FEBBRAIO 2024 PAG. 48 - NEWS DALL'AFRICA
Africa, potenziare investimenti in progetti per infrastrutture
Sottoscritto
dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal Presidente del
Gruppo ADB, Akinwumi Adesina la partnership finanziaria sarà destinata principalmente
a interventi nell’area subsahariana in corridoi strategici di trasporto,
energia e connettività digitale.
Uno
dei progetti congiunti più importante è lo sviluppo del cosiddetto “Corridoio
Lobito” che potenzierà le linee di trasporto per merci e persone e le
possibilità di esportazione per Zambia, Angola e Repubblica Democratica del
Congo. L’iniziativa risale al Forum Global Gateway dell’ottobre 2023, nel corso
del quale Ue e African Development Bank Group firmarono un apposito memorandum
d’intesa sottoscritto, oltre dai paesi coinvolti, dal governo degli Stati Uniti
e dall’Africa Finance Corporation.
Nel
corso del vertice romano è stato presentato anche il Piano Mattei del governo
italiano per rafforzare i legami economici tra la penisola e il continente
puntando alla creazione di un hub energetico per l’Europa e al contenimento
dell’immigrazione clandestina. Ancora in via di definizione nei suoi dettagli
operativi, l’iniziativa, dal punto di vista economico, stanzierà 5,5 miliardi
di euro suddivisi tra 2,5 miliardi dai fondi della Cooperazione allo Sviluppo e
3 miliardi dal Fondo Italiano per il Clima, nato sotto il governo Draghi, con
la legge di bilancio per il 2022.
Questo
interesse crescente per il continente, oltre che da ragioni geopolitiche
(contrastare l’influenza cinese e russa), è giustificato dalle grandi
opportunità economiche che si prospettano per i prossimi anni. È in Africa che
si giocheranno le partite più importanti per lo sviluppo economico del futuro.
Nel
suo ultimo rapporto sulle previsioni macroeconomiche del continente ADB Group
sottolinea infatti come il continente ospiterà ben 11 delle 20 economie con la
crescita più rapida al mondo nel 2024. Si prevede che l’aumento complessiva del
prodotto interno lordo (PIL) reale raggiungerà una media del 3,8% e del 4,2%,
rispettivamente nel 2024 e nel 2025, superando le previsioni globali del 2,9% e
del 3,2% per lo stesso periodo. Il report evidenzia anche che l’Africa manterrÃ
la sua posizione di seconda regione con la crescita più rapida, dietro solo all’Asia.
Le
prime 11 nazioni africane a registrare le migliori performance saranno Niger
(11,2%), Senegal (8,2%), Libia (7,9%), Ruanda (7,2%), Costa d'Avorio (6,8%),
Etiopia (6,7%), Benin (6,4%), Gibuti (6,2%), Tanzania (6,1%), Togo (6%) e
Uganda (6%).
Tra
i fattori di maggior fiducia individuati dal report il netto miglioramento dei
deficit di bilancio, sostenuti da una ripresa più rapida del previsto e dalle
misure di consolidamento fiscale, soprattutto nei Paesi con elevati rischi di
sovra-indebitamento: nel 2023 si è registrata una stabilizzazione media del
4,9%, come nel 2022, ma significativamente inferiore alla media del 6,9% del
2020.
Altri
elementi positivi la riduzione della dipendenza dalle materie prime attraverso
la diversificazione economica, l’aumento degli investimenti strategici in
settori chiave per la crescita, l’aumento dei consumi sia pubblici che privati
e gli sviluppi positivi nei principali mercati di esportazione.
Essenziale
per garantire il mantenimento di questi fondamentali positivi, avverte il
report, una maggiore integrazione economica tra le varie macroregioni
continentali, la stabilizzazione politica, lo sviluppo di efficaci politiche
industriali e di formazione lavorativa, una maggiore capacità attrattiva per
gli investimenti stranieri.
