NOVEMBRE 2023 PAG. 37 - I Terminal container in Italia: analisi economico-finanziaria
Il Centro Studi di Fedespedi ha pubblicato la settima edizione del report “I Terminal container in Italia: un’analisi economico-finanziaria”, pubblicazione nata con lo scopo di analizzare le performance economico-finanziarie delle società di gestione dei principali terminal italiani, settore che ha un ruolo sempre più cruciale nel sistema portuale italiano e internazionale, oggetto di grande interesse da parte delle compagnie marittime.
L’analisi di quest’anno fotografa l’andamento di 17 terminal italiani nell’anno 2022 (rispetto all’anno precedente sono contenuti i dati di tre nuove società : Lorenzini & C. Srl, Bettolo Srl e Terminal Flavio Gioia Spa). I porti presi in considerazione sono: Napoli (Co.Na.Te.Co. e Flavio Gioia Spa), La Spezia (La Spezia Container Terminal e Terminal del Golfo), Gioia Tauro (Medcenter Container Terminal), Civitavecchia (Roma Terminal Container) Salerno (Salerno Container Terminal), Ravenna (Terminal Container Ravenna), Genova (Bettolo, Terminal Contenitori Porto di Genova Sech e Voltri Terminal Europa), Livorno (Terminal Darsena Toscana e Lorenzini & C), Savona (Vado Gateway) Trieste (Trieste Marine Terminal) e Venezia (Venezia Container Terminal Vecon e Terminal Intermodale Venezia).
I 17 terminal considerati hanno movimentato complessivamente 9,971 milioni di Teu, l’86,2% del totale italiano (11,570 Milioni di Teu), su una superficie totale di 5,781 milioni di mq e avvalendosi di 110 gru di banchina. Rispetto al movimentato del 2021, l’aumento è stato del +2,4%.
Le migliori performance, in termini percentuali, sono state realizzate dai terminal di Genova Bettolo + 39,7%, Venezia Vecon +39,3%, Vado Gateway +29,2%, Trieste Marine Terminal +15,8% e Gioia Tauro (Medcenter Container Terminal) +7.4%. In flessione Genova Sech (-24,2%), Terminal Intermodale Venezia (-19,2%), La Spezia Container Terminal (-9,2%) e Livorno Lorenzini & C (-14,4%). Stabili Genova Voltri (+0,6%) e La Spezia Terminal Del Golfo (+2,3%).
Per quanto riguarda, invece, le performance economico-finanziarie, tutte le società terminalistiche – ad eccezione del Terminal Intermodale Venezia – hanno chiuso positivamente il 2022 in termini di fatturato realizzato. Nel complesso hanno realizzato un fatturato di 1.029,3 milioni di euro con un EBITDA di 311 milioni di euro e un risultato finale di 127,2 milioni di euro. Rispetto al 2021 (859,5 milioni di euro) il fatturato complessivo è aumentato quindi del +20%. Gli utili sono cresciuti positivamente del 74,7%. Variazione di fatturato negative solo al Terminal Intermodale Venezia (-7,7%); i risultati migliori a Vado Gateway (+89%), Venezia Vecon (+62,9%) e Genova Bettolo (+59,7%). I dipendenti impiegati sono stati in totale 4.646 e hanno generato un fatturato pro-capite di circa 222mila euro, con un costo del lavoro di 60mila euro.
Altre performance economico finanziarie
ROS (EBIT, o reddito operativo/Fatturato). L’indice (Return on sales) esprime il livello della redditività operativa rapportando il reddito operativo (Ebit, Earnings before Interests and Taxes) con il fatturato. Fornisce un’informazione sintetica, ma chiara, sul grado di redditività del core business di un’impresa. Un rapporto negativo testimonia una criticità dell’impresa, condizionando fortemente il risultato finale di gestione. Solo due tra i 17 terminal registrano un valore negativo (Bettolo: -11,7%; Vado Gateway: - 3,5%). Migliori performance per Venezia Container Terminal (40,9%); La Spezia Container Terminal (35,9%); Voltri Terminal Europa 30,3%.
ROI. L’indice (Return on investment) pone a confronto il reddito operativo con l’insieme delle voci dell’attivo, sia fisso, sia corrente. Esprime la capacità della gestione operativa di remunerare il capitale complessivo investito nell’impresa. Il ROI non tiene conto della tipologia e della struttura delle fonti di finanziamento (mezzi di terzi e mezzi propri). Sul podio VCT di Venezia (51,4%); Terminal Darsena Toscana di Livorno (40,8%); VTE di Genova (24,2%). Valori negativi per Bettolo (-4%) e Vado Gateway (-0,6%).
