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MARZO 2023 PAG. 50 - Il progetto Surefish e la blockchain per la filiera ittica

 



L’innovativo progetto Surefish, sostenuto dal programma Prima dell’Unione Europea e che riunisce 13 partner del Mediterraneo, ha sviluppato con successo una soluzione tecnologica rivoluzionaria per garantire l’esercizio della pesca sostenibile e tracciabile. Grazie alla tecnologia blockchain e all’innovazione delle piattaforme digitali adottate dai partner del progetto, numerosi esperti, pescatori e consumatori possono utilizzare gli strumenti analitici e tecnologici atti a scoraggiare la pesca illegale e tracciare la filiera ittica. Il progetto Surefish mira ad affrontare le crescenti preoccupazioni della comunità internazionale e delle organizzazioni non governative per le pratiche di pesca illegale e non regolamentate che minacciano la sostenibilità della filiera ittica e scoraggiano i consumatori. Attraverso la “blockchain”, il grande registro digitale condiviso a cui ciascuno può aggiungere nuovi blocchi, una banca dati a cui tutti possono accedere, non modificabile e la cui sicurezza è garantita da crittografia, ai consumatori è sufficiente semplicemente scansionare il codice a barre per avere davanti a loro l’intera storia del pesce. Quello auspicato e ricercato dal progetto Surefish è uno storytelling del pescato, a uso e consumo di chi il piatto vuole comprenderlo, ancor prima che gustarlo, con il vantaggio che i dati non possono essere manomessi e – soprattutto - sono accessibili a tutti, e sempre, in ogni punto della filiera che conduce dal fondo del mare alla tavola. Lo sviluppo della tecnologia blockchain potrebbe essere fondamentale per ridurre le frodi nell’industria ittica e “premiare” la pesca non intensiva. I consumatori e gli attivisti possono semplicemente scegliere e mangiare le catture in aree con popolazioni ittiche sostenibili. Buone notizie potenziali, visto che la Food and Agriculture Organization (FAO) sottolinea come più di un terzo delle popolazioni ittiche è ad oggi sovra-sfruttato. Nell’ambito delle attività del progetto, oltre allo sviluppo di una app, sono stati formati i pescatori che, per via dell’età, non possedevano competenze informatiche. I pescatori, che immettono i dati nel sistema utilizzando il proprio telefono, sono stati coinvolti sin dall’inizio in modo da garantire la facilità d’uso della applicazione. 

Nel corso della fase attuativa del progetto è stata inoltre condotta una campagna per aumentare la sensibilizzazione ed evidenziare i vantaggi della tracciabilità per i pescatori artigianali e, quindi, per promuovere l’uso della app. L’utilizzo di questa tecnologia modernizza la catena del valore delle attività di pesca su piccola scala e fa compiere progressi al settore nel processo di digitalizzazione. I pescatori artigianali possono quindi essere un passo avanti alla concorrenza, soddisfare la pressante richiesta di trasparenza e mettere in rilievo i punti forti del settore così come la qualità dei propri prodotti e dei processi utilizzati. Allo stesso tempo, il progetto intende sviluppare strategie di comunicazione e informazione per promuovere la fiducia dei consumatori, con marchi di certificazione, lo sviluppo di applicazioni informatiche, per tutelare le specie in pericolo nel Mediterraneo e per condividere i dati delle ricerche con tutti i protagonisti del progetto. 

Un caso studio importante, nato grazie al progetto, possiamo identificarlo nel rapporto tra divulgazione e informazione, per i consumatori della Tunisia, su un prodotto ittico particolarmente importante e contemporaneamente oggetto di una nutrita speculazione: la tilapia. Grazie alla collaborazione con Slow Food Tebourba Association – Gi.&Me. Association, presieduta dall’ingegnere Franz Martinelli, i consumatori locali hanno acquisito specifiche informazioni su questo prodotto ittico, low cost sul mercato locale e, di conseguenza, il più consumato in molte zone del Nord Africa. Grazie ad un’alimentazione prevalentemente vegetariana, alla notevole velocità di crescita e alla sua capacità di vivere anche in acque non cristalline, che rendono più accessibili i costi dell’allevamento, questo pesce si è imposto con efficacia anche sui mercati europei e americani. Processi importanti che meritano trasparenza e controllo lungo i vari passaggi della filiera ittica. 

La blockchain è la soluzione ideale per rendere trasparente ogni singolo passaggio delle materie prime che compongono i prodotti dell’agroalimentare: rende tracciabili, sicuri e condivisibili i dati delle singole materie prime e del prodotto finale. La blockchain integra tutte le transazioni garantendo non solo trasparenza (la tracciabilità del singolo prodotto) ma anche efficienza e risparmi. Si stanno quindi sempre più diffondendo anche in Italia non solo i sistemi di blockchain, ma anche applicazioni in ambito agrifood, che garantiscono la provenienza sicura del prodotto e delle sue materie prime. I progetti in ambito agrifood e seafood finora sono piuttosto semplici, concentrati prevalentemente sull’aspetto della tracciabilità, di sicuro valore per l’autenticità alimentare. Solo con una visione di ecosistema, integrandosi con l’intera filiera e gestendo tutte le transazioni tra i soggetti della supply chain, potrà derivare un maggior valore per le aziende. 

Sono numerosi gli operatori del mondo del food che stanno analizzando processi commerciali e soluzioni informatiche per integrare le informazioni con le transazioni che avvengono lungo il percorso, affiancando al tracciamento la “tokenizzazione”, la trasformazione in un “duplicato digitale” del prodotto alimentare, che a quel punto può essere oggetto anche di smart contract (contratti intelligenti che si concludono da soli al verificarsi di specifiche condizioni). 

L’innovativo progetto Surefish promuove la pesca (acciuga, cernia, tilapia e tonno rosso) del Mediterraneo garantendo tracciabilità e autenticità attraverso blockchain e Ict. La pesca è una delle più grandi industrie dell’area del Mediterraneo, fornisce reddito rilevante e opportunità commerciali in molti paesi della costa, ma è spesso inefficiente e dispendiosa, perché non regolamentata. La pesca illegale è purtroppo una pratica assai diffusa, inclusa la pesca eccessiva e le frodi. Per questo settore deve essere molto importante un ripensare le modalità di azione, considerato il calo della fiducia tra i consumatori anche nei confronti di aziende che praticano responsabilità ambientale e sociale. Tutela del mare, della pesca, della sostenibilità e della biodiversità sono divenute una prerogativa urgente per le economie nazionali del Mediterraneo e per la comunità internazionale. 

Domenico Letizia

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