LUGLIO 2024 PAG. 50 - NEWS OBOR
Crisi dell’immobiliare logistico cinese
Rallenta il boom dell’immobiliare logistico cinese. Il
settore, finora al riparo dalla crisi del comparto civile, sta facendo i conti
con un rallentamento inaspettato delle attività commerciali. Il tasso medio di
posti vacanti, in particolare nelle aree orientale e settentrionale del paese,
si sta avvicinando ai livelli più alti degli ultimi anni. A dispetto delle
aspettative positive sull’andamento dell’economia si registra un costante
taglio delle locazioni e un accorciamento dei termini di contratto. A
complicare la situazione l’eccesso di offerta prevista con il completamento e
la consegna dei magazzini e dei parchi industriali pensati in previsione del
boom del commercio elettronico. Secondo i dati di Cushman & Wakefield,
riportati da Bloomberg, il tasso di magazzini vuoti nella Cina orientale, dove
sono raggruppate molte proprietà logistiche, è salito al 19,2% nel primo
trimestre. La quota complessiva di posti vacanti a livello nazionale raggiunge
il 16,5%, grazie ad una migliore performance della regione meridionale. La situazione
cinese è in contrasto con quella statunitense e degli altri competitor
asiatici. Anche negli USA il settore registra rallentamenti in alcune aree del
Paese ma i tassi di posti vacanti sono al di sotto delle due cifre, con una
tendenza complessiva all’aumento dei prezzi degli affitti. Crescono invece gli
asset logistici in realtà come Corea del Sud, Giappone e Australia, dove
occupazione degli spazi e prezzi sono decollati. Stando a MSCI Real Capital
Analytics, negli ultimi dieci anni le istituzioni globali hanno
complessivamente investito più di 100 miliardi di dollari in magazzini, edifici
industriali, torri per uffici e altri immobili commerciali cinesi. Investimenti
stranieri che includono player come Blackstone Inc, PGIM di Prudential
Financial Inc, GIC Pte e CapitaLand Group di Singapore e molti altri. La
possibile risposta potrebbe essere la dismissione degli asset con le
performance peggiori prima che gli affitti scendano ulteriormente. Tanto che anche i parchi industriali, cluster scientifici e
tecnologici con edifici per uffici e impianti di produzione, stanno perdendo
aziende multinazionali e locali. Secondo i dati di Colliers, nel primo
trimestre il tasso complessivo di posti vacanti nei parchi commerciali di
Pechino è stato del 20,5%. I fattori che stanno alimentando la tendenza sono
svariati. La crescita dell’e-commerce interno (con un tasso di penetrazione per
le vendite al dettaglio pari al 30%) è risultata più lenta del previsto, come
conseguenza dei tagli alla spesa degli acquirenti, alle prese con i timori per
il non brillante andamento dell’economia. C’è poi il reshoring di molte aziende
che stanno abbandonando la Cina a causa delle tensioni geopolitiche. Infine, un
sostanziale rallentamento del commercio transfrontaliero ha ridotto la
necessità delle imprese di usufruire di strutture di stoccaggio nella Cina
continentale.
Inaugurato nuovo mega progetto nella Greater Bay Area
Due ponti, due isole artificiali e un tunnel sottomarino:
è stato inaugurato il Shenzhen-Zhongshan Link, colossale passaggio marittimo
nel sud della Cina. Il collegamento, lungo 24 chilometri, riduce drasticamente
i tempi di viaggio tra Zhongshan e Shenzhen, passando da due ore a soli 30
minuti. Il Shenzhen-Zhongshan Link rappresenta l’ultimo di una serie di ambiziosi
progetti infrastrutturali nella Greater Bay Area (GBA), dopo il ponte Hong
Kong-Zhuhai-Macao. Quest’ultimo, lungo 55 chilometri, è stato inaugurato
nell’ottobre 2018 e detiene il record mondiale per il più lungo attraversamento
marittimo con ponte e tunnel. La GBA vanta ora oltre 4.500 chilometri di
autostrade operative, costituendo una rete di trasporti rapidi. Con un costo
stimato di 44,69 miliardi di yuan, il collegamento è stato progettato per
ospitare otto corsie con una velocità massima di 100 chilometri orari.
Nuovo servizio ferroviario cargo tra Malaysia,
Thailandia, Laos e Cina
Keretapi Tanah Melayu Bhd (KTMB) ha lanciato il servizio
cargo ferroviario Asean Express tra Malaysia e Cina. La rotta che attraversa
anche Thailandia e Laos offre un’alternativa più rapida e conveniente rispetto
al trasporto marittimo. Il nuovo collegamento infatti impiega solo nove giorni
per coprire il tragitto da Kuala Lumpur a Chongqing, in Cina, rispetto ai 14-21
giorni via mare, e aumenta significativamente la capacità di trasporto merci
con due partenze settimanali, trasportando 40 container TEU. Il lancio di Asean
Express coincide anche con l’introduzione del primo locomotore in leasing di
produzione malese, con una collaborazione pubblico-privata con le ferrovie statali.
Secondo KTMB Asean Express ha il potenziale per gestire fino a 20.000 TEU
annuali dalla Cina ai mercati ASEAN, aprendo significative opportunità per il
commercio, la crescita economica e rafforzando il ruolo strategico della
Malaysa nella supply chain regionale.
Crescono i traffici della ferrovia tra Cina e Laos
La ferrovia Cina-Laos ha favorito la movimentazione di
oltre 100 mila tonnellate di frutta dall’inizio del 2024, in aumento di circa
il 120 per cento su base annua. Lo riporta l’agenzia di stampa “Xinhua”,
precisando che il tempo di sdoganamento di fiori e prodotti ortofrutticoli
importati in Cina dall’Asia meridionale e dal Sud-est asiatico è stato
abbattuto a cinque ore. La ferrovia, lunga 1.035 chilometri, è oggetto di un
accordo bilaterale di cooperazione firmato nel 2015. Per il Laos si tratta di
un collegamento di grande importanza per il suo sviluppo economico. Il Paese è
l’unico membro dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean)
senza sbocco al mare e l’80 per cento della sua superficie è coperta da
montagne e altipiani. Anche per la Cina il progetto è rilevante: è la prima
tappa di un corridoio del Sud-est asiatico della BRI che punta verso Singapore.