GIUGNO 2024 PAG. 81 - Cresce il peso della Cina in Asia Centrale
Cina, Kirghizistan e Uzbekistan hanno siglato a Pechino
un accordo per la realizzazione di una ferrovia che collegherà i tre Paesi. Il
corridoio di trasporto – già testato con treni blocco inviati fino in
Afganistan, con un segmento in Kirghizistan effettuato via terra – punta a
rafforzare il progetto della Belt and Road, fornendo un’alternativa nei
collegamenti tra Asia, Europa e Golfo Persico rispetto alla tradizionale tratta
che passa attraverso Kazakistan e Russia.
Alla cerimonia della firma hanno partecipato in streaming
i presidenti dei tre Paesi, a testimonianza dell’impegno concreto a portare a
termine un progetto cullato da oltre trent’anni. Solo l’anno scorso China
Railway Construction Corporation ha consegnato lo studio di fattibilitÃ
dell’opera che ora entrerà in fase operativa grazie ad una joint venture tra le
tre compagnie ferroviarie statali.
La lunghezza della nuova ferrovia è prevista in 523 km,
di cui 213 attraverso la Cina, 260 in Kirghizistan e 50 km in Uzbekistan. In
Kirghizistan il progetto prevede la fase più complicata con la costruzione di
50 tunnel e 90 tra ponti e cavalcavia in aree che superano quota 3mila metri.
Difficoltà topografiche che avevano scoraggiato l’avvio dell’impresa nei
decenni precedenti e di cui si faranno carico per la parte tecnica le imprese
cinesi, forti del know how accumulato in questi anni con lo sviluppo della rete
domestica ad alta velocità . Nel settore del tunneling, ad esempio, la Cina di
fatto domina il mercato delle macchine per la perforazione con una quota che
sfiora l’80%, come ben dimostra l’impiego in Italia di due enormi mezzi (del
diametro rispettivamente di 12,5 e 12,2 metri) realizzati da China Railway
Engineering Equipment Group Co e impiegati per lo scavo della principale
galleria di della tratta AV Napoli-Bari.
Il presidente cinese Xi Jinping, il presidente del
Kirghizistan Sadyr Japarov e il presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev
hanno sottolineato l’importanza intercontinentale del progetto che conferma la
crescente attrazione di Pechino nei confronti dei Paesi dell’Asia centrale,
tradizionalmente orientati a un rapporto privilegiato con la Russia che ha
registrato qualche frizione con lo scoppio della guerra in Ucraina. Non a caso
nel maggio 2023, uno storico vertice tenutosi a Xi'an ha riunito il presidente
cinese con i leader dei cinque paesi dell’area (Kazakistan, Kirghizistan,
Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan), cui è seguito nello scorso marzo
l’istituzione di un coordinamento congiunto e vari meccanismi di libero scambio
imperniati sul ruolo produttivo e logistico che la regione dello Xinjiang
ricopre nella strategia economica di lungo termine del governo cinese. Oltre al
corridoio ferroviario sono in discussione altri progetti per aumentare la
connettività complessiva nell’area: l’autostrada Cina-Kirghizistan-Uzbekistan e
la fase due dell’autostrada Cina-Tagikistan.
Il commercio tra la Cina e i paesi dell’Asia centrale,
d’altronde, ha raggiunto i 90 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del
27% su base annua, ed è destinato ad aumentare ancora, considerando che realtÃ
come Kirghizistan e Uzbekistan hanno avviati piani di sviluppo economico
nazionali sempre più correlati con gli interventi previsti nell’ambito della
BRI.
Quest’ultima, a cominciare proprio dal corridoio
ferroviario di cui si parla, è considerata come la migliore occasione a
disposizione per superare la mancanza di sbocco al mare di alcuni di questi
paesi, oltre che la leva per sviluppare nuove attività industriali e
commerciali a sostegno dei lavori di costruzione delle infrastrutture previste
(acciaio e cemento in primis).
In questa progressiva costruzione di influenza sull’Asia centrale (giocata anche in chiave di un nuovo protagonismo geo-economico che la sottrae alle tradizionali dipendenze geopolitiche) Pechino sta intessendo una tela di interdipendenze sempre più fitta e flessibile. Proprio in questa direzione va letta la trasformazione della SCO (Shanghai Cooperation Organization), inizialmente incentrata sulla sicurezza, in veicolo di cooperazione economica. Ad essa appartiene quella commissione mista per la facilitazione del trasporto stradale transfrontaliero, recentemente istituita con vari “stan” della regione, che rappresenta l’ulteriore piattaforma per connettere l’area.