GIUGNO 2024 PAG. 46 - Nuova Diga e Terzo Valico cambiano il destino di Genova
«Sarebbe ipocrita e assurdo far finta di vivere e lavorare in un periodo normale con dinamiche economiche e commerciali consuete. La verità è che ci confrontiamo ormai da mesi, da anni, con una straordinaria amministrazione del settore marittimo». Nasce principalmente da queste considerazioni la scelta di “Mari inquieti” come titolo dell’assemblea di Assagenti Genova in cui si è fatto il punto della situazione. PORTO&interporto ne parla con il presidente Paolo Pessina.
Quali fenomeni stanno maggiormente impattando sulle attività marittime e di conseguenza su quelli della categoria?
Viviamo un’emergenza continua e purtroppo solo l’emergenza ha fatto accendere i riflettori sull’importanza strategica dell’interscambio mondiale via mare, e quindi sui porti, sulle rotte, sulle strettoie a rischi. Con Suez a mezzo servizio, con il Mar Rosso sotto la minaccia dei ribelli Houthi, con il Mar Nero di fatto isolato e con lo stretto di Bab-el-Mandeb sotto tiro da parte dei pasdaran iraniani, c’è in effetti poco da stare tranquilli. Praticamente ogni giorno anche per noi agenti marittimi si impone l’obbligo di riverificare le schedule delle navi, di aggiornare i ritmi della catena logistica, di garantire, attraverso una collaborazione stretta con gli altri operatori del trasporto, la continuità degli approvvigionamenti e delle esportazioni: ma come sempre accade nelle situazioni di emergenza la nostra categoria sta rispondendo al meglio, dando ulteriore prova di flessibilità e di efficienza.
Come sta proseguendo la vita associativa e quali sono le principali iniziative portate avanti dall’associazione?
La nostra è una Associazione dinamica, che non si ferma, ma che continua a rinnovarsi e a trovare nuovi servizi da mettere a disposizione delle aziende associate a loro, protagoniste ormai da un paio di decenni di cambiamenti strutturali e professionali profondi. Il 2023 è stata un anno denso di sfide, ma anche questo 2024 si sta dimostrando carico di progetti. Superati con successo l’appuntamento della Genoa Shipping Week e del dinner, già dai primi mesi dell’anno Assagenti sta concentrando gli sforzi sulla sua Assemblea Pubblica e sullo Youngster Shipping Summer Party implementando e migliorando tutti i progetti di formazione e i servizi agli associati.
Capitolo formazione. Quali sono le principali priorità da affrontare?
Assagenti ha investito in modo sempre più convinto e conscio sulla formazione, considerandola, e i fatti ci stanno dando anno dopo anno ragione, la vera chiave per il rinnovamento della categoria e per l’affermazione del suo ruolo. La formazione si è quindi dipanata lungo varie direttrici, al servizio certo dei giovani sempre più numerosi che si avvicinano alle professioni del mare, ma anche e specialmente delle nostre aziende che giustamente rivendicano una capacità di upgrading qualitativo che difficilmente si riscontra in altri settori. Tra le principali iniziative che abbiamo portato avanti ricorderei i corsi per giovani disoccupati in collaborazione con scuole di formazione certificate con placement all’interno delle aziende associate, ma soprattutto corsi per i dipendenti delle nostre aziende associate su temi tecnici, su temi gestionali e manageriali. Un’iniziativa di successo in tutta Italia è il corso Papagno che viene organizzato dal 1971 e quello per operativi delle agenzie marittime in collaborazione con la Capitaneria di Porto (quest’anno alla sua terza edizione). Negli ultimi 12 mesi l’Associazione ha formato circa 450 persone, tra dipendenti e disoccupati a livello locale e nazionale, un numero notevole per una associazione di categoria. Abbiamo inoltre rafforzato la collaborazione ormai collaudata con UNIGE, attraverso il career day dedicato ad Assagenti e diventato ormai un appuntamento annuale. Infine, ogni giorno variamo progetti per rafforzare la collaborazione con altre categorie del trasporto. In questa ottica si colloca anche lo Youngster Shipping Summer Party (5 luglio 2024 – Genova, Palazzo della Torre) evento promosso dal Gruppo Giovani di Assagenti e dedicato ai giovani under 40 delle categorie professionali del settore marittimo e dei trasporti. Una serata all’insegna del networking e del divertimento, nata con l’obiettivo di creare uno spazio ad hoc per progettare lo shipping del futuro.
Rivoluzione tecnologica, AI, digitalizzazione. In che misura stanno influendo sull’evoluzione del “mestiere” dell’agente marittimo?
Un vecchio detto afferma che non si può fermare il vento con una mano…di certo lo si può utilizzare per navigare con una buona vela. Il processo di digitalizzazione e anche quello di ingresso dell’intelligenza artificiale sono inarrestabili, e inevitabilmente causeranno scosse anche nell’organico delle agenzie marittime. La risposta risiede sempre di più in una formazione professionale che renda gli uomini e le donne all’interno delle nostre imprese, indispensabili. Due mesi fa, in collaborazione con il Centro di Competenza Start4.0, abbiamo organizzato un corso, unico in Italia, sull’applicazione di AI su sistemi Microsoft con particolare attenzione al mondo dello shipping. E questo corso ha registrato una partecipazione superiore a qualsiasi previsione. È ormai risaputo che gli studenti che oggi si affacciano al mondo dello shipping andranno ad affrontare un lavoro nuovo e noi puntiamo, nell’interesse loro e delle aziende, a che siano pronti.
Quali prospettive sul breve medio periodo nell’evoluzione dello shipping internazionale, nel Mediterraneo e per il porto di Genova in particolare?
Una domanda che richiederebbe una sfera di cristallo. Sino a due anni fa le nostre preoccupazioni si concentravano sulla transizione energetica, sui nuovi carburanti, sulle banchine elettriche. Prima la guerra in Ucraina, quindi l’attacco del 7 ottobre, ci hanno costretto a confrontarci con emergenze cogenti; con il rischio di chiusura di strettoie del traffico marittimo mondiale (e di questo parleremo nella nostra assemblea); a Genova poi ci confrontiamo con infrastrutture epocali come la nuova Diga o il Terzo Valico ferroviario, che potrebbero cambiare il destino non di una città ma di un’intera macroregione, quella del Nord Ovest, strategica per il futuro dell’Italia, ma anche dell’intero Mediterraneo. È sufficiente?
Giovanni Grande