In un mondo sempre più globalizzato e aperto a pericoli transcontinentali, appare di grande attualità il tema che quest’anno è stato scelto come leitmotiv per le esibizioni del Printemps des Arts di Monte-Carlo (svoltosi dal 13 marzo al 7 aprile 2024), ovvero “Chants de la terre”, il rapporto tra l’uomo e la natura, su ispirazione Mahleriana da “Il Canto della terra” proposta, sia nella versione originale sinfonica con l’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo diretta da Kazuki Yamada, sia in una rilettura più intima e cameristica con la formazione Het Collectief. Ma il Festival giunto alla 40° edizione, presieduto da Sua Altezza Reale Carolina di Hannover, e diretto da Bruno Mantovani, ha presentato 25 appuntamenti, concentrati in 4 lunghi weekend e distribuiti in 19 interessanti luoghi di Monte-Carlo e della Costa Azzurra, unendo arte di diverse tipologie dalla musica alla danza, dalla fotografia al cinema come nel caso della proiezione del film “Il sale della terra” di Wim Wenders dedicato alla vita e all’arte di Sebastião Salgado. Un evento ampio e itinerante che ha dato anche l’opportunità di vedere e vivere teatri e sale da concerto, talvolta non convenzionali, dove ascoltare cantanti e musicisti, dalle grandi orchestre alle piccole formazioni. Mentre su tutto la creatività e l’arte hanno avuto spazio e riconoscimento, considerando la scelta di commissionare diverse opere ex novo, eseguite per la prima volta durante il festival. E poi la mostra dell’artista Pier Paolo Calzolari, tra i più famosi esponenti dell’Arte Povera, al Nuovo Museo Nazionale di Monaco Villa Paloma, accompagnata dalle musiche, in prima assoluta, di Lara Morciano, Samir Amarouch e Eric Monatalbetti. Un dialogo tra arte e musica, in cui il Printemps des Arts ha commissionato a tre compositori tre nuove opere per un solo strumento ciascuna, consentendo di stabilire una relazione con la produzione artistica di Calzolari e il suo universo estetico. Sempre ispirati alla natura e agli animali il “Carnevale degli animali” di Saint-Saëns eseguito dalla Amazing Keystone Big Band in chiave swing, mentre oltre al tema conduttore del 2024, sono stati eseguiti i ritratti dedicati al violoncellista Henri Demarquette, al Quartetto Modigliani, alla direttrice Laurence Equilbey e alla sua Insula orchestra. Ma ciò che caratterizza davvero il Printemps des Arts è la volontà di coinvolgere i giovani sempre di più, con una politica dei prezzi vantaggiosa ed ingresso gratuito fino ai 25 anni di età ed attività pensate esclusivamente per i più giovani e le famiglie come l’ “immersione backstage” una passeggiata per ragazzi dai 14 ai 22 anni, dietro le quinte e prima di alcuni concerti, dove poter entrare nel mondo dei musicisti e della fabbrica culturale, con una guida che racconta ogni momento di preparazione allo spettacolo o ancora di grande atmosfera, il concerto a lume di candela al Museo Oceanografico, in cui il Quartetto Parisii ha interpretato le musiche di Haydn e Mozart.