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GIUGNO 2024 PAG. 80 - NEWS OBOR

 

Raben, nuove rotte per l’Estremo Oriente

Raben Italy, business unit italiana del gruppo logistico europeo Raben Group, ha annunciato un significativo ampliamento della sua rete di trasporto marittimo e aereo con l’inaugurazione di una consolidata aerea import da Shanghai a Milano Malpensa e una consolidata marittima import da Shanghai e Ningbo per il porto di Genova. La prima novità riguarda l’inaugurazione del collegamento aereo import bisettimanale da Shanghai a Milano Malpensa. Questo nuovo servizio opera due voli alla settimana, con uno spazio garantito di carico di 1500 kg e circa 5 metri cubi. Il primo volo della settimana parte da Shanghai il sabato, con transito via Singapore o Seoul, garantendo l'arrivo a Milano Malpensa il lunedì. Il secondo volo, invece, parte direttamente dalla Cina il mercoledì e arriva a Milano Malpensa il giovedì mattina all’alba. La nuova rotta bisettimanale è progettata per garantire una consegna rapida e affidabile delle merci, rispondendo alle crescenti esigenze del mercato italiano per servizi di trasporto aereo efficienti e puntuali. La seconda novità, invece, è rappresentata dalla nuova connessione import via mare da Shanghai e Ningbo per il porto di Genova. Grazie ai container di proprietà, i viaggi vengono effettuati una volta alla settimana da Shanghai e una volta alla settimana da Ningbo, con un servizio diretto. Attualmente, il tempo di transito è di circa 50 giorni, ma si prevede una riduzione a circa 30 giorni una volta che riprenderanno i traffici regolari attraverso il Canale di Suez. Questa nuova consolidata marittima offre una soluzione logistica efficiente e affidabile per le importazioni dall'Asia, supportando le imprese italiane nella gestione delle loro catene di approvvigionamento internazionali.

 

Perù, Chancay sarà la porta della BRI sudamericana

Dovrebbero essere pronti l’anno prossimo i nuovi terminal realizzati da Cosco Shipping Ports nel porto di Chancay, situato a circa 70 km a nord di Lima, in Perù, tra i capisaldi della BRI in Sud America. L’obiettivo è collegare l’area limitrofa del paese con i mercati asiatici su una rotta diretta il cui tempo di transito non supererà i 27 giorni, rispetto agli attuali 38-40 giorni. I lavori di ampliamento dello scalo prevedono in una prima fase la realizzazione di quattro terminal, due dei quali saranno attrezzati per ricevere le navi portacontainer con capacità compresa tra 18.000 e 21.000 TEU. Previste nelle aree limitrofe fino a 960 connessioni reefer, oltre i collegamenti con la Zona Economica Speciale Chancay-Ancón-Callao. Il progetto, di natura totalmente privata, con la società cinese Cosco che detiene il 60% e la Volcan Compañía Minera il 40%, sarà realizzato da due imprese in subappalto, entrambe cinesi. Il 70% dei lavoratori è peruviano. Il progetto definitivo prevede quattro fasi di realizzazione che, una volta completate, daranno vita a undici terminal per navi portacontainer e quattro terminal multiuso. La data di consegna prevista per la quarta fase è di circa 15-20 anni, a seconda della domanda e dei volumi imbarcati, ma anche dei miglioramenti nel collegamento con le aree produttive e i mercati di destinazione dei Paesi limitrofi. La maggior parte dei container destinati alla Cina viene attualmente caricata nel porto di Callao, molto vicino a Lima, dove però non esiste una rotta diretta verso l'Asia. Per la frutta prodotta nel nord del Perù, così come in Ecuador e Colombia, ma anche per le merci provenienti dal Cile, sono previsti in futuro servizi feeder dai vari punti al porto di Chancay. Il servizio WSA3, da vari porti della Cina a quelli di Messico, Perù e Cile, sposterà la sua attuale fermata dal porto di Callao al porto di Chancay. A questo si aggiungerà un nuovo servizio diretto tra il porto di Chancay e il porto di Shanghai con un arrivo a settimana. Il progetto, concepito nel 2009, è stato avviato nel 2018 e comporterà un investimento di circa 3,6 miliardi di dollari.

 

Accordo di collaborazione Italia - Thailandia

Rafforzare le relazioni economico-commerciali, favorire il business e gli investimenti e sviluppare una reciproca cooperazione in diversi settori, promuovere e scambiare informazioni, know-how ed esperienze e facilitare i contatti tra organizzazioni e imprese. Sono i principali contenuti del Memorandum of Understanding, siglato dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete, e da Sanan Angubolkul, presidente della Thai Chamber of Commerce and Board of Trade of Thailand nel corso del Forum d’Affari Italia-Thailandia, organizzato da Unioncamere e ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. La Thailandia è la seconda economia dell’ASEAN ed è posta al centro di tale area che serve un ricco mercato di quasi 700 milioni di persone e rappresenta una importante via d’accesso per raggiungere anche le altre economie asiatiche. La Thailandia costituisce un mercato interessante per l’Italia, suscettibile di ulteriore sviluppo in termini di interscambio. Con una popolazione di 72 milioni di persone e un ritmo di crescita del Pil sostenuto (+2,8% quello previsto nel 2024, +3,5% nelle attese per il 2025), il Paese asiatico occupa al momento il 49° posto nella classifica dei Paesi destinatari del nostro export mentre l’Italia occupa il 23° posto tra i fornitori della Thailandia. Lo scorso anno, l’interscambio tra i due paesi ha superato i 4 miliardi di euro, grazie a oltre 1,9 miliardi di euro di esportazioni e a oltre 2,1 miliardi di importazioni. In Thailandia le nostre imprese esportano prevalentemente macchinari, prodotti tessili e abbigliamento e altri prodotti della manifattura, computer e apparecchi elettronici.


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