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GIUGNO 2024 PAG. 18 - L’industria marittima è fondamentale per l’Italia

 

L’industria marittima è fondamentale per l’Italia

Il settore marittimo in Italia è un pilastro fondamentale dell’economia nazionale, con un valore complessivo di 161 miliardi di euro, 228.000 imprese e 900.000 occupati. La filiera della movimentazione di merci e passeggeri con un valore aggiunto di 10,4 miliardi di euro costituisce una componente essenziale del sistema logistico e turistico del Paese. 

L’IMO, l’International Maritime Organization dell’ONU, stima che quasi il 90% delle merci mondiali viaggia via mare. L’Italia, anche grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, usa la via marittima per il 60% dell’import ed export, circa 286 milioni di tonnellate di merce. 

Non solo, il trasporto marittimo è una risorsa strategica fondamentale per la diversificazione delle fonti energetiche. Le navi cisterna - infrastrutture mobili per eccellenza – consentono infatti di raggiungere rapidamente altri mercati e assicurare la flessibilità che manca alle infrastrutture di terra. Se desideriamo diversificare le fonti occorre, quindi, investire sulle imprese di trasporto marittimo, in primis quelle italiane.

Oggi i carichi liquidi (prodotti petroliferi in primis) rappresentano circa il 30% del commercio marittimo mondiale ma, con l’aumento dell’utilizzo di carburanti alternativi, tale percentuale non potrà che aumentare anche oltre il 50%. Infatti, i carburanti alternativi hanno performance inferiori rispetto a quelli fossili e, quindi, al fine di garantire la propulsione per effettuare quantomeno la movimentazione degli stessi volumi di merci (in termini di container, bulk, passeggeri, ecc.) serviranno più navi cisterna. Pertanto, tale tipologia di naviglio sarà ancor più importante per il futuro.

Non solo, si stima che le Autostrade del Mare (AdM) abbiamo trasportato 69 milioni di tonnellate di merci nel 2023, consentendo di eliminare dalla strada circa 2,6 milioni di TIR all’anno, equivalenti a 2,9 milioni di tonnellate di emissioni evitate di CO2 e riducendo sensibilmente danni e costi legati all’incidentalità e alla congestione stradale. Per quanto concerne i passeggeri, oltre alle già citate AdM che assicurano la continuità territoriale con le grandi isole trasportando ogni anno centinaia di migliaia di turisti e residenti, un ruolo strategico è giocato dal Trasporto Pubblico Locale (TPL) marittimo che assicura la stessa continuità alle nostre bellissime piccole isole e arcipelaghi italiani. Non solo, l’Italia è leader europeo del comparto crocieristico che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del nostro turismo. In generale, la filiera della movimentazione di merci e passeggeri vale più di 10 miliardi di euro di valore aggiunto.

Tuttavia, la bandiera italiana soffre un eccesso di norme e procedure, in alcuni casi anche molto obsolete, che ne limita la competitività rispetto ad altre nazioni. Le imprese di navigazione devono confrontarsi con molteplici Dicasteri, creando difficoltà gestionali che i concorrenti non incontrano. Nonostante l’istituzione del Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare (CIPOM), che abbiamo da subito accolto con estremo favore, così come la nomina del Ministro per le Politiche del Mare, la semplificazione delle procedure burocratiche rimane una priorità ancora solo parzialmente affrontata ma che va risolta con urgenza.

Non solo, l’integrazione dei porti italiani in un sistema logistico unico e la definizione di strategie nazionali sono essenziali per competere con i porti del Nord Europa. La recente crisi del Mar Rosso ha evidenziato la vulnerabilità del sistema portuale mediterraneo e l’impatto ambientale delle rotte deviate.

La “svolta green” è un’altra sfida cruciale. Sebbene il trasporto marittimo sia la modalità più sostenibile, la transizione ecologica richiede soluzioni tecnologiche non ancora disponibili in quantità sufficiente e investimenti significativi, che non possono essere sostenuti solo con risorse private. È quindi necessario un sostegno governativo per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati a livello internazionale.

