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LUGLIO 2024 PAG. 12 - Assarmatori, puntare sul gnl carburante della transizione

 

Assarmatori, puntare sul gnl carburante della transizione

La transizione energetica è il tema su cui si gioca il futuro dello shipping. Normative, adeguamenti infrastrutturali, scelte tecnologiche devono convergere sulle soluzioni più concrete a disposizione per non danneggiare un’attività strategica per lo sviluppo del paese. “Il gas naturale liquefatto (GNL) è il carburante su cui puntare per accompagnare lo shipping nella transizione energetica e con il suo utilizzo su larga scala si può già concorrere al raggiungimento degli obbiettivi imposti dall’Unione europea. Il Governo ci deve seguire su questa strada”.  

A tracciare la rotta in modo netto su questo tema così delicato il presidente di Assarmatori, Stefano Messina aprendo i lavori dell’Annual Meeting 2024 dell’associazione, che si è tenuto a Roma alla presenza, fra gli altri, dei Vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani, rispettivamente Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

“Il 2023 è stato l’anno record delle emissioni di CO2: oltre 37 miliardi di tonnellate. In questo contesto l’industria del mare risulta essere quella meno impattante” ha sottolineato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini nel suo intervento. “L’Europa è riuscita a tagliare in parte le emissioni, ma al contempo paesi come India e Cina le hanno triplicate. Lo sforzo per conseguire una concreta riduzione delle emissioni deve prevedere una partecipazione globale. La nuova politica europea che si sta delineando dovrà tenere conto delle indicazioni dell’Italia che sarà contraria ad ogni proposta di introduzione di nuove tassazioni che possano incidere sulle aziende sotto il profilo delle emissioni. La neutralità tecnologica, infine, non può basarsi su ipotesi o fantasie. Occorre subito certezza per le imprese sulle reali forme di investimento da attuare”.

Stefano Messina, nel corso della sua relazione, ha approfondito le difficoltà tecniche con cui si ritrova a dibattersi il settore. Il catalogo di carburanti alternativi disponibili in ogni scalo “non è ragionevolmente applicabile ai porti italiani; porti incastonati all’interno di un tessuto urbano che rende impensabile la presenza di una intera gamma di depositi per il rifornimento delle navi”. “L’individuazione di quale sia il fuel prescelto deve avvenire in mare, perché soltanto gli armatori dispongono di tutti i parametri, fra i quali capacità tecnologiche e consapevolezza di investimento, indispensabili per compiere le scelte. Chiediamo pertanto al Governo di istituire un Tavolo di verifica per definire i bisogni delle compagnie di navigazione e sulla base di questi aprire un confronto concreto con la Commissione europea: si tratta di un tema di straordinaria importanza soprattutto per i traffici di prossimità e cioè quelli vincolati alla presenza di impianti di distribuzione nei porti caposcalo in Italia e nel Mediterraneo. Il futuro del trasporto pubblico locale marittimo, delle Autostrade del Mare, del traffico crocieristico e dei collegamenti con le isole, tutti mercati nei quali l’Italia occupa una posizione leader, dipende dalle scelte che saranno compiute in merito alla disponibilità dei carburanti alternativi che verranno utilizzati da queste unità”.

Tra i temi dibattuti anche la difficile situazione nel Mar Rosso su cui un messaggio del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rassicurato circa l’impegno del governo: “faremo di tutto per tutelare il sistema marittimo italiano e il nostro sistema produttivo dalle conseguenze di questa crisi”. Mentre sulla transizione energetica: “Il sostegno agli operatori del settore del trasporto marittimo è pertanto centrale nell’ambito della nostra strategia di diplomazia della crescita. Stiamo lavorando con tutta la squadra di governo per la decarbonizzazione del trasporto marittimo e lo sviluppo dell’intermodalità. Le risorse del PNRR offrono gli strumenti giusti per rendere più verdi e digitali i nostri porti”.

Intervenuto anche l’Amm. Nicola Carlone (Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto) che, nel suo intervento, ha toccato i fondamentali punti di digitalizzazione, semplificazione delle procedure, supporto istituzionale, transizione energetica, aggiornamenti in ambito di formazione dei marittimi.

