Header Ads

MARZO 2024 PAG. 10 - BREVI DALL'EUROPA

 

TEN-T, un miliardo per punti di ricarica e fornimento green

La Commissione ha pubblicato un invito a presentare progetti nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa CEF (strumento per le infrastrutture per i combustibili alternativi - AFIF) in cui viene messo a disposizione un miliardo di euro per sostenere la realizzazione di infrastrutture di approvvigionamento dei combustibili alternativi per il trasporto stradale, aereo, marittimo e per vie navigabili interne lungo la TEN-T, la rete transeuropea dei trasporti. Nello specifico, per la rete stradale il sostegno riguarderà stazioni di ricarica elettrica ad alta potenza e stazioni di rifornimento di idrogeno, nonché stazioni di ricarica megawatt per i veicoli pesanti; per gli aeroporti l’approvvigionamento di energia elettrica e idrogeno; per i porti l’approvvigionamento di energia elettrica e idrogeno e, per la prima volta, agli impianti di rifornimento di ammoniaca e metanolo. L’obiettivo della misura è colmare il divario significativo negli ingenti investimenti necessari per costruire un’infrastruttura per mezzi di trasporto più sostenibili. Questa seconda fase dell’AFIF (2024-2025), che rinforzerà punti di ricarica elettrica accessibili e stazioni di rifornimento di idrogeno sui principali assi e nodi di trasporto dell’Unione, è in linea con gli obiettivi del nuovo regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR) per i punti di ricarica accessibili al pubblico, nonché con quelli di ReFuelEU Aviation e FuelEU Maritime. I candidati potranno inviare le proprie proposte entro uno dei seguenti 3 termini: 24 settembre 2024, 11 giugno 2025 e 17 dicembre 2025.

Ispezioni sulle navi, accordo sull’aggiornamento

Parlamento e Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo sull’aggiornamento degli obblighi per il controllo da parte dello Stato di approdo delle navi che fanno scalo nei porti dell’Ue e sugli obblighi dello Stato di bandiera per le navi mercantili registrate negli Stati membri dell’Unione. Per quanto riguarda la direttiva sullo Stato di bandiera, i co-legislatori hanno convenuto di integrare nel diritto unoniale le norme pertinenti dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) – l’International Instruments Code, o codice III). Ciò garantisce che tali norme possano essere applicate alle navi battenti bandiera di uno Stato membro. Questi ultimi dovranno inoltre effettuare ogni anno un numero concordato di ispezioni dello Stato di bandiera e provvedere alla digitalizzazione dei certificati statutari delle proprie navi, il che a sua volta faciliterà le ispezioni da parte dello Stato di approdo. L’accordo sul controllo da parte dello Stato di approdo allineerà il diritto dell’Ue all’IMO e al Memorandum d’intesa di Parigi relativo al controllo delle navi da parte dello Stato d’approdo in merito agli obblighi relativi all’organizzazione e all’esecuzione dei controlli da parte dello Stato di approdo. Gli Stati membri hanno inoltre convenuto di istituire un regime volontario di controllo da parte dello Stato di approdo per i pescherecci più grandi e di aumentare l’importanza dei requisiti ambientali del controllo da parte dello Stato di approdo, adeguando il profilo di rischio della nave utilizzato per selezionare le navi da ispezionare. La direttiva riveduta prevede anche certificati navali elettronici, che consentiranno agli ispettori di prepararsi meglio prima delle ispezioni e di concentrarsi sulla conformità delle navi alle norme applicabili, piuttosto che su un riesame dei documenti una volta a bordo.

Riforma doganale, Strasburgo ha adottato il suo testo base

La commissione per il mercato interno del Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla riforma del codice doganale europee (34 voti favorevoli, 0 contrari e 5 astensioni). Una riforma strutturale che punta, tra l’altro, a ridurre la pressione operativa dovuta alla crescita esponenziale del commercio elettronico e dei numerosi nuovi standard di prodotto, divieti, obblighi e sanzioni che l’UE ha messo in atto negli ultimi anni. I deputati hanno approvato la proposta della Commissione, modificandola per semplificare ulteriormente le procedure, chiarire l’elaborazione e l’accessibilità dei dati, creare una piattaforma per gli informatori, rendere disponibile in anticipo il nuovo DataHub dell'UE, facilitare il commercio e ridurre gli oneri, soprattutto per le PMI. Il nuovo regolamento obbliga le grandi piattaforme a fornire informazioni sulle merci da spedire nell’Ue entro un giorno dal loro acquisto, fornendo una migliore conoscenza delle spedizioni in entrata e delle merci che potrebbero non essere conformi alle norme europee. Previsto anche un nuovo sistema multilivello, basato sull’affidabilità degli operatori, con l’obiettivo di evitare i controlli su società rispettose della legge e concentrarli sulle attività più rischiose. Le aziende che accettano di sottoporsi a controlli e verifiche preliminari approfonditi trarrebbero vantaggio da una serie di procedure semplificate. La nuova legge istituisce anche un DataHub dell’Ue come piattaforma principale per la presentazione di informazioni alle autorità doganali per garantire una migliore visione d’insieme delle incoerenze sospette, dei potenziali casi di frode fiscale e dei rischi legati a determinate società o beni e sostituire i più di 111 sistemi IT separati relativi alle dogane attualmente utilizzati in Europa. I deputati vogliono rendere operativo l’Ue DataHub prima di quanto proposto dalla Commissione (cioè nel 2028) sotto forma di “progetto pilota volontario”.


Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.