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DICEMBRE 2022 PAG. 82 - ACCSEA punta sulla formazione e la logistica di ultimo miglio

 



Reduce dai lavori del recentissimo convegno di Fedespedi sul futuro dell’Unione doganale, incentrato sulla discussione della proposta di riforma del Codice europeo e sui processi di digitalizzazione che stanno rivoluzionando il sistema nazionale, Domenico De Crescenzo, Vice presidente della Federazione con delega a Customs e rapporti con ADM, si è rituffato prontamente anche nella dimensione più locale degli impegni professionali e associazionistici. Alla guida dallo scorso ottobre di ACCSEA, l’associazione della logistica campana, sta portando avanti una serie di iniziative con lo spirito pragmatico che lo contraddistingue. «Parto dal grande lavoro di Ermanno Giamberini e del suo direttivo, che mi hanno preceduto in questi anni, cercando di fare tesoro dell’impegno maturato in questi anni a livello internazionale e nazionale». 

Su quali temi punterà principalmente?

Uno, fondamentale, riguarda la questione della formazione. C’è un problema oggettivo, condiviso peraltro a livello generale, che riguarda il reclutamento dei nuovi operatori nel settore: si fa fatica a trovare personale con una minima infarinatura della professione. Una prima iniziativa che abbiamo intrapreso è stata la stipula di convenzioni con due istituti, uno tecnico e uno nautico, a Bagnoli e a Salerno. È un’operazione effettuata con successo alcuni anni fa, con l’obiettivo di avvicinare e incuriosire i giovani studenti sugli aspetti peculiari del nostro mondo. Ci sono poi le questioni che abbiamo affidato all’istituzione di due commissioni in seno all’associazione. 

Di cosa trattano?       

Una che presiedo direttamente riguarda le questioni doganali ed ha l’obiettivo di trasfondere a livello locale le novità che arrivano dal piano nazionale puntando a risolvere le criticità del lavoro quotidiano. L’altra, sulla mobilità sostenibile, attiene alle tematiche riguardanti i corrieri e i trasporti, con un occhio particolare all’accesso al centro storico, questione che intendiamo affrontare attraverso un progetto concreto da sottoporre quanto prima a Comune e istituzioni.         

Quali sono le linee di indirizzo che seguirete per questa proposta?

Tutte le città storiche italiane devono affrontare la convivenza con le attività di logistica di ultimo miglio e la cosa riguarda anche Napoli. Nell’ambito di una concezione sempre più “smart” e interessata al rispetto dell’ambiente e della qualità della vita del cittadino stiamo studiando con le università cittadine un piano per la realizzazione di una piattaforma ai limiti dell’area urbana da cui la distribuzione della merce possa essere effettuata, in modo più semplice, efficiente e veloce, attraverso l’utilizzo di mezzi elettrici. 

C’è già qualche idea sulla localizzazione?

Siamo nella fase di mappatura, è ancora presto per fare anticipazioni. Di certo, affinché un’idea del genere possa concretizzarsi, serve uno spazio retroportuale di prossimità rispetto al perimetro dello scalo. Se si pensa al crescente successo dell’e-commerce e alla necessità di un centro di smistamento dedicato al trasporto per le isole, per massimizzare gli effetti di sostenibilità servono aree quanto più possibile vicine al luogo di arrivo delle merci. Su questo punto lavoreremo ad un confronto quanto più stretto possibile con tutti i soggetti istituzionali del territorio.  

Cosa si aspetta dal 2023?

Ci stiamo confrontando con le conseguenze di un biennio che ha portato tanti aspetti critici. Prima la crescita abnorme dei noli, che solo negli ultimi mesi sembrano essere rientrati su livelli più o meno normali, poi l’impennata dell’inflazione e le conseguenze dell’instabilità geopolitica dovuta alla guerra. Il grande rischio che si corre è il venir meno della propensione all’investimento. E questo colpirebbe in particolar modo il Sud, alle prese con il gap infrastrutturale che lo divide dal resto del paese. L’unico modo per uscirne è rimboccarsi le maniche, lavorare su proposte concrete e, soprattutto, farlo attraverso la collaborazione di tutti i soggetti, economici, imprenditoriali e istituzionali, in campo.

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