DICEMBRE 2023 PAG. 88 - Riforma del Codice Doganale dell’Unione svolta epocale
Vice presidente di Fedespedi, di cui guida il Customs Advisory Body, e presidente di ACCSEA. Domenico De Crescenzo divide il suo impegno associativo occupandosi di questioni nazionali e internazionali senza perdere d’occhio, con il suo tipico spirito pragmatico, temi più schiettamente territoriali. Con PORTO&interporto fa un bilancio delle principali attività condotte nel corso del 2023.
Quali sono stati i principali impegni affrontati quest’anno?
Le riunioni bimestrali del Customs Advisory Body ci permettono un aggiornamento e un confronto costante sui dossier di rilevanza centrale per la categoria. Quest’anno i temi di maggior interesse hanno riguardato essenzialmente il Cbam, ovvero il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, l’Iva nei trasporti internazionali, la digitalizzazione dei processi telematici. Si è lavorato, come di consueto, sugli approfondimenti degli argomenti sui quali l’ADM pubblica o fornisce chiarimenti, come ad esempio il luogo di effettuazione della sorveglianza radiometrica. Di certo la questione centrale rimane la Riforma del Codice Doganale dell’Unione.
Che idea se ne è fatto?
Si tratta di una grande novità, capace di sortire un impatto enorme sia sul piano operativo sia sul futuro della professione. Un work in progress sul lungo periodo che potrebbe essere definita come la più ambiziosa riforma dall’istituzione dell’Unione doganale nel 1968 ad oggi. Il cambio di paradigma sta nella creazione di una sorta di rapporto fiduciario tra utenza ed ente di controllo improntato alla ricerca di un bilanciamento ottimale tra semplificazione delle procedure e sicurezza complessiva su tutto il territorio europeo. Una bella sfida cui dovremo progressivamente adeguarci.
Il che mette al centro anche il tema della formazione continua…
Assolutamente si. Non a caso la Federazione è impegnata attivamente in questa direzione. Ogni anno organizza e promuove il corso di formazione per Responsabili delle Questioni Doganali, tra i primi accreditati per il conseguimento della qualifica professionale valida ai fini dell’ottenimento dell’AEO. Poi c’è la pubblicazione dei quaderni che toccano la materia doganale o comunque questioni ad essa direttamente collegate. Il prossimo volume riguarderà il valore in dogana, elemento che è essenziale nell’accertamento doganale e argomento rispetto al quale lo spedizioniere è chiamato a fornire un importante supporto al cliente. Infine ci sono i webinar organizzati su temi di attualità che rispecchiano il susseguirsi degli eventi a livello nazionale ed europeo, come l’evoluzione della digitalizzazione nel processo telematico doganale che ha introdotto novità rilevanti sull’operatività quotidiana degli operatori economici.
Veniamo al suo impegno in ACCSEA. Quali iniziative sono state portate avanti?
Abbiamo consolidato l’impegno nei progetti impostati l’anno scorso. Uno di questi riguarda proprio la formazione con il proseguimento della collaborazione con gli Istituti tecnici di Bagnoli e Salerno, laddove nell’ambito della materia d’insegnamento “Logistica e Trasporti” abbiamo organizzato interventi in aula degli imprenditori del gruppo giovani e visite guidate nelle più importanti realtà del settore a livello regionale. Continua l’impegno anche per lo sviluppo di una mobilità sostenibile, in particolar modo sull’ultimo miglio sia per l’area napoletana che quella di Caserta.
Quali progetti per il 2024?
Dopo il riuscito convegno organizzato sul controllo sanitario delle merci puntiamo a realizzare un convegno sulla formazione dei profili intermedi della logistica e sulla sostenibilità del trasporto. Stiamo mettendo a punto il programma ma credo si tratti di un’iniziativa che interpreti al meglio le esigenze più attuali con cui deve confrontarsi la categoria.
G.G.