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GIUGNO 2024 PAG. 26 - Formazione, come rispondere alle richieste delle imprese

 

Formazione, come rispondere alle richieste delle imprese

La Fondazione ITS Mobilità Trasporti di Catania, ente denominato e riconosciuto a livello nazionale, per le proprie specificità come “Accademia Mediterranea della logistica e della Marina Mercantile”, è tra i primi soggetti in Italia ad aver adeguato il proprio statuto e gli organi di governance, secondo le previsioni della legge n.99 (15 luglio 2022) che di fatto riforma il segmento formativo terziario post diploma. «Una novità sostanziale, che a partire dal cambio di denominazione in ITS Academy, introduce una nuova governance, più coerente con gli obiettivi di sviluppo posti anche dagli interventi previsti da PNRR,» spiega il Presidente della Fondazione, Antonio Scamardella, confermato alla guida del nuovo organo di direzione dell’ente. 

Come cambia il “cervello” dell’ITS?       

Il Consiglio di indirizzo è stato sostituito da un Consiglio di amministrazione ristretto, composto da cinque membri: un rappresentante del mondo universitario, nella mia persona, confermata alla presidenza dell’organo, uno dell’istituto di riferimento, la preside Brigida Morsellino, uno del mondo della formazione, Giuseppe Maria Sassano e per le imprese Tiziano Minuti di Caronte&Tourist e Antonio Errigo di Alis. Di fatto una compagine più snella e flessibile che avvicina ancora più il mondo delle aziende con una collaborazione più diretta nell’individuazione dei vari programmi formativi. 

In che direzione vi muoverete nell’individuazione di nuovi percorsi?   

Il vantaggio peculiare del nostro modello formativo è la mancanza di vincoli sostanziali. Il che ci permette di rispondere al meglio alle analisi dei fabbisogni che arrivano dal mondo del lavoro. Siamo impegnati e continueremo a farlo principalmente nell’area della mobilità sostenibile, sia in ambito marittimo, aereo e terrestre e in tutto ciò che riguarda il comparto della logistica. Un territorio che esploreremo con interesse è quello legato alle tematiche energetiche. Ad oggi già forniamo la figura dell’energy manager, colui che all’interno dell’azienda farà capo a tutte le problematiche legate all’approvvigionamento e alla gestione dell’energia. Ma con il processo di transizione in atto manteniamo le antenne aperte per intercettare eventuali nuovi corsi da attivare.  

Ci sono particolari richieste in questo senso?

Il primo corso ha ottenuto risultati più che positivo, soprattutto in termine di occupazione. D’altro canto per sua stessa natura l’ITS attiva percorsi formativi solo in presenza di un numero minimo di partecipanti e di richieste effettive da parte delle aziende. Anche perché è presso queste ultime che si svolge il periodo di stage che risulta essenziale nella qualificazione dei nostri corsisti. Volendo semplificare: possiamo coltivare le idee più rivoluzionarie e interessanti sui lavori del futuro ma se non c’è corrispondenza reale con il mondo del lavoro non ha senso impegnare mezzi ed energie. Alcuni dei nostri corsi di maggior successo, penso alla manutenzione di mezzi aerei e terrestri, sono nati proprio dall’analisi di mancanza di personale specializzato sottoposta dalle aziende. E le altissime percentuali di occupazioni ne sono la dimostrazione.     

Quali i principali impegni per il nuovo CdA?

Il capitolo fondamentale è la gestione dei fondi assegnato dal PNRR. Ci sono stati riconosciuti complessivamente 17 milioni di euro che impiegheremo in una serie di attività, a partire dal raddoppio dell’offerta formativa che porteremo ad almeno 30 corsi. Tra gli impegni più probanti, l’innovazione dei laboratori per tutte le nostre attività, compreso l’allestimento di un catamarano in aula mobile e un nuovo simulatore per manutenzione autocarri e la ristrutturazione di una parte dell’ex Istituto di incremento ippico della Sicilia che si trova nel centro storico di Catania. Un’area che abbiamo ottenuto in concessione trentennale in comodato d’uso e per la quale provvederemo ad un recupero urbanistico che riguarderà tutta l’area circostante. Anche in questo modo la filiera della formazione che rappresentiamo contribuirà ad innalzare il livello qualitativo delle infrastrutture e delle attività ad alto valore aggiunte sul territorio.

Antonio De Cesare

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