L’armamento privato nazionale sta investendo ingenti risorse, circa 3,2 miliardi di dollari in nuove costruzioni in consegna nel quadriennio 2024-2027. Uno sforzo enorme per mantenere la flotta operata dall’armamento italiano ai massimi standard internazionali. Purtroppo, a differenza di altri Paesi europei che hanno sostenuto le rispettive industrie armatoriali, siamo stati lasciati soli nella difficile e impegnativa sfida della green transition che, a livello europeo prevede limiti ambiziosi per il settore, molto superiori a quelli internazionali. Solo per citare i casi più eclatanti, l’applicazione dell’ETS al settore marittimo e l’entrata in vigore della cosiddetta FuelEU avranno pesanti conseguenze. Nel mentre, il Decreto n.19 del 2 marzo 2024 in materia di PNRR e Fondo Complementare, ha ufficializzato la cancellazione dei fondi a suo tempo stanziati per il rinnovo della flotta mercantile, residuati non per volontà dell’armamento. 

Il futuro del settore dipenderà dalle azioni intraprese oggi. Investire nella flotta, semplificare la normativa e formare le nuove generazioni sono passaggi fondamentali per mantenere l’industria marittima italiana competitiva e strategicamente rilevante sia a livello nazionale che globale.

Tutto questo avviene in un momento complesso a livello geopolitico mondiale.

La crisi del Mar Rosso sta evidenziando ancora una volta - basti solo ricordare da ultimo la crisi sanitaria del Covid19 - l’importanza del trasporto marittimo per l’economia globale e in particolare per quella italiana, evidenziando la necessità di rotte sicure, stabili e efficienti per mantenere il flusso commerciale internazionale.

In tal senso, Confitarma da sempre sottolinea che “Un mare insicuro è un mare costoso” affermando l’importanza della libertà di navigazione come principio fondamentale del diritto internazionale. Questo principio non riguarda solo gli armatori e i marittimi, ma ha implicazioni su tutta la catena di approvvigionamento che influenza imprese e cittadini.

Nel corso degli ultimi venti anni, Confitarma ha collaborato attivamente con le istituzioni nazionali della difesa, in particolare con la Marina Militare, per contrastare la pirateria marittima. Questo sforzo congiunto ha portato a una significativa riduzione degli attacchi grazie anche alle missioni navali internazionali.

La rilevanza strategica del Mar Rosso e del Canale di Suez è evidente: essi rappresentano circa il 10% del commercio marittimo globale annuo e il 20% del commercio di container. Inoltre, l’Italia dipende notevolmente da questa rotta per il suo import/export, con oltre 154 miliardi di euro di merci che transitano annualmente attraverso il Canale di Suez.

Tuttavia, l’attuale crisi nel Mar Rosso ha portato a una drastica riduzione dei transiti nel Golfo di Aden, con un calo del 73% (in tonnellate di GT) rispetto alla prima metà di dicembre 2023. Le petroliere e le product tanker sono particolarmente colpite, con una diminuzione del 25% e del 76% rispettivamente. Anche le navi portarinfuse e portacontainer hanno visto un calo significativo nei loro transiti.

In risposta a questa crisi, molti navigli hanno deviato il loro percorso verso il Capo di Buona Speranza, con un aumento del 69% (in tonnellate di GT) nella prima settimana di maggio rispetto alla prima metà di dicembre. Questa tendenza potrebbe portare a un maggiore isolamento del Mediterraneo come via di transito marittimo, con potenziali ripercussioni economiche per l’Italia.

Nonostante ciò, l’impatto attuale sulle tariffe di trasporto marittimo sembra essere inferiore rispetto a crisi precedenti. Ad esempio, il costo del trasporto di un paio di scarpe dall’Asia all’Europa, sebbene aumentato, è ancora lontano dai picchi registrati nel periodo post Covid.

Per mantenere la competitività e la rilevanza strategica del settore marittimo italiano, è, insomma, fondamentale investire nella flotta, semplificare la normativa e formare le nuove generazioni. La protezione e la valorizzazione del trasporto marittimo sono essenziali per garantire che l’Italia rimanga competitiva nello scenario internazionale e affronti con successo le sfide economiche e ambientali future.


Mario Zanetti
Presidente Confitarma
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