GIUGNO 2024 PAG. 32 - I trenta anni di Psa Genova Pra’ inizio di un futuro promettente
PSA Italy è il marchio che riunisce i tre terminal container italiani di PSA Venice-Vecon a Venezia, PSA SECH nel bacino del porto storico di Genova e PSA Genova Pra’, uno dei più importanti terminal gateway in Italia che quest’anno ha festeggiato 30 anni dall’arrivo della prima nave portacontainer. Ogni anno, nei terminal di PSA Italy, vengono movimentati in media 2 milioni di TEUs. e di questa importante realtà dello shipping italiano ce ne parla Roberto Ferrari, CEO PSA Italy.
Il terminal PSA Genova ha da poco festeggiato i suoi primi trent’anni. Cosa rappresenta per questa realtà il raggiungimento di questo importante traguardo?
Sono passati trent’anni dall’arrivo della prima nave, la COSCO Dainty River, lunga 188 metri e con una portata di 2mila Teus. Oggi operiamo navi fino a 24mila Teus, le più grandi al mondo, con una lunghezza oltre i 400 metri. Ecco perché questo momento è un traguardo che rappresenta molto più di una semplice pietra miliare temporale: questo anniversario è un momento di riflessione sui progressi e i successi raggiunti, nonché un’opportunità per guardare avanti verso un futuro ancora più promettente.
Il trentesimo anniversario di PSA Genova Pra’ è anche un momento di gratitudine verso tutti coloro che hanno contribuito al suo successo: i dipendenti, i partner, i clienti e la comunità locale. Senza il loro supporto e la loro dedizione, il raggiungimento di questo traguardo non sarebbe stato possibile.
Con uno sguardo fiducioso verso il futuro, il terminal si prepara a continuare il suo viaggio di eccellenza, affrontando nuove sfide e cogliendo nuove opportunità nel mondo della logistica e del mondo portuale.
Il terminal ha di fatto vissuto da protagonista le principali stagioni dello shipping mondiale. Quali sono stati i principali cambiamenti avvenuti al contesto operativo e gestionale e in che modo ci si è adeguati ai cambiamenti?
Negli ultimi anni abbiamo affrontato sfide senza precedenti che hanno messo alla prova la nostra resilienza e capacità di adattamento. Il crollo del ponte Morandi ha avuto un impatto devastante sulla nostra rete infrastrutturale, interrompendo collegamenti vitali e richiedendo uno sforzo collettivo per ripristinare la normalità. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente complicato il quadro, imponendo nuove misure di sicurezza, alterando i flussi di lavoro e modificando le dinamiche del mercato globale.
Oggi, affrontiamo quotidianamente sfide come le mutate condizioni di mercato che hanno portato al fenomeno dei “blank sailings”, ovvero la cancellazione programmata di viaggi navali per adeguare l’offerta alla domanda. Inoltre, le guerre e il cambiamento climatico continuano a influenzare profondamente il nostro settore, introducendo nuovi livelli di incertezza e richiedendo strategie innovative per garantire la continuità operativa. Nonostante queste difficoltà, il nostro sguardo è rivolto con determinazione al futuro. Come dicevo, accogliamo già le meganavi da 24mila Teus, confermando il nostro impegno a essere un punto di riferimento nel trasporto marittimo globale. Guardiamo con interesse ai mercati del Sud e Centro Europa, riconoscendo l’importanza di espandere la nostra rete e di offrire soluzioni logistiche efficienti e sostenibili.
Abbiamo sviluppato due prodotti di punta, il Southern Express e lo Stuttgart Express, che offrono una modalità di trasporto via treno come valida alternativa alla strada, direttamente da e per la banchina del terminal PSA Italy di Genova Pra’. Questi servizi ferroviari non solo migliorano l’efficienza e la puntualità delle consegne, ma rappresentano anche una scelta ecologica: i clienti che scelgono i treni per il Sud Europa contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale, con una diminuzione dell’84% delle emissioni di CO2 rispetto al trasporto su strada.
