APRILE 2024 PAG. 51 - Verona al centro del dialogo Italia – Cina
È nella città scaligera che si sono svolti la XV sessione della Commissione Economica Mista e il Forum di Dialogo Imprenditoriale tra i due paesi, eventi che rappresentano la ripresa dei rapporti ad alto livello politico dopo la missione a Pechino del viceministro del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani lo scorso settembre. Obiettivo dei lavori presieduti dallo stesso Tajani e dal ministro del Commercio cinese Wang Wentao “superare le barriere che ostacolano l’accesso dei nostri prodotti al mercato cinese e affrontare le criticità segnalate dalle nostre imprese, incluse le problematiche relative alla tutela della proprietà intellettuale, oltre che facilitare l’attrazione di investimenti cinesi in Italia”.
Wang ha auspicato che le imprese dei due Paesi continuino a esplorare il potenziale commerciale nei settori dell’agricoltura, della farmacia, dei prodotti di consumo di alto livello, dei beni industriali intermedi, ecc.; che facciano buon uso della piattaforma di e-commerce transfrontaliero per facilitare maggiori opportunità commerciali e che mantengano lo slancio degli investimenti e della cooperazione nei settori emergenti dell’industria manifatturiera di fascia alta, del design e della ricerca e sviluppo, nonché dell’ecologia e delle basse emissioni di carbonio.
Il ministro cinese ha sottolineato come l’attuale sviluppo economico globale si trova ad affrontare molte sfide, in particolare la trasformazione verde e a basse emissioni di carbonio, che si trova in una fase critica. La Commissione Europea ha recentemente adottato una serie di azioni negative contro i prodotti verdi di alta qualità della Cina, come i veicoli elettrici, i pannelli solari e le turbine.
“È una tipica contraddizione tenere alta la bandiera dello sviluppo verde mentre si brandisce il bastone del protezionismo, si può dire che si tratta di una sorta di “doppio standard”. Queste azioni della Commissione europea non solo ostacoleranno la trasformazione verde globale, ma mineranno anche la fiducia nella cooperazione sugli investimenti tra Cina e UE e scuoteranno anche le basi della fiducia reciproca economica e commerciale bilaterale. Si spera che gli imprenditori cinesi e italiani mettano in gioco la forza della comunità imprenditoriale, si oppongano congiuntamente all’unilateralismo e al protezionismo, aderiscano alla cooperazione aperta, resistano al disaccoppiamento e alla disconnessione, raggiungano lo sviluppo integrato, mantengano congiuntamente la stabilità della produzione globale e della catena di fornitura e rendere davvero verde lo sfondo delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e UE”.
Tajani ha ricordato nel corso del suo intervento programmatico come l’Italia sia un Paese fortemente orientato all’export “e la Cina resta un partner economico-commerciale per noi strategico, il primo in Asia e il secondo extra-Ue dopo gli Stati Uniti”.
Alla fine della due giorni si è deciso di organizzare un roadshow in Italia delle principali piattaforme di e-commerce cinesi, che partirà simbolicamente proprio da Verona. Si tratta di un’iniziativa che vuole promuovere nuove opportunità per le nostre imprese, in particolare per le Pmi.
Si lavorerà anche sui collegamenti tra i due Paesi. Tajani ha sottolineato la volontà italiana di rafforzare in modo sostanziale le rotte aeree, anche in chiave di promozione turistica, “possibilmente anche con l’attivazione di un volo diretto verso il Veneto”.
“Il nostro impegno è quello di lavorare per facilitare l’attrazione di qualificati investimenti cinesi in Italia, il cui livello è attualmente ben al di sotto del potenziale, ferma restando l’esigenza di tutela degli asset strategici nazionali. Il principio da rispettare è, per la Cina come per altri investitori internazionali, quello del level playing field. L’obiettivo è attrarre investimenti finalizzati alla crescita economica del nostro Paese, in grado di generare ricchezza e occupazione e mutualmente vantaggiosi”.