GENNAIO 2024 PAG. 32 - Il Mar Mediterraneo centrale per il Club Atlantico di Napoli
L’obiettivo più ambizioso, proposto nel corso di un convegno svolto a Villa Doria D’Angri della Università Partenope è quello di costituire a Napoli un “Centro studi di diplomazia mediterraneo”. «Le condizioni ci sono tutte: Napoli ha un’importante tradizione diplomatica derivata dal suo ruolo di ex capitale, è sede di un’importante scuola di internazionalisti e gode di una posizione geografica centrale all’interno del Mare Nostrum, che ne fa un naturale crocevia culturale, storico, economico». A parlare così è l’ing. Giosuè Grimaldi, presidente del Club Atlantico di Napoli, associazione costituita sette anni fa.
Quali sono gli scopi e la natura del Club?
Siamo il nodo di una rete internazionale che fa capo all’A.T.A. – Atlantic Treaty Association – l’organizzazione istituita nel 1954 con sede a Bruxelles e presente in tutti i Paesi che fanno parte della NATO. Si tratta sostanzialmente di una associazione senza scopo di lucro il cui obiettivo è di promuovere lo spirito e la visione di cooperazione internazionale del Patto Atlantico. Le attività sono organizzate e coordinate da un consiglio direttivo composta da trenta soci e da un comitato scientifico, anch’esso incentrato su trenta autorevoli personalità, presiedute dal Prof. Adriano Giannola, succeduto nel 2022 al compianto Prof. Giuseppe Tesauro. Tra le collaborazioni esterne annoveriamo N.A.T.O., CNR - Centro Nazionale delle Ricerche, SVIMEZ - Centro Studi Sviluppo del Mezzogiorno, Marina Militare, Aeronautica Militare, Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Seminario Studi Internazionali.
Qual è stata la caratteristica peculiare del Club in questi anni?
In un periodo in cui l’associazionismo presenta difficoltà di tenuta, a vari livelli, il CAN ha mostrato di sapersi consolidare grazie alla scelta di temi da trattare che pur in una visione geopolitica globale, affrontano con priorità argomenti che parlano del nostro Mare, il Mediterraneo. Il vero segreto di questo successo sta in un modello che prevede la attiva partecipazione alle iniziative degli aderenti, siano essi i soci o membri del comitato scientifico, e nel coinvolgimento nei vari progetti di figure professionali esterne all’associazione, altamente qualificate.
Quali i destinatari delle vostre iniziative?
Proponiamo i nostri progetti in molti e differenti ambienti, ciascuno dei quali è rappresentativo delle professioni e comunque delle varie articolazioni della società civile: Istituzioni pubbliche e Private, Università, Ambienti militari e diplomatici, Enti religiosi, Università e Sistema Industriale. Per meglio raggiungere questo pubblico abbiamo sviluppato un sito web, operiamo con i social più diffusi oltre che con una mailing list bimestrale dove, oltre alla introduzione del Presidente, sono proposti scritti di autorevoli autori su argomenti di interesse generale. Grande importanza nei nostri programmi riveste la componente giovanile a cui rivolgiamo grande attenzione ed alla quale affidiamo ruoli di rilievo nella nostra organizzazione. E quindi attraverso rapporti di collaborazione con le Università, con le strutture di specializzazione professionali e con le Accademie costruiamo un importante ponte verso le nuove generazioni.
Entriamo nel merito delle attività svolte di recente dal Club Atlantico di Napoli…
Abbiamo pubblicato il III Saggio della nostra collana dal titolo “Un ruolo centrale per l’Italia nel futuro del Mediterraneo; dai Paesi dell’Area riflessioni e suggerimenti per comuni iniziative” con cui – grazie al sostegno del Ministero degli Esteri – abbiamo chiesto agli Stati della sponda Sud quali potrebbero essere ambiti di approfondimenti da sviluppare con l’Italia. Alle risposte pervenute stiamo lavorando da inizio anno 2024. Presso la Scuola Specialisti dell’Aeronautica di Caserta abbiamo organizzato il terzo Convegno sul tema dello Spazio, concludendo un percorso di analisi costruito con gli interventi dell’ASI, del CIRA della Aeronautica Militare delle Istituzioni Regionali e della Università Vanvitelli e delle Imprese del Settore.
Quali i programmi per il 2024?
Abbiamo in corso la realizzazione del IV volume “La Diplomazia Navale”, in collaborazione con lo Stato Maggiore della MM e del Ministero degli esteri e una ricerca, con il CNR e SVIMEZ, sul tema “L’Acqua risorsa critica per i Paesi del Mediterraneo”, con il contributo di rappresentanti scientifici di alcuni Paesi della sponda Sud. Sul fronte delle iniziative già programmate organizzeremo due Conferenze su “Il ruolo delle Religioni nella Diplomazia Mediterranea”, con Università Teologica San Luigi, Ministero degli Esteri e Università Orientale e “Progetti di comune interesse per i Paesi che si affacciano sul Mare Adriatico”, a cui parteciperanno la Direzione area Balcani Occidentali del Ministero degli esteri e le ambasciate di Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Italia, insieme al Centro Studi Adriatico e Mediterraneo Orientale. Infine stiamo pianificando altre conferenze su “La transizione ecologica e sostenibile nella navigazione marittima” con Grimaldi di Navigazione e Università Parthenope e “Le fonti energetiche per la sostenibilità dei Paesi Mediterranei”, oltre il IV volume “Dopo la trilogia sullo Spazio prospettive di futuri sviluppi”.
Giovanni Grande