Non solo: i nostri prodotti ferroviari rappresentano anche una risposta al climate change che impatta sulla navigabilità dei fiumi del nord Europa, con ripercussioni sui porti che storicamente utilizzano proprio i fiumi come direttrici di trasporto da e per il centro Europa. Il nostro servizio consente di attirare più traffico nello scalo genovese e garantire un inoltro delle merci rapido, efficiente, affidabile e sostenibile.
Quali sono i principali obiettivi fissati per i prossimi anni? Quali le prossime sfide?
A Genova, uno dei principali problemi rimane il lato terrestre delle nostre operazioni: la limitata disponibilità di spazi e le infrastrutture ferroviarie e autostradali inadeguate rappresentano ostacoli significativi alla nostra crescita. Ecco perché consideriamo prioritarie opere infrastrutturali come il Terzo Valico dei Giovi, un progetto ferroviario cruciale che migliorerebbe significativamente i collegamenti tra Genova e il resto del Nord Italia. Ancora più importante è il proseguimento della linea fino a Milano e ancora oltre, fino almeno alla Svizzera, che permetterebbe una connessione diretta e più efficiente con i principali mercati europei. È a quei mercati che guardiamo e a loro che ci dobbiamo rivolgere, per garantire un futuro di crescita.
Investire in queste infrastrutture non solo migliorerebbe la nostra competitività, ma rafforzerebbe anche la posizione di Genova come hub logistico strategico. Un sistema di trasporto integrato e moderno è fondamentale per affrontare le sfide future e per sostenere una crescita sostenibile a lungo termine. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con le autorità locali e nazionali per promuovere questi progetti e per garantire che Genova possa prosperare nel contesto competitivo globale.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una serie di disruption (pandemia, tensioni geopolitiche, rallentamenti dell’economia). Come hanno impattato sui traffici? Qual è l’andamento in questo scorcio di 2024 e cosa vi aspettate per il futuro?
Mentre riflettiamo sui traguardi raggiunti e sulle sfide superate, siamo determinati a guardare avanti con ottimismo e proattività: il nostro impegno verso l’innovazione, la sostenibilità e l’efficienza operativa rimane fermo, e siamo pronti ad affrontare le sfide future con la stessa determinazione e passione che ci ha guidato fino ad oggi.
Certamente ci sono temi da tenere ben presenti, come i rallentamenti economici che hanno ridotto i consumi e quindi la domanda di trasporto merci, con conseguente calo dei volumi di traffico nei terminal. Non solo: la diminuzione dei volumi ha intensificato la competizione tra i porti per attirare traffici, costringendo a migliorare l’efficienza operativa e a ridurre i costi. Il fatto di essere un terminalista puro ci dà la forza di dare alti livelli di servizio a tutti i nostri clienti, e questo rappresenta un vantaggio competitivo per tutta la catena logistica.
Sebbene le sfide permangano, ci sono segnali positivi che indicano una stabilizzazione delle operazioni: l’economia globale mostra segni di ripresa, con un aumento della domanda di trasporto merci e una ripresa delle attività industriali; l’adozione di tecnologie avanzate e la digitalizzazione dei processi hanno migliorato l’efficienza operativa nei terminal, riducendo i tempi di attesa e ottimizzando l’uso delle risorse; inoltre, le aziende del settore hanno imparato a gestire meglio le incertezze, adattandosi rapidamente alle nuove e mutevoli condizioni di mercato.
In questo senso la digitalizzazione e l’automazione continueranno a essere al centro della nostra strategia, migliorando la precisione, l’efficienza e la sicurezza delle nostre operazioni: siamo attualmente alla seconda fase della proof of concept per il 5G, primo terminal in Italia a percorrere questa strada e pronti ad adottare la tecnologia alla base di questo tipo di connettività.
M.D.C.