“Siamo consapevoli delle criticità e degli ostacoli normativi che impattano sul settore marittimo,” le parole del ministro Schillaci. “L’impianto attuale non permette di individuare le risorse professionali necessarie per rispondere alle esigenze del comparto. Occorre individuare nuove regole che garantiscono una migliore individuazione del personale prevedendo anche percorsi di formazione più efficienti”.

Al centro della discussione anche il tema degli approvvigionamenti di gas che riveste una grande importanza anche per l’industria italiana, specie alla luce delle forti tensioni geopolitiche che interessano l’Est Europa e il Medio Oriente. Nel corso dell’Assarmatori Annual Meeting, il Presidente Messina ha ribadito la centralità strategica di questo mercato. 

“Nel 2023 le importazioni italiane di gas via pipeline sono diminuite del 22,51% rispetto al 2022; nello stesso arco di tempo le importazioni di gas allo stato liquido, via nave, sono invece aumentate di oltre il 16%. Un trend netto, che nei primi sei mesi del 2024 è andato ulteriormente consolidandosi. Sono certo che a fine anno, quando avremo i numeri definitivi, registreremo un’ulteriore crescita dell’approvvigionamento che avviene proprio grazie al trasporto marittimo, dimostrando in modo inequivocabile l’importanza di tale asset per il nostro Paese”.

Messina è intervenuto nuovamente sul flagging out, ovvero il fenomeno che vede un numero crescente di navi armate da armatori italiani cambiare bandiera abbandonando quella nazionale: “Vale la pena ribadirlo ancora una volta: gli armatori non scelgono di cambiare bandiera sostituendola sulle loro navi con una bandiera di convenienza; non è così: quello che cercano, e che spesso trovano addirittura in registri di Stati membri dell’Unione europea, è minor burocrazia, che si traduce in efficienza, rapidità, minori running cost a parità di sicurezza e certificazioni. Voglio tuttavia rendere merito al Governo, ai membri del Parlamento, ai vertici delle varie Amministrazioni, perché molto è stato fatto negli ultimi mesi: chiediamo di non mollare e di portare a casa il risultato per difendere la competitività della bandiera italiana. Il nostro auspicio è che l’anno prossimo potremo parlare delle norme che rimangono da affinare con nuovi provvedimenti. C’è molto da fare, ma sarà determinante un cluster compatto e con competenze professionali indiscutibili”.

Nella sua relazione, il presidente ha dato anche il suo giudizio sul Contratto Collettivo Nazionale di lavoro del comparto: “Abbiamo apprezzato, ancorché con momenti di naturale contrapposizione, lo spirito realistico e collaborativo con il quale le Organizzazioni Sindacali hanno deciso di approcciare la trattativa sin dall’inizio. All’interno del nostro settore non si parla di disoccupazione, salario minimo, lavoro irregolare, si parla sempre più di professionalizzazione e nuove skill, formazione e, non ultimo, aumento delle retribuzioni, del welfare aziendale, dell’assistenza sanitaria, della previdenza integrativa della contrattazione anche di secondo livello”.

Il Premio Assarmatori 2024, tradizionale riconoscimento consegnato dall’Associazione armatoriale, è andato alle donne e agli uomini della Marina Militare italiana, per il loro impegno a protezione della libertà della navigazione e degli interessi dell’Italia nei mari di tutto il mondo e in particolare per l’operato all’interno della missione Aspides, nel Mar Rosso, nello stretto di Bab el-Mandeb e nel golfo di Aden, dove le navi sono nel mirino degli attacchi degli Houthi.

L’Annual Meeting dell’Associazione è stato animato, inoltre, da una tavola rotonda cui hanno preso parte Chris Bonett, Ministro dei Trasporti, delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici di Malta, Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giuseppe Ricci, Chief Operating Officer Energy Evolution ENI, Ugo Salerno, Presidente esecutivo del RINA e Soren Toft, CEO di MSC. Un panel internazionale, moderato dal Segretario Generale di Assarmatori, Alberto Rossi, durante il quale si è invocata un’identità mediterranea per l’Europa, tema portante dell’Assemblea: i porti che si affacciano sul ‘Mare Nostrum’ hanno caratteristiche e bisogni differenti rispetto a quelli del Northern Range, aspetto di cui non si può tenere conto nei processi legislativi dell’Unione europea.

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