APRILE 2024 PAG. 66 - LIBRI
L’Europa nell’età dell’insicurezza, a cura di A. Colombo
– P. Magri. Mondadori
“La nuova guerra israelo-palestinese che ha chiuso il
2023 e aperto il 2024, sullo sfondo della continuazione della guerra
russo-ucraina in corso ormai da due anni, ha messo definitivamente allo
scoperto l’avvenuta militarizzazione della crisi generale dell’ordine
internazionale. Questa crisi, evidente almeno dalla metà del primo decennio del
XXI secolo, sembra essere entrata in una nuova fase acuta caratterizzata, da un
lato, dalla crescente competizione tra l’egemone in declino (gli Stati Uniti) e
gli sfidanti in ascesa (in particolare la Cina) e, dall’altro, dalla
proliferazione dell’insicurezza nei diversi sistemi regionali: nell'ultimo
anno, in quello dello spazio ex sovietico travolto dalla lunga guerra in
Ucraina e da quella brevissima nel Nagorno-Karabakh, in quello dell'Africa
centrale per effetto del nuovo colpo di Stato in Niger e dell'aggravamento
dell'instabilità in tutta la regione del Sahel, in quello del Medio Oriente per
i conflitti deflagrati dalla Palestina all'Iraq, alloYemen”. Gli esperti di
ISPI della crisi dell’ordine internazionale e le dimensioni dell’«età
dell’insicurezza», ma anche le risposte dei principali attori internazionali,
dalla Cina agli Stati Uniti, dalla Russia al Sud Globale. Concentrandosi infine
sul modo in cui l’Unione europea sta reagendo agli stravolgimenti che la
mettono alla prova su più fronti, da quello economico e demografico a quello
politico-strategico. L’obiettivo dei contributi ospitati è comprendere le
dinamiche di un mondo sempre più disordinato e imprevedibile, ripercorrendo le
risposte messe in atto sinora dai paesi europei, fra cui l’Italia, e indicando
le direzioni future più efficaci per ridurre quel senso di insicurezza che
minaccia di travolgere il Vecchio Continente. “Il volume (…) si interroga sul ruolo
dell'Europa in questa età di crescente insicurezza. E lo fa ricostruendo prima
di tutto il processo disgregativo della sicurezza precedente, insieme al modo
in cui a questo processo stanno rispondendo anche tutti gli altri principali attori.
Il testo è diviso in tre parti. Nella prima, l'insicurezza è considerata in tre
delle sue componenti fondamentali: quella politico-strategica, quella
economico-finanziaria e quella demografica e migratoria. La seconda parte
esamina le risposte all'insicurezza (e, paradossalmente, anche come tali
risposte contribuiscano ad alimentarla) da parte dei principali attori: gli
Stati Uniti, la Cina, la Federazione Russa, l'India e il cosiddetto «Sud
Globale», e gli attori mediorientali investiti dall'ultima crisi dell'anno. La
terza parte, infine, si concentra sulle risposte europee: su come, cioè,
l'Unione europea stia cercando di reagire rispettivamente all'insicurezza
politico-strategica, a quella economica e alla questione demografica e
migratoria”.
Geopolitica digitale, Antonio Deruda. Carrocci
In un contesto in cui i gangli dell’economia-mondo s’insediano sempre più nei luoghi di maggiore connettività si assiste ad una ridefinizione dei concetti geografici di centro e periferia. Emerge una nuova geografia digitale che ridefinisce lo statuto di quella tradizionale. Se diventa strategica la decisione su dove far passare un nuovo cavo sottomarino in fibra ottica o l’identificazione di un luogo dove costruire un’importante data center i territori che restano ai confini delle infrastrutture di Internet sembrano destinati alla marginalità. Popolazione, dimensione geografica, disponibilità di materie prime, potenza economica e apparati militari sono stati per secoli i fattori di forza principali delle potenze che si sono avvicendate nel panorama mondiale. Oggi si è aggiunto un altro elemento: il livello di connessione digitale. E ogni nazione che vuole definire il proprio posizionamento geopolitico deve fare i conti con questa novità. Oltre il 95% delle comunicazioni e transazioni globali si muove attraverso un complesso sistema di cavi sottomarini, landing station, data center e hub digitali. La Rete è molto più fisica di quello che immaginiamo: traccia rotte in fibra ottica, occupa spazi strategici, attribuisce valore geopolitico ai luoghi e ridefinisce le priorità di sicurezza internazionale. Il volume mostra come la rappresentazione idealizzata di una Rete universale e senza confini sia stata superata da quella più realistica di un terreno di conquista dove governi e aziende si sfidano per il controllo delle infrastrutture e dove si combattono conflitti ibridi su larga scala. Dopo terra, mare, cielo e spazio, si è affermata una nuova dimensione geopolitica: la sfera digitale. E la competizione tra le grandi potenze per il suo dominio è solo agli inizi.