GENNAIO 2024 PAG. 50 - NEWS OBOR
BRI, cresce il peso economico delle strategie
regionali
Chongqing e Chengdu hanno gestito insieme oltre 5.300
viaggi di treni merci Cina-Europa nel 2023 per un totale di più di 430mila TEU.
I convogli gestiti dalle due città cinesi raggiungono attualmente 110 città in
Europa e Asia. Migliaia di varietà di merci, tra cui elettronica, macchinari,
automobili e ricambi auto, oltre a medicinali e strumenti medici, sono stati
trasportati con questo servizio. La municipalità sud-occidentale cinese di
Chongqing e la città di Chengdu, capoluogo della vicina provincia del Sichuan,
sono state tra le prime città cinesi a offrire il servizio di treni merci lungo
la BRI. Un passo importante nella costruzione del “circolo economico
Chengdu-Chongqing”, la collaborazione instaurata dal 2021 per migliorare la
connettività con il vecchio continente. L’iniziativa rappresenta una delle
importanti strategie di sviluppo regionale della Cina, dopo le intese simili
della regione di Pechino-Tianjin-Hebei, del delta del fiume Yangtze e della
Greater Bay Area di Guangdong-Hong Kong-Macao.
La Cina punta alla crescita dell’import
Il governo cinese intende aumentare le importazioni nel
corso del 2024 per ottimizzare le opportunità commerciali legate alla grandezza
del suo mercato interno. L’obiettivo del ministero del Commercio è quello di
espandere le importazioni di beni di consumo di alta qualità, tecnologie
avanzate, attrezzature importanti, componenti chiave, energia e altre risorse e
prodotti agricoli che scarseggiano nel paese. Il dicastero si muoverà per
diversificare i canali di importazione e snellire i processi burocratici. Un
ruolo importante sarà affidato a manifestazioni come China Import and Export
Fair, China International Fair for Trade in Services e China International Import
Expo, tese a sostenere le imprese cinesi nella partecipazione a fiere
all’estero e ad agevolare ulteriormente i viaggi transfrontalieri degli
imprenditori per creare opportunità di comunicazione. Nell’aprile 2023, il
Consiglio di Stato ha già emanato una linea guida per stabilizzare l’entità del
commercio estero e ottimizzarne la struttura. Pur continuando a garantire
l’attuazione dell’iniziativa, il ministero del Commercio valuterà ulteriori
misure di integrazione.
Horgos, logistica automotive ai massimi storici
Cresce sempre di più il ruolo dello Xinjiang, area
occidentale del paese confinante con ben otto stati centroasiatici, nel valore
totale degli scambi tra Cina e i membri della BRI. Con l’approvazione dello
Stato, nella regione, al centro dell’attenzione internazionale per le aspre
politiche di contenimento della minoranza islamica, sono stati istituiti 20
valichi di frontiera aperti al commercio estero, creando il cosiddetto
“corridoio d’oro” che, incentrato sull’interporto di Horgos collega di fatto
l’Oriente con l’Occidente. Secondo le statistiche della dogana di Urumqi,
attraverso i valichi del Xinjiang nel 2023 sono stati esportati 568mila veicoli
soprattutto verso Kazakistan, Uzbekistan e altri Paesi dell’Asia centrale,
facendo così registrare una crescita del 407,6% rispetto all'anno precedente.
Horgos, in particolare, il più grande valico di frontiera per l’esportazione di
autovetture in tutto il paese, ha esportato nel 2023 304mila veicoli, con una
crescita del 307,5% rispetto all’anno precedente. Attraverso il servizio
ferroviario Cina-Europa, i veicoli prodotti dalla Chang’an Motors partono da
Chongqing e, passando per proprio da Horgos, raggiungono l’Asia centrale, la
Russia e l’Europa.
Angola al centro della strategia occidentale anti BRI
Gli Stati Uniti si apprestano ad investire oltre 2 miliardi di dollari in Angola nel tentativo di presentarsi come un’alternativa migliore alla Cina, che ha finanziato la maggior parte della ricostruzione del paese negli ultimi due decenni. Solo lo scorso anno la presidenza Biden ha impegnato più di 1 miliardo di dollari per finanziare iniziative legate all’energia solare e all’infrastrutturazione materiale (ponti, ferrovie) e immateriale (rete internet) del paese, stanziando un altro miliardo per finanziare lo strategico corridoio di Lobito, che va dallo Zambia alla costa angolana attraverso la Repubblica Democratica del Congo. L’US International Development Finance Corporation aveva inizialmente stanziato 250 milioni di dollari per uno studio di fattibilità per il restauro della linea ferroviaria dell’Atlantico di Lobito, lunga 1.300 km, come parte del corridoio logistico di Lobito. Washington sta inoltre lavorando con l’Unione Europea per costruire una nuova linea ferroviaria di 800 km tra Angola e Zambia, poiché sta puntando a minerali critici come cobalto e rame dalla Repubblica Democratica del Congo e dallo Zambia per la sua transizione verso l’energia verde, inclusa l’industria delle auto elettriche. L’investimento degli Stati Uniti in Angola fa parte del Partnership for Global Infrastructure and Investment, lanciato dal Gruppo dei 7 lo scorso anno con l’obiettivo di fornire 600 miliardi di dollari entro il 2027 per contrastare l’Iniziativa Belt and Road della Cina. Con 45 miliardi di dollari investiti dalla Cina tra il 2000 e il 2002 l’Angola è diventata la destinazione maggiore dei capitali di Pechino nel continente (un quarto del totale destinato all’Africa).