ROA (Risultato finale/Totale attivo) L’indice (Return on asset), a differenza del ROI, pone a confronto il risultato finale della gestione con l’insieme delle voci dell’attivo, sia fisso, sia corrente. Esprime la redditività complessiva del capitale investito nell’impresa, mentre il ROI indica quella della gestione caratteristica. Come il ROI, anche il ROA non tiene conto della tipologia e della struttura delle fonti di finanziamento (mezzi di terzi e mezzi propri). Si confermano le performance positive di VCT Venezia, TDT Livorno e VTE Genova (rispettivamente 37,6%; 30,7% e 17,2%). Risultati negativi per BET Genova, VAD Savona e MTC di Gioia Tauro (-6,6%; -2,2%; - 0,6%).
ROE (Utile /perdita d’esercizio/Mezzi propri) Il ROE (Return on equity) pone a confronto il risultato netto d’esercizio con il capitale proprio investito nell’azienda ed esprime la capacità della gestione complessiva di remunerare il capitale investito nell’impresa da parte dei soci. Il ROE viene tipicamente confrontato con investimenti alternativi dotati di un minor margine di rischio (es. titoli di Stato). La differenza dei rendimenti è il cosiddetto «premio al rischio». TDT Livorno (59,8%), VCT Venezia (55,9%) e VTE Genova (54,2%) spiccano nettamente sugli altri termini. Risultato critico per Bettolo (-164%).
Quoziente di indebitamento (Passività totali/Mezzi propri). Detto anche leverage, ossia leva finanziaria, rapporta le passività totali, ossia i mezzi di finanziamento a disposizione dell’azienda, sia di terzi, sia propri, con i soli mezzi propri, esprimendo così il grado di dipendenza dal capitale di terzi per il finanziamento dell’impresa. Più il rapporto è basso, migliore è il profilo di rischio dell’impresa. Da rilevare che per quanto riguarda Bettolo Srl (BET-GE), Vecon Spa (VCT-VE) e Vado Gateway Spa (VAD-SV) una parte cospicua dell’indebitamento è verso società controllanti, o controllate dalla controllante. SECH Genova (1,3), VCT Venezia e Terminal Container Ravenna (1,5) registrano i migliori indici. Tra le situazioni più negative Bettolo (25,1), MTC Gioia Tauro (5,5) e Terminal del Golfo di La Spezia (5,3).
Quick ratio, o indice di liquidità a breve (Attività correnti-rimanenze/Passività correnti). Il quick ratio, o indice di liquidità a breve indica la capacità di far fronte ai debiti operativi e finanziari a breve (con scadenza entro l’anno) con la liquidità aziendale immediatamente disponibile. Rapporti inferiori all’unità indicano una situazione di criticità , in quanto la liquidità a breve non è sufficiente a coprire le uscite a breve. Rapporti superiori all’unità indicano invece una capacità crescente della liquidità a breve di coprire i debiti correnti, pertanto minore dovrebbe essere, ceteris paribus, il profilo di rischio dell’impresa. Al di sotto dell’indice i Vado Gateway, Terminal Intermodale Venezia, Conateco e VTE Venezia.
Grado di copertura delle immobilizzazioni materiali (Mezzi propri/Immobilizzazioni materiali). Il grado di copertura del capitale fisso (o indice di autocopertura dell’attivo fisso) indica la capacità dell’azienda di finanziare con mezzi propri, ossia di autofinanziare, gli investimenti di medio-lungo periodo, qui intesi in senso stretto come immobilizzazioni materiali (impianti, macchinari, mobili, attrezzature, ecc.). Se l’indice è uguale, o superiore a 1, vuole dire che l’azienda finanzia gli investimenti fissi con i soli mezzi propri, senza ricorrere all’indebitamento, per valori inferiori a 1 invece, l’azienda ricorre a mezzi di terzi, in misura tanto maggiore, quanto più basso è l’indice. Al di sotto dell’indice BET di Genova, VAD Savona, TDG La Spezia, MTC Gioia Tauro, Conateco, VTE Genova, STC Salerno.
Margine di tesoreria (Liquidità immediate + liquidità differite-Passività a breve, x 1000 €). Il margine di tesoreria indica la capacità dell’azienda di far fronte agli impegni a breve termine con la liquidità disponibile, intesa come liquidità immediata (cassa e assimilati) e differita (es. credi vs clienti). Naturalmente la situazione ottimale per un’azienda è avere un margine di tesoreria positivo per far fronte alle spese programmate e, prudenzialmente, anche a quelle impreviste. Situazione migliore per MTC Gioia Tauro, TFG Napoli e Roma Terminal Container.
Red.Mar.