OTTOBRE 2023 PAG. 10 - NEWS DALL'EUROPA
L’Ue non prorogherà il regolamento CBER
La Commissione europea ha deciso di non prorogare il quadro giuridico che prevede esenzioni dalle norme antitrust dell’Ue per i consorzi di trasporto marittimo di linea (“regolamento CBER”). Bruxelles ha concluso che lo strumento non è più in grado di promuovere la concorrenza nel settore del trasporto marittimo e che pertanto scadrà il 25 aprile 2024. La decisione fa seguito a un processo di riesame avviato nell’agosto 2022, volto ad acquisire elementi di prova sul funzionamento del CBER, a partire dal 2020. Dai contributi acquisiti presso le parti interessate (vettori, caricatori e spedizionieri, operatori portuali e dei terminali) la Commissione ha concluso che nel periodo 2020-23 il regolamento ha avuto “un’efficacia ed un’efficienza modeste o limitate”. “Dato il numero esiguo e il profilo dei consorzi che rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento, quest’ultimo apporta ai vettori risparmi limitati sui costi di conformità e svolge un ruolo di secondo piano ai fini della decisione dei vettori di cooperare,” sottolinea una nota ufficiale. “Inoltre, durante il periodo di valutazione, il regolamento CBER non ha più messo in grado i vettori più piccoli di cooperare tra loro e di offrire servizi alternativi in concorrenza con i vettori più grandi”. La scadenza fissata dall’Ue non significa che la cooperazione tra compagnie di navigazione diventerà illegale ai sensi delle norme antitrust. I vettori che operano da o verso l’Ue potranno infatti valutare la compatibilità dei loro accordi di cooperazione con le norme antitrust sulla base degli orientamenti dettagliati forniti nel regolamento orizzontale di esenzione per categoria e nel regolamento di esenzione per categoria relativo agli accordi di specializzazione. La Commissione aveva prorogato la validità del regolamento CBER nel 2014 e nel 2020. La proroga del 2020 era stata essenzialmente decisa perché nel periodo 2014-2019 non si erano verificati deterioramenti dei parametri di concorrenza (soprattutto tariffe per il trasporto merci, disponibilità e affidabilità dei servizi). La decisione era stata tuttavia limitata a quattro anni al fine di tenere meglio conto di eventuali cambiamenti delle condizioni di mercato.
Sportello unico marittimo, la gara EMSA va a Circle Group
CIRCLE Group si è aggiudicata una gara indetta dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) per realizzare uno studio di fattibilità sullo sviluppo dello Sportello Unico Marittimo per Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Tunisia, Georgia, Moldavia, Turchia e Ucraina. L’azienda italiana guiderà , in collaborazione con la società di consulenza Open Plan Consulting, un consorzio formato dai massimi esperti del settore marittimo con esperienza nell’esecuzione di progetti di Reporting, la partecipazione a diverse Gare della DG MOVE, nonché il coinvolgimento in diverse iniziative in Africa, Oceano Indiano e Pakistan. L’iniziativa nasce dalla necessità di armonizzare i processi relativi alle formalità amministrative delle navi per i Paesi europei limitrofi. Nelle intenzioni dell’EMSA lo studio è destinato a rappresentare un contributo significativo nello sviluppo del settore marittimo; tra i principali vantaggi legati allo Sportello Unico Marittimo rientrano i flussi informativi semplificati, la verifica automatizzata delle informazioni scambiate, l’ottimizzazione del processo di elaborazione dei dati, nonché la trasmissione senza soluzione di continuità di questi ultimi in ogni singola fase della navigazione.
Valle dell’Idrogeno del Nord Adriatico, avviato il progetto
Partenza ufficiale a Portorose del progetto “North Adriatic Hydrogen Valley”: 37 partner provenienti da Slovenia, Croazia e Italia hanno firmato un accordo per sviluppare 17 progetti pilota nei prossimi sei anni con l’obiettivo di produrre 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno. L’iniziativa vale 700 milioni di euro, di cui 25 milioni stanziati dal Clean Hydrogen Partnership. L’obiettivo del progetto è definire l'intera catena dalla produzione dell’idrogeno mediante elettricità rinnovabile attraverso lo stoccaggio e la distribuzione fino all'uso finale come prodotto energetico. Si prevede che i progetti pilota ridurranno le emissioni di anidride carbonica nelle industrie dell’acciaio, del cemento e del vetro e nei trasporti, con l’obiettivo principale di creare domanda e offerta di idrogeno come fonte energetica competitiva. Dei 700 milioni di euro complessivi, 300 milioni di euro ciascuno saranno investiti in progetti in Slovenia e Croazia, e 100 milioni di euro in progetti nella regione autonoma italiana del Friuli Venezia Giulia.
PNRR, arriva la terza rata
La Commissione ha erogato il terzo pagamento di 18,5 miliardi di euro all’Italia nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (PNRR). Il pagamento, in sovvenzioni e prestiti, è stato reso possibile dal conseguimento dei 54 traguardi e obiettivi connessi alla terza rata. Il piano generale per la ripresa e la resilienza dell'Italia sarà finanziato con 191,6 miliardi di euro (69 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti). Ad oggi la Commissione ha erogato 85,4 miliardi. La somma comprende 24,9 miliardi del prefinanziamento ricevuto nell'agosto 2021, 21 miliardi nell'ambito della prima richiesta di pagamento, 21 miliardi nell'ambito della seconda richiesta di pagamento e i 18,5 miliardi nell'ambito della terza richiesta di pagamento.