dei prestiti e degli investimenti del Gruppo BEI nell’UE. I prestiti alla coesione concessi dalla sola BEI nel 2023 sono ammontati a 29,8 miliardi di euro, pari al 45,1% degli impegni di finanziamento totali nell’UE, superando l’obiettivo del 42% prefissato dalla Banca.

I prestiti della BEI alla coesione nel 2023 hanno raggiunto il livello più alto dei 65 anni di storia dell’istituzione; notevole è stato l’incremento che ha favorito le piccole e medie imprese (PMI) e le imprese a media capitalizzazione (mid-cap). In queste regioni, il sostegno all’azione per il clima e alla sostenibilità ambientale ha rappresentato il 60% degli impegni complessivi. Lo scorso anno, i primi cinque paesi beneficiari sono stati: Francia, Spagna, Polonia, Italia e Grecia.

“La coesione sociale e territoriale è al centro della missione del Gruppo BEI e figura tra le nostre principali priorità strategiche”, ha dichiarato la Presidente del Gruppo BEI Nadia Calviño. “Se da un lato osserviamo un’equa distribuzione dei talenti, dall’altro non è così per le opportunità. Per sostenere le politiche dell’Unione europea, stiamo contribuendo a offrire opportunità laddove vi è presenza di talenti. Ogni luogo, ogni regione è importante.”

Le operazioni firmate dalla BEI nel 2023 dovrebbero consentire di dare accesso a più di 5 milioni di persone a migliori servizi sanitari, di fornire a oltre 6 milioni di famiglie energia elettrica generata da fonti energetiche rinnovabili e di dare accesso a più di 6 milioni di nuovi utenti ai servizi 5G, creando così un numero significativo di posti di lavoro diretti e indiretti.

“Il Gruppo BEI tiene fede agli impegni assunti e destina risorse ingenti alla coesione. Non ci sono solo i finanziamenti: due terzi dei nostri servizi di consulenza si rivolgono alle regioni della coesione, fornendo un ampio sostegno adeguato alle esigenze delle autorità pubbliche, delle istituzioni finanziarie e dei promotori dei progetti”, ha dichiarato il Vicepresidente della BEI Kyriacos Kakouris.  “La politica di coesione è il volto più visibile della solidarietà dell’UE ed è più importante che mai per consentire una più rapida transizione verde e digitale.”

Nel 2023 gli impegni del FEI a favore di garanzie di credito, capitale di rischio e investimenti in private equity per le regioni della coesione si sono attestati a 6,8 miliardi di euro, pari al 49% degli impegni totali assunti dal FEI nell’UE. Romania, Bulgaria, Polonia, Francia e Italia sono stati i primi cinque paesi beneficiari.

“Garantire la competitività e la coesione in tutta l’UE è fondamentale per un futuro inclusivo, ma anche per un’UE più forte sulla scena mondiale,” ha dichiarato l’Amministratrice unica del FEI Marjut Falkstedt.  “Nel corso del 2023 abbiamo fornito un ampio sostegno alle piccole imprese situate in molte regioni in via di sviluppo dell’Europa, superando ampiamente i nostri obiettivi. Abbiamo anche apportato importanti contributi alla creazione di ecosistemi finanziari locali.”

La nuova pubblicazione evidenzia inoltre le componenti fondamentali delle disparità regionali, e conferma le tendenze delineate nella Nona Relazione sulla coesione della Commissione europea. Suggerisce in che modo è possibile contribuire a superare le disparità fornendo investimenti sociali mirati e connettività. Per ridurre gli ostacoli alla coesione sarà necessario anticipare l’avvio di ingenti investimenti in un contesto che registra un notevole deficit di finanziamento.

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