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DICEMBRE 2022 PAG. 48 - Alis, già molti soci centrano la riduzione di inquinamento

 



Per il secondo anno consecutivo ALIS ha scelto di organizzare la propria Assemblea e gli Stati Generali in casa sua, nei suoi studi televisivi, dove tutti i giorni grazie ad ALIS Channel si promuove il dibattito ed il confronto tra imprese, politica, istituzioni e formazione mettendo in evidenza quanto sia strategico il settore del trasporto e della logistica per l’economia nazionale.

ALIS continua a crescere e ad aggregare eccellenze imprenditoriali e stakeholder tanto da essere considerata oggi l’Associazione di riferimento del settore del trasporto e della logistica, in Italia ed in Europa potendo contare su oltre 2.050 realtà ed imprese associate, un fatturato aggregato di oltre 62 miliardi di euro, più di 350.000 collegamenti intermodali marittimi e ferroviari e soprattutto circa 222.000 lavoratori che lavorano ogni giorno con dedizione, passione e senso di appartenenza al nostro Paese.

“L’attuale crisi geopolitica e la conseguente crisi energetica stanno provocando una grande instabilità ed incertezza economica – ha affermato Guido Grimaldi, Presidente Alis - Tuttavia nonostante la difficile congiuntura geopolitica ed economica che stiamo affrontando, come disse Albert Einstein “È nella crisi che emerge il meglio di ognuno di noi”. Sono convinto che il nostro settore continuerà a dimostrarsi forte ed in grado di affrontare nel migliore dei modi tali crisi mondiali.

Siamo orgogliosi che l’ambizioso percorso verso la transizione ecologica, intrapreso dai nostri associati, sia in linea con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha delineato un approccio molto chiaro in tema di sostenibilità, valori che sono nel DNA di ALIS e per tale ragione al Premier Meloni, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ed a tutta la squadra di Governo, non mancherà il nostro supporto.

Lo sguardo di ALIS è sempre rivolto al futuro ed all’innovazione con l’obiettivo di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, e con orgoglio posso affermare che molti dei nostri associati, attraverso costanti progetti di investimento in green, blue e circular economy, hanno raggiunto già oggi i target di riduzione di emissioni inquinanti fissati per il 2050. Nel solo trasporto marittimo, ad esempio - continua Grimaldi - grazie all’impiego di navi ibride di ultima generazione 7 volte più sostenibili rispetto a quelle precedentemente impiegate, l’intero cluster ha ottenuto dal RINA un riconoscimento ufficiale per le performance di abbattimento di emissioni.

Sono certo che il Governo stia comprendendo l’importanza di tali questioni, ad iniziare dall’istituzione del Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM), e porrà la massima attenzione nei confronti delle reali esigenze delle aziende in tema di intermodalità e sostenibilità. In tale contesto occorre tuttavia che i target europei di sostenibilità non ledano la competitività delle imprese. Mi riferisco in particolare alla proposta di revisione del sistema ETS contenuta nel pacchetto europeo “Fit for 55”, che prevede l’applicazione di un nuovo e gravoso sistema di tassazione per le compagnie armatoriali”.

Anche in ragione della particolare conformazione geografica del nostro Paese, l’inserimento del trasporto marittimo nel nuovo sistema di tassazione ETS genererà extra-costi per cittadini, turisti ed imprese, in particolare per coloro che viaggiano da e verso le grandi isole ed avrà un impatto significativo sui servizi delle Autostrade del Mare, che oggi rappresentano l’unica vera alternativa per il trasporto sostenibile.

“Pertanto - avverte il Presidente Alis - se tale proposta di revisione verrà confermata nella sua versione attuale, il rischio concreto è quello di assistere ad un vero e proprio back shift modale e dunque ad un ritorno di milioni di camion sulle autostrade italiane ed europee, aumentando così notevolmente il tasso di incidentalità e addirittura del 70% le emissioni di CO2. Inoltre, ciò potrebbe creare in Italia ed in Europa un’alterazione della concorrenza modale rispetto alle altre modalità di trasporto non soggette oggi a tale tassazione. Si sta assistendo dunque ad un paradosso. Mentre da un lato molti dei nostri associati grazie all’intermodalità marittima ed agli investimenti in mezzi e flotte green hanno già raggiunto i target di riduzioni di emissioni fissati dall’UE con ben 30 anni di anticipo, dall’altro lato l’Europa impone un esoso sistema di tassazione che vanificherebbe i benefici generati dall’intermodalità marittima compromettendo la sostenibilità economica e quindi quella ambientale con danni anche a quella sociale ed occupazionale. Pertanto chiediamo che le linee di Autostrade del Mare e di cabotaggio insulare vengano esentate dall’applicazione dell’ETS”.

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