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SETTEMBRE 2023 PAG. 59 - Hydrogen Valley Malpensa Modello anche per altri scali

 



Il nome tecnico è TH2ICINO (Towards H2ydrogen Integrated eConomies In NOrthern Italy). Più semplicemente è la “Hydrogen Valley Malpensa” presentata presso il Museo del Volo di Volandia da RINA, in collaborazione con SEA Aeroporti di Milano, Confindustria Varese e Comune di Busto Arsizio. Si tratta di un progetto che mira allo sviluppo di una valle dell’idrogeno nell’area dell’Aeroporto di Milano-Malpensa, la prima in Italia - nonché una delle prime in Europa - in ambito aeroportuale. 

Grazie anche a tecnologie all’avanguardia sarà possibile realizzare un ecosistema che realizza tutta la filiera dell’idrogeno – dalla produzione allo stoccaggio, dal trasporto al consumo – coinvolgendo la rete di imprese del territorio affinché possano, in futuro, usufruire di questo vettore energetico. I partner, tra cui anche realtà francesi, spagnole e greche specializzate nella produzione, ricerca e sviluppo su vari ambiti applicativi delle tecnologie legate all’idrogeno, contribuiranno, ognuno per le proprie competenze e capacità, allo studio di soluzioni utili alla creazione della hydrogen valley, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei costi della catena del valore dell’idrogeno, una delle fonti energetiche più valide per la decarbonizzazione. 

L’obiettivo è porre le basi per l’utilizzo di idrogeno negli aeroporti contribuendo dunque alla decarbonizzazione del settore ed estendendo i benefici anche ai comparti manifatturieri, in primis quelli più energivori.  

«Hydrogen Valley Malpensa è un progetto d’avanguardia che mira a ridurre le emissioni annue di CO2 della zona di Malpensa di 4.400 tonnellate, equivalenti a quelle di 1.500 autovetture» ha spiegato Andrea Bombardi, Carbon Reduction Excellence Executive Vice President di RINA. «Crediamo sia un progetto pionieristico replicabile in altre zone e scali, pensato non solo per la logistica aeroportuale ma anche per abilitare nuovi off-taker aumentando la sinergia tra aeroporto e territorio limitrofo. Tenendo conto anche del nostro impegno nel progetto OLGA, siamo stati scelti per coordinare e integrare iniziative che contribuiscono alla decarbonizzazione del settore aeroportuale coinvolgendo nuovi player industriali e della mobilità nelle zone circostanti».

Per quanto riguarda lo scalo di Malpensa, l’iniziativa, che si concluderà a settembre 2027, si concretizzerà nella individuazione e applicazione di soluzioni tecniche per adattare mezzi aeroportuali le cui esigenze di servizio indicano la propulsione ibrida basata su celle a combustibile per alimentare motori elettrici come la vera alternativa ai motori a combustione interna. In parallelo, saranno studiate le soluzioni idonee per creare, in un ambiente con elevatissimi standard di sicurezza, un sistema per assicurare il rifornimento di idrogeno ai veicoli aeroportuali. 

Hydrogen Valley Malpensa ha ricevuto un finanziamento di 7,446,920 euro dalla Clean Hydrogen Partnership nell’ambito di Horizon Europe, programma quadro dell’Unione europea per sostenere e promuovere la ricerca e l’innovazione nel periodo 2021-2027, con l’accordo di sovvenzione numero 101112098. 

Hydrogen Valley Malpensa aspira in conclusione a realizzare un modello di riferimento anche per altri scali, traducendo l’esperienza maturata nel progetto in una linea guida tecnica - Master Planning Tool (MPT) - per la pianificazione degli step di realizzazione di una hydrogen valley anche in altre località.

«Il finanziamento dell’Ue per la creazione della Hydrogen Valley Malpensa ci permette di testare lo sviluppo dell’impiego dell’idrogeno in aeroporto» ha sottolineato Armando Brunini, Amministratore Delegato di SEA. «SEA, in collaborazione con partner selezionati, avrà un ruolo di facilitatore e di abilitatore per l’introduzione della nuova tecnologia. Il campo principale di applicazione di questo progetto è l’autotrazione, ma è la prima fase per maturare il know-how e le condizioni abilitanti (tecnologiche, normative, gestionali, logistiche) all’utilizzo aeronautico dell’idrogeno, secondo un approccio di sistema che è l’unico adeguato a sviluppare questa innovazione del settore trasporti, essenziale, insieme ad altre soluzioni quali i SAF, anch’esse fondamentali per la decarbonizzazione».

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