AGOSTO 2023 PAG. 30 - Inaugurata Cala Paita, primo passo dello sviluppo di Spezia
Ad un anno dall’atto sottoscritto dall’AdSP del Mar Ligure Orientale e da La Spezia Container Terminal che siglava l’accordo per lo sblocco definitivo di tutte le opere previste dal Piano Regolatore Portuale è stata inaugurata alla Spezia la prima porzione di Calata Paita, 5.000 mq. che potranno essere frequentati da cittadini e turisti. L’area, che è stata aperta al pubblico alla fine di luglio, è occupata da 14 edifici di dimensioni variabili da 27 a 45 mq. ciascuno che ospiteranno, gestiti da un soggetto privato, attività commerciali quali bar e ristoranti, strutture per lo spettacolo e strutture per lo sport ed il tempo libero.
In sinergia con il Comune della Spezia, l’AdSP ha realizzato il progetto grazie ad un investimento di 4,4 milioni di euro.
Una delle novità rispetto al progetto originale è la modifica dell’area fronte mare per il relax, caratterizzata da una pedana rialzata lunga 60 metri, che si sviluppa lungo l’intera fascia di banchina, protetta da un parapetto, ed occupata da alcune panchine da cui si potrà godere di un punto di vista insolito sul porto, sul Golfo e sul Molo Italia.
Le soluzioni progettuali adottate sono tutte all’insegna della sostenibilità ambientale ed energetica. Una fascia di verde fungerà da contrasto all’effetto “isola di calore” e di separazione verso le altre funzioni del porto. L’area è arredata con numerosi alberi e arbusti di varie specie. L’illuminazione dell’area è realizzata mediante lampioni a led, mentre le costruzioni sono tutte dotate di impianto fotovoltaico.
“Un piccolo sogno si realizza in attesa di un sogno più grande” ha commentato il presidente dell’AdSP Mario Sommariva. “L’apertura di Porta Paita primo assaggio di apertura di nuovi spazi urbani per la città su aree già destinate al traffico portuale rappresenta, plasticamente, l’idea di sviluppo portuale che la nostra Autorità di Sistema intende portare avanti coniugando sviluppo dei traffici commerciali con sostenibilità ambientale e sociale”.
L’ente portuale ligure, intanto, ha anche adottato il nuovo piano regolatore del porto di Marina di Carrara, dando così inizio all’iter per la sua approvazione secondo la legge vigente. “Si tratta di un atto atteso ed importante che ha già iniziato a far discutere, in nome della questione, assolutamente fondamentale, del tema della lotta all’erosione del litorale apuo-versiliese - ha sottolineato Sommariva - A questo proposito occorre, a mio avviso uscire da una discussione vecchia e fuorviante, non più in linea con la situazione attuale. Il nuovo Piano riduce le aree potenzialmente disponibili per banchine e piazzali portuali, in base al vigente piano del 1981. In altri termini, il porto riduce le aree occupate ma le razionalizza in base alle esigenze attuali. Ciò vuol dire separare le funzioni; aprire al nuovo mercato crocieristico, utile volano per l’attività turistica e balneare; offrire alla cantieristica diffusa sul territorio uno sbocco al mare mediante il “travel-lift”; consolidare e riorganizzare il traffico commerciale del porto; stabilizzare le funzioni sportive diportistiche e la grande cantieristica”.
Il Piano, nello specifico, restituisce all’uso urbano aree per circa 100.000 metri quadri. “Occorre dunque uscire da un dibattito basato su veti e demonizzazioni. Gli studi correntometrici, a corredo, del Piano, dimostrano come l’influenza della diversa configurazione delle nuove opere di difesa a mare, possa raggiungere al massimo la foce del Lavello. Avremo tempo e modo di fornire documentazione e chiarire ogni elemento utile in chiave tecnica. Ciò che mi preme affermare è che oggi siamo tutti in lotta contro l’erosione e che il porto può essere il migliore alleato in questa attività che non può che basarsi su una gestione artificiale delle coste, posto che gli interventi antropici degli ultimi settanta anni hanno modificato irrimediabilmente l’antica configurazione delle spiagge, ammesso e non concesso che tale configurazione possa ritenersi naturalmente immodificabile. Le attività portuali di manutenzione dei fondali possono diventare strumento strutturale di piani annuali di ripascimento del litorale apuo-versiliese, in accordo con la Regione ed i Comuni costieri. Questo è l’impegno che vogliamo portare avanti. Sia il porto che gli stabilimenti balneari hanno diritto a costruire un proprio futuro. Penso che sia possibile farlo insieme.”