Mozambico, programmi
di sviluppo sul corridoio di Maputo
È stato approvato il prestito da 40 milioni di dollari
all’impresa statale Portos e Caminhos de Ferro de Moçambique EP (CFM),
l’autorità ferroviaria e portuale del Mozambico, per alimentare il piano
strategico per il periodo 2021-24. L’obiettivo del progetto è consentire a CFM
di finanziare l’acquisto di materiale rotabile (locomotive, vagoni e container
cisterna) per il suo corridoio principale, la linea ferroviaria Ressano Garcia,
lunga 88 chilometri tra il porto di Maputo e il confine del Sudafrica, che genera
oltre il 90% del volume di traffico e rappresenta il 70% del volume complessivo
di trasporto dell’azienda. Nello specifico l’operazione prevede l’acquisto di
10 locomotive diesel-elettriche da 3000/3300 cavalli, 300 carri e 120 container
cisterna. Il finanziamento coprirà anche un programma di manutenzione triennale
per le locomotive acquistate e per la formazione del personale di manutenzione
di CFM. L’attuazione del piano triennale dovrebbe migliorare la logistica
dell’area e ridurre tempo e costo del trasporto merci attraverso l’utilizzo di
mezzi più efficienti. Tra gli effetti positivi previsti la riduzione della
congestione sulle strade, lo sviluppo dei servizi collegati e un aumento delle
entrate che dovrebbero passare dai 225 milioni di dollari nel 2022 ai 360
milioni di dollari nel 2036. Durante questo periodo, si prevede che il
programma porterà al governo un totale cumulativo di 1 miliardo di dollari di
entrate fiscali. Tra le conseguenze aspettate anche un risparmio netto di
carbonio di 744.511 chilotonnellate di CO2 nel periodo 2023-2035 e una maggiore
integrazione regionale con i Paesi confinanti di Sudafrica, Eswatini, Malawi,
Zimbabwe e Zambia, fornendo loro un polo per l’import/export di merci. Situato
in una posizione strategica nell’Africa meridionale, il Mozambico è
probabilmente il principale gateway logistico per i Paesi dell’interno della
regione. I tre corridoi principali del Paese offrono opzioni relativamente
brevi sulle reti stradali e ferroviarie per il trasporto di merci dalle
economie limitrofe per l’accesso ai mercati mondiali, consistenti
principalmente in materie prime e lavorate, prodotti agricoli, merci
containerizzate e liquidi sfusi. Il corridoio di Maputo, dove verrà impiegato
il materiale rotabile acquistato nell’ambito di questo progetto, viene
utilizzato essenzialmente per l’esportazione di prodotti minerari (come
magnetite sfusa, ferrocromo, minerale di cromo e carbone) dalla cintura
mineraria del Sudafrica nordorientale attraverso il porto di Maputo, che offre
l’accesso marittimo più breve.
Traffico in continua
crescita a Tangermed
Il porto di Tanger Med, in Marocco, viaggia in anticipo di
quattro giorni sugli obiettivi prefissati in materia di traffico movimentato.
Il rapporto annuale sul 2023 rilasciato dalle autorità del paese nordafricano
indica infatti che lo scalo ha movimentato 8.617.410 TEU, con un incremento del
13,4% rispetto al 2022. Una prestazione che rappresenta il 95% della capacitÃ
normale dell’infrastruttura. Secondo il report a favorire questo risultato
positivo l’altissimo livello di produttività che ha superato punte mensili di
800mila TEU movimentati. Segnali di crescita anche nel traffico di Tir, di cui
nel 2023 sono stati movimentati complessivamente 477.993 unità , ovvero più del
4,1% rispetto al 2022. Tanger Med ha registrato il traffico complessivo più
elevato nel Mediterraneo e oltre il 50% del tonnellaggio movimentato da tutti i
porti marocchini. Un dato che si spiega in particolare con il buon andamento
dei terminali Tc1 e Tc4, gestiti da Maersk-Apm. In questo contesto anche il
potenziamento del terminal Tc3, gestito da Tanger Alliance (una joint venture
posseduta da Marsa Maroc al 50%, con i partner Eurogate al 40% e Hapag Lloyd al
10%) ha contribuito attivamente a questo successo. Dal report emerge anche una
forte espansione nel settore dei veicoli nuovi con 578.446 unità movimentate
(+21%). Per quanto riguarda il traffico delle rinfuse liquide si è registrata
una crescita del 6% rispetto al 2022, con un totale di 9.838.157 tonnellate di
idrocarburi. Nello stesso periodo il traffico di rinfuse solide è aumentato del
44%, pari a 581.042 tonnellate lavorate. Performance di tutto rispetto che si
riflettono anche negli indicatori internazionali. Il porto di Tangeri è
risultato quarto su 348 scali nel 2023 nel Global Container Port Performance
Index, pubblicato dalla Banca Mondiale e da Standard & Poor’s Global Market
Intelligence, alle spalle di Yangshan, Salalah in Oman e Khalifa negli Emirati
Arabi Uniti. Nello stesso anno è stato il primo nella regione Europa e Nord
Africa, dove è seguito da Port Said (Egitto) e Algeciras (Spagna). Sulla scorta
di questi indicatori le autorità portuali marocchine puntano nei prossimi anni
a consolidare ulteriormente il suo ruolo di hub logistico di riferimento nel
Mediterraneo.