LUGLIO 2023 PAG. 31 - Carico e scarico delle merci: non è questo il compito dell’autotrasportatore
“La normativa parla chiaro: la mansione dell’autotrasportatore è quella di condurre un veicolo per il trasporto delle merci e di presiedere al carico e allo scarico delle stesse, fatto salvo ovviamente un diverso accordo di un autista dipendente col proprio datore di lavoro. Ebbene, purtroppo questo principio viene quotidianamente disatteso e nella prassi l’autotrasportatore è chiamato dal committente a svolgere attività di carico e scarico o, paradossalmente viceversa, ad allontanarsi dal mezzo lasciando addirittura le chiavi agli addetti dell’azienda dalla quale ritira o alla quale consegna la merce”. A sottolineare un’anomalia che si presenta con sempre maggior frequenza è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini.
“Mediamente si stima che un autotrasportatore dedichi fino a 4 ore al giorno per le attese e le attività di carico e scarico - continua Cinzia Franchini - Si tratta di una prassi che distoglie i camionisti dalle loro mansioni e che li grava di una responsabilità che non compete loro e in base alla quale rischiano di rispondere in prima persona in caso di incidenti. Inutile dire che è difficile per un autotrasportatore esimersi dalle richieste non dovute dei committenti su carico e scarico, soprattutto se altri colleghi sono pronti a svolgere lo stesso compito senza discutere. È anche in questo contesto che si palesa tutta l’inadeguatezza degli enti che dovrebbero rappresentare il mondo dell’autotrasporto, enti che negli anni non hanno contribuito all’unità della categoria la cui professionalità e dignità oggi restano solo una scatola vuota. Una scatola tristemente abbellita da spot fuori dalla realtà a partire dall’ultimo promosso e pagato dell’Albo degli Autotrasportatori che, nell’invitare i giovani ad aderire alla professione, descrive un surreale mondo da “mulino bianco”.
Rete autostradale senza aree di sosta adeguate
“La situazione che sono costretti a vivere gli autotrasportatori in queste giornate è al limite della decenza. L’assenza di una rete infrastrutturale adeguata che possa garantire il rispetto dei tempi di riposo in sicurezza sta portando a scene inaccettabili con autisti costretti ad effettuare la sosta obbligatoria sui loro mezzi fermi nelle corsie di emergenza delle autostrade”. Prosegue ancora Cinzia Franchini.
“È evidente che sostare nella corsia di emergenza è vietato e molto pericoloso, ma lo è anche non fermarsi per la sosta breve o per la sosta lunga - continua la presidente di Ruote Libere - Purtroppo però, come denunciamo da anni, le autostrade sono quasi totalmente sprovviste di aree di sosta adeguate e dedicate agli autotrasportatori e spesso i parcheggi degli autogrill sono pieni. Se a questo si aggiungono la miriade di cantieri che dilatano a dismisura i tempi del viaggio, a chi è alla guida del camion non resta che uscire dalle colonne e fermare il mezzo nel punto in cui si trova. Parliamo di una realtà con la quale gli autotrasportatori devono fare i conti tutto l’anno ma d’estate il problema diventa insostenibile. Ad aggravarlo ulteriormente sono poi i divieti di circolazione che, come nel caso di questo luglio, accorciano la settimana di lavoro ad appena 4 giorni a causa dello scattare del fermo dalle ore 16 di venerdì. Autotrasportatori sotto stress e costretti a concentrare i trasporti su 4 giorni, finiscono per mettere a repentaglio la loro incolumità e quella di tutti gli utenti della strada, come il moltiplicarsi di incidenti di questi giorni drammaticamente dimostra. In attesa che i gestori autostradali, sollecitati dal Governo, si decidano di offrire aree di sosta adeguate, chiediamo che almeno lo stop del venerdì nei mesi estivi venga eliminato”.