Header Ads

MAGGIO 2024 PAG. 20 - ESPO sottolinea l’importanza strategica dei porti europei

 

ESPO sottolinea l’importanza strategica dei porti europei

Il fabbisogno di investimenti delle autorità portuali europee ammonta a circa 80 miliardi nei prossimi dieci anni. A tirare le somme è il Port Investment Study 2024 promosso da ESPO, l’associazione continentale degli scali, che lo ha presentato nel corso della sua conferenza annuale tenutasi a Parigi.  

Il report approfondisce il ruolo in evoluzione dei porti marittimi, le loro esigenze di investimento e i maggiori ostacoli che si incontrano nel trasformare i progetti in realtà. Basato su una analisi complessa di 84 realtà amministrative non omogenee sotto l’aspetto politico, storico ed economico cionondimeno il documento evidenzia alcuni punti che accumunano la portualità europea, a cominciare dal peso crescente degli interventi in sostenibilità e transizione energetica, secondi solo a quelli infrastrutturali.   

Innanzitutto spicca il cambiamento di ruolo dei porti negli assetti economici e territoriali di riferimento. Da hub multimodali che collegano le catene di approvvigionamento gli scali si stanno trasformando come terreno di riferimento per lo sviluppo delle energie sostenibili, cluster industriali ed economia circolare, nonché – sulla scorta dell’esperienza vissuta nel periodo pandemico – “in importanti pilastri della resilienza geopolitica e geoeconomica”.

“Le nuove funzioni dei porti vanno ad aggiungersi – e non a sostituirsi – ai loro ruoli tradizionali,” sottolinea il report. E anche le linee di investimento riflettono questo ruolo mutevole e multidimensionale.

Lo studio mostra che, oltre agli investimenti nello sviluppo delle infrastrutture portuali di base e nella loro manutenzione, gli enti di gestione dei porti stanno investendo sempre di più per assumersi responsabilità strategiche e sociali e realizzare le ambizioni fissate dalle varie scelte strategiche dell’Ue. 

“Ciò implica spesso progetti con un elevato valore sociale, ma con rendimenti sugli investimenti lenti, bassi e rischiosi”. 

Da qui la necessità di un forte sostegno nel perseguimento degli obiettivi fissati con strumenti di finanziamento appositi, sul modello finora seguito del CEF (il cosiddetto “meccanismo per collegare l’Europa”.   

Alla luce dei risultati dello studio, ESPO ha invitato i politici del continente a riconoscere l’importanza strategica dei porti europei e a fornire un solido quadro di sostegno che affronti le sfide del prossimo futuro. 

“Questo studio aggiornato sugli investimenti portuali mostra chiaramente che il ruolo mutevole e più ampio dei porti oggi comporta nuove e più ampie responsabilità ed esigenze di investimento, ha sottolineato Isabelle Ryckbost, segretaria generale dell’Associazione. “Come affermato nel nostro memorandum per le elezioni europee, i porti sono pronti a impegnarsi e a essere parte della soluzione. Per essere all’altezza dei compiti e delle responsabilità che vengono loro assegnati nel nuovo contesto geopolitico e geoeconomico, i porti hanno bisogno di sostegno”.  

Intitolato “Un’Europa a zero emissioni, intelligente, resiliente e competitiva: i porti europei sono parte della soluzione”, il memorandum dell’ESPO delinea, a partire dalle conclusioni dello studio, nove priorità. Tra queste un maggiore coinvolgimento delle realtà portuali nelle politiche energetiche; un meccanismo globale di fissazione dei prezzi delle emissioni di gas a effetto serra nel settore marittimo ben definito; la parità di condizioni ai finanziamenti, evitando “approcci nazionali divergenti”; una difesa degli interessi strategici europei che non rallenti gli investimenti esteri; lo sviluppo di ulteriori misure di sicurezza in termini di digitalizzazione e nuove tecnologie; strumenti di sostegno finanziario; una più stretta cooperazione tra le DG della Commissione; una cooperazione efficace tra tutte le parti interessate per rendere i porti attrattivi sotto l’aspetto lavorativo.


Francesco Saverio Salieri

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.