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MAGGIO 2024 PAG. 51 - SACE e il Sud Est asiatico: due uffici in Vietnam e Singapore

 

SACE e il Sud Est asiatico: due uffici in Vietnam e Singapore

Il Sudest asiatico è destinato a diventare entro il 2030 la quarta economia mondiale. Già oggi rappresenta circa 9 miliardi di export italiano, con margini di crescita attorno al 5% annuo. Con una popolazione giovane e benestante di oltre 700 milioni di persone, la regione è una destinazione attraente per i marchi tradizionali del Made in Italy nei settori alimentare e delle bevande, del lusso, della moda e del design, ma il futuro passa soprattutto attraverso settori come le biotecnologie, l’energia sostenibile, le tecnologie avanzate per l’industria e le infrastrutture sostenibili.

È nell’ottica di favorire lo sviluppo di queste nuove opportunità che SACE, il gruppo assicurativo-finanziario direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale, ha condotto una missione nell’area nel corso della quale ha lanciato i due nuovi uffici di Ho Chi Min City, capitale economica del Vietnam, e Singapore, polo finanziario, commerciale e di trading globale nonché porta d’ingresso per tutta la regione, e ha incontrato oltre quattrocento controparti in due grandi eventi di networking con le business community locali, organizzati in collaborazione con le Ambasciate d’Italia nei due Paesi.

“Guardiamo con vivo interesse agli sviluppi economici e ai piani di transizione sostenibile del Sudest asiatico,” ha commentato Michal Ron, Chief International Officer di SACE. “Qui abbiamo 6 miliardi di nuove operazioni allo studio in settori ad altro potenziale futuro per il Made in Italy come le tecnologie green, le energie rinnovabili, le infrastrutture sostenibili e le nuove frontiere dell’agribusiness”. 

Nello specifico la nuova rappresentanza a Singapore è considerata come “una porta di accesso strategico per supportare le imprese in Indonesia, Malesia, Vietnam e Filippine quando prendono in considerazione fornitori italiani”.

“Il nostro ufficio di Ho Chi Minh City presidierà da vicino il mercato vietnamita e le opportunità connesse alla sua crescita economica e industriale,” ha continuato Ron. “L’Italia è un produttore leader in Europa di macchinari e beni di alta qualità in vari settori industriali, delle energie rinnovabili e della green economy. Riteniamo di avere le risorse per aiutare le aziende a realizzare la propria roadmap aziendale e la capacità di offrire soluzioni finanziarie competitive per consentire i loro piani di crescita”. 

Il Vietnam in particolare si sta confermando un mercato emergente per le imprese italiane, con il ritmo di crescita più elevato di tutta l’area (+5% medio annuo dal 2018 al 2022), un’industria in forte sviluppo e una grande apertura al commercio internazionale che ha generato interscambio con l’Italia pari a 6 miliardi di euro. Qui SACE ha allo studio progetti per circa 1,3 miliardi di euro in una gamma di settori che comprende settori industriali quali la meccanica strumentale nelle sue diverse applicazioni, le apparecchiature elettriche, ma anche l’agribusiness e le energie rinnovabili. 

A fare da apripista in questa direzione è il Programma Push Strategy che garantisce alle imprese e ai governi esteri, che si impegnino a considerare nelle loro attività forniture Made in Italy, l’accesso a finanziamenti a medio-lungo termine assistiti da garanzie SACE. Dall’avvio del Programma, SACE ha garantito più di 10 miliardi di dollari per sostenere i piani di sviluppo industriale e infrastrutturale che coinvolgono fornitori italiani in settori quali agrifood ed energie rinnovabili. 

Ad esempio, SACE ha collaborato con ofi, player globale basato a Singapore nel settore food ingredients, con un’operazione da circa 500 milioni di dollari a supporto della filiera del caffé; con Nutifood, grande player vietnamita dell’agroalimentare con un’operazione da 30 milioni per la filiera agribusiness vietnam (30 milioni) e con PvPower, azienda nazionale vietnamita del settore elettrico per il supporto al piano di sicurezza energetica di transizione verso un modello di crescita più sostenibile con una operazione da 200 milioni.

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