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LUGLIO 2024 PAG. 49 - NEWS DALL'AFRICA

 

NEWS DALL'AFERICA

Sparkle sbarca in Namibia

Sparkle e Telecom Namibia hanno firmato un accordo per la fornitura di servizi di capacità sul cavo sottomarino Equiano che collega il Portogallo al Sudafrica, con l’obiettivo comune di accelerare il percorso di trasformazione digitale della Namibia. Di proprietà del governo della Repubblica di Namibia, Telecom Namibia gestisce la più grande rete di telecomunicazioni digitali del Paese, servendo oltre 619.000 clienti con un ampio portafoglio che comprende soluzioni voce, testo, dati e video. In base a un accordo esclusivo, Sparkle fornirà a Telecom Namibia servizi di capacità sul cavo Equiano garantendo un percorso diversificato e a bassa latenza tra l'Africa e l'Europa, a supporto dello sviluppo digitale della Namibia e della crescente domanda di dati da parte dei Paesi limitrofi. La partnership offre infatti un percorso diversificato e ad alta capacità per la trasmissione dei dati, riducendo la latenza e migliorando la resilienza della rete, garantendo così la continuità del servizio anche in caso di interruzione dei cavi SAT-3 e WACS. La connettività ad alta velocità che ne deriva consentirà alle aziende e alle istituzioni governative di accelerare le iniziative di trasformazione digitale, favorendo la crescita economica e spingendo la Namibia verso un'economia basata sulla conoscenza. Sparkle è il principale operatore globale Tier-1 in Africa grazie alla sua dorsale IP Seabone, che vanta una copertura capillare nel continente, un'ampia rete di punti di presenza (PoP) in Nord Africa, Nigeria, Sudafrica e Gibuti, oltre alla capacità in fibra sul cavo sottomarino Equiano.

Nuovi accordi per il porto di Techobanine

Mozambico, Botswana e Zimbabwe hanno firmato a Maputo, nuovi accordi per l’operatività del progetto integrato del porto di Techobanine, bloccato da quasi 15 anni. Si tratta di un progetto da 6,5 miliardi di dollari, per la costruzione di uno scalo in acque profonde a Techobanine, distretto di Matutuine, provincia di Maputo, nel sud del Mozambico, e di una linea ferroviaria di 1.700 chilometri che collegherà Mozambico, Zimbabwe e Botswana, sul tavolo dal 2010, ma fermo per mancanza di fondi. Il progetto ha suscitato un notevole dibattito a livello nazionale e internazionale, principalmente a causa delle sue potenziali implicazioni ambientali e sociali. Situato in una posizione geografica strategica, l’infrastruttura sarebbe destinata a diventare un importante hub commerciale per i tre Paesi. Tuttavia ha incontrato forti opposizioni da parte di ambientalisti e organizzazioni non governative, che temono un impatto devastante sull'ambiente, in particolare sul Parco Nazionale di Maputo, una delle più importanti aree protette dell’Africa.

Tecnologia italiana per la SR della Tanzania

In Tanzania è stata aperta la prima Situation Room nazionale per le comunicazioni e operazioni di emergenza. La Sala è stata realizzata dall'Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Disastri (UNDRR) con il supporto scientifico di Fondazione CIMA e grazie a finanziamenti della Cooperazione Italiana. La nuova struttura entra a far parte della famiglia di AMHEWAS (Africa Multi-Hazard Early Warning and Early Action System), il programma che ha consentito la creazione e messa in funzione di una rete di Sale operative interconnesse in tutto il continente africano. Sotto la direzione dell’ufficio del Primo Ministro della Tanzania, sarà in grado di monitorare in tempo reale i rischi attuali e futuri, utilizzando dati di eventi passati e producendo bollettini e previsioni periodiche. Il cuore è una tecnologia italiana, utilizzata dalla nostra Protezione Civile: si tratta della piattaforma opensource MyDEWETRA sviluppata dalla Fondazione CIMA e riconosciuta dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale che facilita lo scambio di dati tra i partner a diversi livelli. Con questa iniziativa si è voluto dare un contributo tangibile al partner tanzaniano del valore aggiunto che può portare il sistema Italia con le sue eccellenze. 

Finanziamenti europei per STEG

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha fornito un pacchetto di finanziamenti da 45 milioni di euro alla “Société Tunisienne de l’Electricité et du Gaz (STEG)” per sostenere la transizione energetica e la decarbonizzazione del settore energetico tunisino. In particolare, questo sussidio aiuterà la Tunisia a finanziare la costruzione, entro il 2028, di “Interconnector Electricity Transmission Project (ELMED)”, in collaborazione con TERNA: si tratta di un cavo di interconnessione sottomarino ad alta tensione, in corrente continua da 600 MW, lungo 200 km e profondo 800 metri, che collegherà le reti di trasmissione elettrica della Tunisia e dell'Italia, con una maggiore integrazione tra Nord Africa ed Europa. Con un costo totale di 920 milioni di euro, il progetto beneficia anche di un contributo agli investimenti di 307,6 milioni di euro da parte del meccanismo comunitario per collegare l’Europa (CEF).



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