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GIUGNO 2024 PAG. 10 - NEWS DALL'EUROPA

 

NEWS DALL'EUROPA

Emissioni nei porti, via libera al regime di aiuti italiano

La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme unionali sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 570 milioni per incentivare le navi a utilizzare l’elettricità erogata da reti elettriche terrestri quando sono ormeggiate nei porti per alimentare i servizi, i sistemi e le attrezzature a bordo. La misura ha l’obiettivo di contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e l’inquinamento atmosferico e acustico, conformemente agli obiettivi del Green Deal europeo. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2033 e assume la forma di una riduzione fino al 100 % dei cosiddetti “oneri generali di sistema”. Questi ultimi concorrono a determinare il prezzo della “bolletta elettrica” per finanziare obiettivi di politica pubblica, tra cui lo sviluppo delle energie rinnovabili. La riduzione si tradurrà in un calo delle tariffe per gli operatori navali quando si riforniscono dalle reti terrestri e renderà competitivo il costo di questa energia rispetto a quella prodotta a bordo utilizzando motori alimentati da combustibili fossili. La misura incentiverà gli operatori navali a optare per una fornitura di energia elettrica più rispettosa dell'ambiente, evitando così emissioni significative di gas a effetto serra, inquinanti atmosferici ed emissioni di rumore. L'Italia si è impegnata a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale per verificare la differenza tra i costi effettivi di acquisto di energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e quelli dell'autoproduzione di elettricità alimentata da combustibili fossili a bordo e adeguerà di conseguenza il livello dell'aiuto.

 

Nuovo regolamento per lo sviluppo di TEN-T

Il Consiglio europeo ha adottato il nuovo regolamento per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) che rivede gli obiettivi di sostenibilità, coesione economica, sociale e territoriale di quello che è considerato il principale strumento della politica dei trasporti dell’Ue. L’atto legislativo, in procinto di essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue, prevede uno sviluppo per stadi e il rispetto di scadenze temporali per il completamento dei vari progetti infrastrutturali: fino al 2030 per la rete centrale, fino al 2040 per la rete centrale estesa e fino al 2050 per la rete globale. La nuova scadenza intermedia del 2040 è stata introdotta per anticipare il completamento di progetti su larga scala, principalmente transfrontalieri, come quelli ferroviari mancanti prima della scadenza del 2050 che si applica alla rete più ampia e completa. Per garantire che la pianificazione delle infrastrutture soddisfi le reali esigenze operative e, integrando ferrovie, strade e vie navigabili, il nuovo regolamento unisce i corridoi della rete centrale con i corridoi ferroviari per il trasporto merci nei cosiddetti "corridoi di trasporto europei. Essi risultano della massima importanza strategica per lo sviluppo di flussi di trasporto merci e passeggeri sostenibili e multimodali in Europa. Infine, in risposta all'impatto della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e per garantire una migliore connettività con i principali paesi vicini, il nuovo regolamento estende quattro corridoi di trasporto europei della rete TEN-T all'Ucraina e alla Moldova, riducendo al contempo i collegamenti transfrontalieri con la Russia e Bielorussia.

 

Progressi nella ricostituzione delle popolazioni ittiche

La Commissione europea ha adottato la comunicazione “Una pesca sostenibile nell’Ue: situazione attuale e orientamenti per il 2025”. Il documento delinea gli orientamenti delle proposte della Commissione relative alle possibilità di pesca per il 2025, e avvia un processo di consultazione con gli interlocutori interessati. Per il Mediterraneo, nello specifico, si registra un tasso di mortalità per pesca al livello più basso mai registrato finora. Tuttavia, “esso è ancora del 20% al di sopra del tasso di sostenibilità raccomandato”. Sono necessari un maggiore impegno e sforzi costanti per consentire agli ecosistemi e alle specie più importanti di ricostituirsi pienamente. Le proposte da adottare dopo l'estate mireranno a consolidare i livelli sostenibili raggiunti da determinati stock ittici, contribuendo nel contempo alla ricostituzione di altri stock.

 

L’Ue aderirà al BBNJ

L’Ue è pronta a firmare l’accordo delle Nazioni Unite “Biodiversity Beyond National Jurisdiction” (BBNJ), anche conosciuto come “High Seas Treaty”, depositando formalmente lo strumento di ratifica durante la prossima conferenza NU sugli oceani prevista nel giugno 2025. Il trattato entrerà in vigore una volta ricevute 60 adesioni (attualmente, sette paesi hanno ratificato il trattato e 89 lo hanno firmato). Il trattato prevede una governance condivisa su circa la metà della superficie terrestre e il 95% del volume degli oceani. Consentirà la creazione di aree marine protette in alto mare, con l’obiettivo di contribuire in modo significativo ad affrontare il cambiamento climatico, proteggere la biodiversità. BBNJ colma quindi un’enorme lacuna nella protezione degli oceani, poiché solo l’1% circa delle acque d’alto mare è attualmente protetto. L’Ue si è impegnata inoltre a sostenere l'attuazione del trattato, in particolare da parte dei paesi in via di sviluppo, mobilitando fondi dal Programma globale per gli oceani dell'UE e ha invitato altri importanti donatori a fare lo stesso.


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