AGOSTO 2023 PAG. 58 - LIBRI
La vita del mare il mare per la vita
AAVV. Giunti
“Molti parlano della Stazione come del primo istituto di biologia marina, ma in realtà è stata molto di più. La Stazione è stata il primo istituto dedicato alla ricerca scientifica di qualsiasi tipo al di fuori delle università . Verso la fine del XIX secolo, fuori dalle istituzioni accademiche, la scienza era appannaggio di “scienziati gentiluomini”. La visione di Anton Dohrn fu rivoluzionaria e ispirò la creazione di istituti simili in tutto il mondo, tra cui il Johns Hopkins Institute nel Maryland, il Cold Spring Harbor Laboratory a Long Island, la Marine Biological Association a Plymouth nel Regno Unito. Il sogno di Dohrn era costruire un istituto dedicato alla produzione di prove empiriche a sostegno delle teorie di Darwin sulla selezione naturale e sulla speciazione. Consultandosi per iscritto proprio con il signor Charles, egli decise che gli organismi marini erano i migliori da studiare e che la biodiversità del golfo di Napoli era un meraviglioso terreno di gioco da esplorare. La Stazione Zoologica divenne famosa per l’offerta di spazi di laboratorio a scienziati stranieri: i cosiddetti “tavoli di studio”. Questi erano spazi di ricerca messi a disposizione dei ricercatori che ne facessero richiesta per sviluppare i loro progetti, beneficiando al contempo dell’assistenza di eccellenti tecnici presenti in loco, come Salvatore Lo Bianco, figlio del portiere del palazzo dove abitava lo stesso Dohrn, e ora conosciuto come “lo scugnizzo della Stazione Zoologica”. Che siate turisti o cittadini di Napoli, capiterà anche a voi di passeggiare sul lungomare di via Caracciolo e fermarvi a guardare incuriositi il bianco edificio che campeggia nella parte est della Villa Comunale. Questo libro diffonde un melodioso «Entrate, e venite a scoprire il presente e il passato di quel luogo che dal mare prende e al mare dà ». Fondata nel 1872 su quello che all’epoca era ancora un litorale sabbioso, la Stazione Zoologica Anton Dohrn celebra oggi i suoi primi 150 anni di ricerca sul mare: dal golfo di Napoli alle distese di ghiaccio dell’Antartide, il mare e i suoi organismi sono i protagonisti di una storia che affonda le sue radici nell’idea di uno, e nella forza e nell’impegno di molti. La Stazione Zoologica porta il nome del suo fondatore Anton Dohrn, zoologo e visionario dell’Ottocento, e nel 2022 conta oltre 200 dipendenti e una rete di sedi in Calabria, Lazio, Liguria, Marche e Sicilia. Sfogliando il libro, ascolterete la voce dei ricercatori, ognuno a raccontare ciò che si è fatto e ancora oggi si fa dentro le mura di questo edificio e delle sue sedi periferiche oppure prendendo il largo, a bordo delle imbarcazioni.
Le Comunità energetiche rinnovabili
AAVV. Egea
“Quando il Clean Energy Package ha iniziato a definire e ad avviare l’implementazione degli impegni dell’Unione europea per il decennio 2021-2030, si venne profilando per la prima volta il tema delle comunità energetiche. Erano evidenti profili di straordinaria novità , ma al tempo stesso da parte di molti si pensò a una proposta effimera, con valenza forse retorica. Negli ultimi cinque anni, invece, le dimensioni operative dell’idea sono venute emergendo. Sono partite molte iniziative concrete, si è allargata l’area di applicazione dell’istituto, si sono avviate e si stanno avviando molte sperimentazioni. In sintesi, si è compreso come la sostenibilità si colleghi indissolubilmente a modalità efficaci ed efficienti di trasformazione del ciclo economico da lineare a circolare”. Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono uno strumento giuridico, tecnico ed economico che consente di condividere virtualmente fra i membri della comunità l’energia prodotta in una certa fascia oraria. L’obiettivo è quello di favorire la produzione e il consumo sul posto di energia pulita, ottenendo un significativo incentivo economico e realizzando finalità sociali. Da molti considerate uno strumento rivoluzionario, che caratterizzerà i prossimi anni di sviluppo sostenibile, per altri sono invece uno strumento suggestivo, ma di difficile implementazione pratica. Le più recenti modifiche normative (che consentono di estenderne il perimetro), nonché gli ingenti finanziamenti PNRR, lasciano comunque intendere che esse saranno lo strumento protagonista della transizione energetica. Il volume, aggiornato alle normative della primavera 2023, offre una ricostruzione multidisciplinare delle comunità energetiche, con una particolare attenzione al quadro giuridico-regolatorio, che parte dalla Direttiva UE 2018/2001 (cd. RED II) e arriva alle normative di dettaglio adottate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA). Pur con un solido inquadramento teorico, rappresenta uno strumento importante e accessibile per tutti coloro che vogliano avvicinarsi in concreto al mondo delle comunità energetiche: cittadini, imprese del settore energetico e amministratori locali.