APRILE 2024 PAG. 10 - NEWS DALL'EUROPA
Il
futuro della mobilità europea nella Dichiarazione di Bruxelles
Il
solo settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni di gas
serra dell’Ue. L’obiettivo dell’Unione, confermato nella Legge sul clima e
negli Accordi di Parigi, è quello di diventare il primo continente a impatto
climatico zero entro il 2050. Da qui la necessità di reindirizzare la mobilità
verso modalità di trasporto più sostenibili. Questo l’obiettivo al centro
dell’incontro informale dei ministri europei dei trasporti al termine del quale
la presidenza belga del Consiglio Ue ha presentato una Dichiarazione di
Bruxelles, che traccia le linee guida per la prossima legislatura. In merito al
trasporto merci ferroviario i punti del documento recitano: Fare dello
spostamento modale verso il trasporto ferroviario un obiettivo centrale della
politica europea della mobilità. Stabilire obiettivi vincolanti per la quota
modale del trasporto ferroviario lungo i corridoi di trasporto transeuropei e
riferire sul raggiungimento di tali obiettivi; proporre un piano generale a
livello europeo per aumentare l’offerta di servizi ferroviari per merci e
passeggeri. La Commissione deve garantire che le future politiche dell’UE
contribuiscano tutte ad aumentare l’offerta e al trasferimento modale verso il
trasporto ferroviario; rendere lo sviluppo del trasporto merci ferroviario una
priorità per il mercato interno dell’UE, con una traiettoria di aumento dei
volumi di trasporto entro il 2030 e il 2050, per raddoppiare il volume delle
merci trasportate su rotaia; preparare le modifiche normative necessarie e
compiere ogni sforzo per adottarle, al fine di migliorare la competitività del
trasporto ferroviario e garantire condizioni di parità con altri modi di
trasporto, in particolare per quanto riguarda la tassazione dell’energia e del
carburante e le norme sugli aiuti di Stato; applicare il principio “chi inquina
paga” alla mobilità per garantire una concorrenza leale: il prezzo di ciascuna
modalità di trasporto deve riflettere i costi esterni sostenuti, come
l’inquinamento, le emissioni di CO2 o la congestione; analizzare le esigenze
dei terminali intermodali in tutta l’Unione Europea e aiutare gli Stati membri
a garantire che siano adeguatamente soddisfatte; aumentare l’importo dei
finanziamenti europei offerti per il trasporto ferroviario, utilizzando tutti
gli strumenti finanziari disponibili.
Trasporti,
l’Ue e l’Ucraina rafforzano la cooperazione
Si
è svolto a Kiev il terzo incontro ad alto livello del dialogo sui trasporti
UE-Ucraina, incentrato sugli sforzi volti a sostenere le esportazioni e le
importazioni del paese attraverso le corsie di solidarietà, le nuove vie di
trasporto su rotaia, su strada e per vie navigabili interne istituite nel 2022
che hanno consentito di esportare 126 milioni di tonnellate di merci per un
valore di circa 47 miliardi di euro e di importare circa 47 milioni di
tonnellate di merci per un valore di circa 96 miliardi di euro. Nel dialogo sui
trasporti entrambe le parti hanno ribadito l’importanza di questa iniziativa e
hanno discusso le sfide e le priorità delle infrastrutture di trasporto per le
esigenze attuali e per la ricostruzione dell’Ucraina. Le priorità includeranno
investimenti nella ricostruzione delle infrastrutture distrutte, nonché nello
sviluppo di collegamenti di trasporto efficienti e interoperabili e di
tecnologie digitali, in linea con la politica TEN-T. Entrambe le parti hanno
riconosciuto la necessità di dare priorità anche alla sicurezza e alla
protezione dei trasporti in tutte le modalità di trasporto, attraverso l'allineamento
delle normative e la condivisione delle migliori pratiche e competenze. Ciò
include, ad esempio, l'aumento della sicurezza stradale attraverso la
partecipazione dell'Ucraina al futuro Osservatorio sulla sicurezza stradale del
Partenariato orientale. Lanciato nel 2018, il dialogo sui trasporti UE-Ucraina
offre un forum per la riflessione strategica, la discussione politica e
l’ulteriore approfondimento delle relazioni nel settore dei trasporti.
Dall’ultimo incontro ad alto livello del 2019, la cooperazione nel settore dei
trasporti è cambiata radicalmente, con l'istituzione delle corsie di
solidarietà UE-Ucraina, la firma dell'accordo sui trasporti stradali,
l'adesione dell'Ucraina al meccanismo per collegare l'Europa (CEF), revisione
delle mappe TEN-T e l’adozione di sanzioni di vasta portata nel settore nei
confronti della Russia.
Italia,
600 milioni per pesca e acquacultura
La
Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme in materia di aiuti di
Stato, un regime italiano da 600 milioni di euro volto a promuovere gli
investimenti nel settore della pesca e dell'acquacoltura. L’obiettivo del
regime è promuovere la cooperazione e l’integrazione tra gli operatori dei due
settori e stimolare migliori relazioni di mercato. In particolare, il regime sosterrà
lo sviluppo di contratti settoriali, attraverso aiuti agli investimenti che
saranno distribuiti tra diversi beneficiari operanti nei diversi segmenti del
settore, dalla produzione alla trasformazione e commercializzazione dei
prodotti della pesca e dell’acquacoltura. L’iniziativa è aperta alle imprese di
tutte le dimensioni attive nel settore della pesca e dell'acquacoltura.
Nell'ambito della misura, che durerà fino al 31 dicembre 2029, l'aiuto assumerà
la forma di sovvenzioni dirette e/o di finanziamenti agevolati.