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APRILE 2023 PAG. 20 - Interporto Padova piattaforma per intermodalità e logistica

 


Interporto Padova, è oggi uno dei primi tre Interporti Italiani per importanza e il primo in assoluto per fatturato, (nel 2022 35,7 milioni con un utile di 2,8). È Nodo Core della rete trans europea di trasporti TEN–T, ed è posto lungo due dei nove Corridoi Europei di trasporto, il Mediterraneo e il Baltico Adriatico. Nel corso degli anni è cresciuto grazie a un complesso di infrastrutture terminalistiche di 520 mila mq e costruendo anche numerosi magazzini per la logistica, ad oggi per circa 300 mila mq di superficie coperta – affittati, anziché venduti alle imprese di logistica e trasporti – raggiungendo così il duplice obiettivo di patrimonializzare l’impresa e di disporre della liquidità garantita dai canoni di locazione. È in proprietà anche il grande terminal intermodale di 300 mila mq, al quale si aggiunge la gestione di ulteriori 70 mila mq in capo a Mercitalia Logistica: in tutto 18 binari di carico e scarico, lunghi fino a 750 metri, dei quali 8 sotto le gru a portale. L’attività del terminal è gestita con le più avanzate tecnologie oggi disponibili: gate stradali e ferroviari automatici, digitalizzazione delle procedure e tutto controllato attraverso il nuovo software TOS di gestione intelligente dei flussi intermodali, sviluppato in proprio. Il 2022 si è chiuso, come previsto, in linea con l’anno precedente, con la movimentazione di 365.000 TEU tra container e semirimorchi nel terminal intermodale grazie al significativo traffico assicurato da ben 8000 treni merci da e per i principali porti italiani e terminal europei. Per l’anno in corso si prevede un aumento della richiesta di trasporto ferroviario: se fino a qualche tempo fa la domanda di intermodalità ferro-gomma riguardava principalmente i container marittimi, con relazioni tra i porti e i terminal terrestri, oggi il mercato chiede l’istituzione di relazioni intermodali di semirimorchi stradali, su rotte che vanno dal centro nord-Italia verso il cuore dell’Europa.

Interporto Padova già adesso gestisce due relazioni plurisettimanali di treni completi di semirimorchi tra Padova e Colonia in Germania e Geleen in Olanda. Altre due relazioni partiranno nei prossimi mesi grazie anche al nuovo grande piazzale in grado di accogliere oltre 200 semirimorchi, collocato in una posizione che permette il carico e lo scarico dai treni con le gru elettriche a portale. Nel 2023 Interporto proseguirà nello sviluppo, gestito in proprio, del nuovo software TOS di gestione intelligente dei flussi intermodali con l’ottimizzazione delle risorse, dei tempi, dei mezzi e dello stoccaggio di ogni singola unità di carico presente nel terminal grazie l’applicazione di sofisticati algoritmi. Tale passaggio strategico consentirà la realizzazione, entro il 2024, dell’automazione della movimentazione container in aggiunta alla già presente automazione dei flussi in entrata e uscita dei camion e dei treni. L’automazione delle operazioni di carico e scarico avverrà in due fasi: nella prima, le gru a portale saranno manovrate sempre da un gruista, ma da remoto e non più dalla cabina sospesa, poi ogni operazione sarà gestita automaticamente da un software e l’intervento umano sarà limitato alla supervisione in caso di problemi. In questo modo il software ottimizzerà i tempi di movimentazione, ma anche il posizionamento dei contenitori, in funzione del loro successivo impiego, diminuendo i tiri a vuoto, con aumento dell’efficienza del terminal che funzionerà 24 ore su 24, alimentato da energia elettrica pulita prodotta in proprio grazie anche a un nuovo e innovativo impianto fotovoltaico con accumulo di energia appositamente installato.

Il presidente di Interporto Padova Franco Pasqualetti sottolinea: “Il nostro obiettivo è guardare sempre al futuro della logistica grazie a intermodalità spinta, un terminal con binari da 750 metri utili, gru elettriche, gate automatici, tetti fotovoltaici, un distributore di GNL per i mezzi pesanti, digitalizzazione delle procedure e delle operazioni. A breve completeremo la totale automazione delle attività del terminal e saremo così il primo interporto italiano e tra i primissimi in Europa ad adottare un’automazione del genere. È l’insieme di queste scelte che fa di Interporto Padova un’impresa realmente sostenibile da un punto di vista ambientale, e cosa fondamentale un’impresa sana che fa utili e li reinveste per dare servizi sempre più adeguati alle imprese e agli operatori internazionali”.

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