APRILE 2023 PAG. 16 - Livorno, un Sistema Portuale connesso e intermodale
La scommessa per la vita? È la Darsena Europa, l’opera di espansione a mare con la quale il porto di Livorno conta di traguardare nuovi obiettivi in termini di traffici.
Con la prossima realizzazione della facility lo scalo labronico si ritroverà a movimentare dagli 1,2 agli 1,6 milioni di TEU. Milioni di container da venti piedi dovranno quindi essere scaricati e inoltrati verso l’entroterra, con inevitabili ripercussioni negative sull’efficienza operativa dei servizi di trasporto.
È chiaro che il trasporto stradale da solo non può soddisfare le nuove esigenze di traffico. Ecco perché diventa gioco forza obbligatorio puntare anche sulla ferrovia.
Quali sono le prospettive di sviluppo dell’intermodalità toscana quali le priorità del sistema portuale dell’Alto Tirreno?
“Il bilancio del 2022 è stato più che positivo – afferma il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri - l’anno si è chiuso con una forte crescita del traffico ferroviario nel porto di Livorno: i transiti dallo scalo portuale sono aumentati del 35,8%, per un totale di 2.817 treni e 47.412 carri”.
Il porto gode di una posizione geografica strategica invidiabile, sottolinea ancora il n.1 dell’AdSP, aggiungendo come assieme a Piombino e al vicino Interporto Amerigo Vespucci, il sistema portuale dell’alto Tirreno rappresenti un nodo logistico complesso nel quale si trovano gli importanti capoluoghi di Livorno, Pisa e Lucca, che costituiscono una “circoscrizione” caratterizzata da forte prossimità , integrazione e complementarietà funzionale e che è il punto di collegamento multimodale (stradale, ferroviario, vie d’acqua) verso il nodo fiorentino e, attraverso questo, alla scala nazionale ed europea (Corridoio Scandinavo Mediterraneo).
Il nodo del Tirreno settentrionale rappresenta il cuore della piattaforma logistica costiera della Toscana e si colloca in un’area priva di ostacoli maggiori alla mobilità , attraversata da importanti infrastrutture a rete che la collegano alla scala nazionale, europea, mediterranea ed internazionale, sia stradali (Autostrada A12 “Genova – Civitavecchia” e SGC Fi-Pi-Li), sia ferroviarie (Linea Ferroviaria Tirrenica e linea PisaFirenze).
“È fondamentale dare seguito alla progettazione importante che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale sta portando avanti assieme a RFI con l’obiettivo di dare una base competitività al Sistema” aggiunge Guerrieri.
Il riferimento è al progetto Raccordo, da poco finanziato con la sottoscrizione del Contratto di Programma RFI 2022-2026. Assieme allo scavalco tra Porto e Interporto, già finanziato e in corso di realizzazione, il fascio di binari con la linea che si estende da Pisa a Vada, a sud di Livorno, rappresenta un link fondamentale per evitare le gallerie delle scogliere del Romito, oggi inadeguate al passaggio dei treni cargo, e per consentire al porto di allacciarsi, tramite il bypass di Pisa al nodo ferroviario fiorentino e, quindi, all’alta velocità delle merci.
“È l’aggancio definitivo ai corridoi europei - dichiara Guerrieri - Con queste opere, la merce potrà essere inoltrata con maggiore velocità ed efficienza ai mercati di riferimento, consente al porto di aumentare la propria capacità di movimentazione”.
Il traguardo da raggiungere è quello di creare le condizioni per arrivare entro il 2030 a spingere sino al 25% la percentuale di container via treno, con una previsione di medio periodo che immagina via treno il 30% dei container. Per Guerrieri: “si tratta di un obiettivo non solo percorribile ma necessario per tenere dietro allo sviluppo e alle potenzialità del porto di Livorno”.
Per il 2023 sarà fondamentale raddoppiare gli sforzi per favorire ulteriormente il trasferimento di merce oggi movimentata solo su gomma. Non è un caso che lo scorso dicembre siano stati consegnati all’Ente lo studio di fattibilità e la progettazione preliminare degli interventi di riorganizzazione e potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria dei porti di Livorno e Piombino.
In tutto verranno investiti 70 milioni di euro, una quota parte dei quali da destinare, a Livorno, alla realizzazione dell’ammodernamento dei binari in due aree nevralgiche dello scalo portuale: quella dei prodotti forestali e quella delle autostrade del mare e del traffico multipurpose.
A Piombino si prevede invece di realizzare un nuovo raccordo base per collegare le attuali aree operative portuali/retroportuali e le nuove banchine all’infrastruttura ferroviaria nazionale e di realizzare nuovi binari, ove possibile a modulo 750, a servizio delle nuove banchine.
Guerrieri sottolinea come sempre più imprese ferroviarie si stiano insediando nel porto di Livorno, implementando i propri servizi ferroviari. “È un segnale importante per il nostro porto che conferma quanto di buono fatto in questi anni. La Darsena Europa e la cura del ferro sono i tasselli di una strategia che consentirà al sistema di proporre alle imprese e agli operatori un quadro chiaro e fattivo sulle potenzialità che siamo in grado di esprimere”.
Ma le ferrovie non servono soltanto a favorire l’instradamento su rotaia dei container, in questi mesi l’AdSP ha infatti avviato un’analisi tecnico-economica per promuovere il trasferimento di semirimorchi dalla strada alla ferrovia nell’ambito di un’iniziativa promossa anche da Regione Toscana, Regione Veneto, Rete Ferroviaria Italiana, Rete Autostrade Mediterranee (oggi RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti), Interporto di Guasticce, Interporti di Verona e Padova (Progetto ToR).
“Il ruolo di Livorno quale gateway per una fitta rete di servizi regolari Ro/Ro nel Mediterraneo Occidentale, il ruolo degli interporti veneti per numero di servizi verso l’Europa Centro Orientale e l’appartenenza ai nodi core del programma Connecting Europe Facility (CEF), rafforzano l’interesse strategico ad incentivare questo servizio” spiega il presidente della Port Authority.
In attesa dell’adeguamento del passante appenninico, previsto nell’ambito del programma di Upgrading prestazionale del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, il servizio ferroviario sino al 2025 potrà essere operato esclusivamente utilizzando la linea AV/AC fra Firenze e Bologna, l’unica in grado di garantire il profilo P/C80 per i semi-rimorchi.
“L’AdSP favorirà con un sostegno economico la fase di start-up per il periodo transitorio sino al completamento dei lavori da parte di RFI dell’adeguamento della linea transappenninica fra Prato e Bologna e introdurrà un incentivo all’intermodalità del sistema porto-interporto e oltre attraverso appositi stanziamenti”.
I progetti da sviluppare sono insomma molti e le prospettive di sviluppo sono importanti. “Questa amministrazione non ha mai trascurato l’importanza strategica dell’intermodalità . Il nostro obiettivo è quello di rendere ancora più performante il nostro sistema portuale, grazie al potenziamento delle connessioni ferroviarie e a una dotazione infrastrutturale ancora più avanzata” ha concluso Guerrieri.